Davide Frisoni: «Rimini sarà Capitale della Cultura al momento giusto»

Davide Frisoni: «Rimini sarà Capitale della Cultura al momento giusto»

Mancanza di fondamenta solide del progetto. Questa la vera causa del fallito obiettivo. Rimini era e potrà tornare ad essere un grande centro della Cultura Nazionale ma per arrivarci occorrono tempo, dedizione, programmazione, economie.

“…corri e fottitene dell’orgoglio, ne ha rovinitati più lui del petrolio…” (Vasco)

Questa è una delle tante perle di saggezza che consiglio ai nostri due sindaci di cogliere in tutta la sua verità.
Quello intrapreso da Rimini sulla Cultura è un percorso che è solo all’inizio e che deve continuare, ma forse la sua candidatura troppo precoce sconta un po’ l’ingenuità dei principianti (intesi come nuovi arrivati) e di “sburonaggine” riminese.
Molti sanno che sono stato presidente Commissione Cultura nella scorsa legislatura.
Da quel ruolo ho potuto dare forza – quando nessuno ci credeva – all’idea che Rimini fosse molto di più della spiaggia e del turismo balneare, tanto caro all’immaginario collettivo. Così ho attivato e portato a termine lo scavo di Porta Galliana, ho aiutato il processo di valorizzazione del campone e l’arena Francesca da Rimini al Castello, ho sostenuto la Biennale del Disegno, ho portato a Rimini l’opera di Raffaello la Madonna Diotallevi. Tutti primi vagiti di una città in cambiamento. Poi è arrivato il “museo Gnassi” su Fellini…
Sono molti anni che il progetto Capitale della Cultura viene sbandierato. Partito nella fase finale della seconda epoca Gnassi e conclusosi amaramente a metà della prima epoca Jamil, nonostante le buone e molto egocentriche intenzioni dei due sindaci. E badate, è fallito non per cause prettamente di favoritismo politico/ideologico, come l’ex e attuale sindaco vogliono farci credere. Ma per una mancanza di fondamenta solide del progetto. Perché – occorre ricordarlo – non è che ha vinto L’Aquila su Rimini. No! Ha vinto l’Aquila su dieci candidate a quel titolo. Non c’è una classifica e Rimini quindi poteva anche essere ultima oppure seconda come ai nostri sindaci piace far credere. Non lo sappiamo. Prima di fare una interrogazione a Roma con conseguente figura barbina, consiglierei al nostro parlamentare piddino di soprassedere visto che nei giorni scorsi le insinuazioni fatte a sproposito da entrambi i sopracitati non hanno aiutato molto. (orgoglio…petrolio…)
Facciamo forse finta di non sapere che il Museo Fellini è stato finanziato dal tandem tutto piddino Gnassi/Franceschini per dare lustro a entrambi in un momento di difficoltà sia per il Ministro che per il Sindaco!? Denaro elargito un po’ a cuor leggero su un progetto pessimo sia qualitativamente che strutturalmente (il Castello va liberato dalla visione gnassiana di Fellini).
Quindi di cosa stiamo parlando in realta? Del fallimento del modello piddino! “Realizzo progetti culturali per avere più turismo”. Non è così ed è qui l’errore. Fai cultura e falla bene tutti i giorni. Al contrario, cioè buttare dentro un “contenitore culturale” centinaia di eventi e iniziative, non poche delle quali con basi ideologiche piuttosto spinte, non vuol dire essere degni del titolo di Capitale della Cultura. Visto che il solo candidarsi ha già inciso e non poco sul bilancio economico comunale, occorre non sbagliare più questo approccio.
Oggi mi concentrerei più su cos’altro serviva al progetto, sui punti deboli, sulle forzature e sui punti di forza ma che non sono stati sufficienti a convincere la Commissione giudicatrice.
Rimini era e potrà tornare ad essere un grande centro della Cultura Nazionale ma per arrivarci occorrono tempo, dedizione, programmazione, economie. La fretta dei sindaci non si addice a questo percorso che deve prevedere più amministrazioni che lavorino per un progetto a lungo termine, come è avvenuto per esempio con il Teatro Galli.
Diciamo che questa candidatura precoce può essere uno primo step, uno stimolo a migliorare un progetto di città.
Alcune nostre proposte sono note ma è giusto ribadirne almeno un paio per riscoprire in primis una identità storica su cui fondare le radici per il futuro. E a noi l’identità non fa paura perché la consideriamo una ricchezza e punto di confronto.
In primis il recupero e valorizzazione dell’Anfiteatro Romano e contemporaneamente iniziare il percorso di candidatura a patrimonio dell’Unesco del Tempio Malatestiano, Arco d’Augusto e Ponte di Tiberio, tutti monumenti unici nel loro genere.
Molte sono le iniziative da mettere in campo in un progetto nuovo di città che Rimini merita. Noi faremo la nostra parte da protagonisti insieme ai cittadini che credono nella possibilità di un cambiamento.
Allora e solo allora, si lavorerà sulla candidatura a Capitale della Cultura Italiana.
Corri Rimini corri e fottitene dell’orgoglio!

Davide Frisoni
Forza Italia
Responsabile Cultura Regione Emilia Romagna
Vice Coordinatore Rimini

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