Destinazione Turistica Romagna: ecco quali sono i Comuni che “sganciano” di più

Destinazione Turistica Romagna: ecco quali sono i Comuni che “sganciano” di più

La Regione stacca un "assegno" da 4 milioni 700 mila euro

Il Comune di Rimini ci mette 134.786 euro, quasi 70 mila Ravenna, Riccone oltre 64 mila e poco meno Cervia. Cesenatico più di 56 mila. Dalle casse di Comuni e Unioni delle quattro province escono 700 mila euro. Nominato il direttore della Destinazione: Chiara Astolfi.

Su quasi 6 milioni 166 mila euro di entrate della Destinazione turistica Romagna, 5 milioni 820 mila euro sono trasferimenti correnti da amministrazioni pubbliche: 4 milioni 700 mila dalla Regione Emilia Romagna, 700 mila dalle quote versate da Comuni e Unioni, 420 mila euro da trasferimenti di enti pubblici per progetti di partenariato. Ci sono anche 248.500 euro di fondi per progetti europei. E i privati? 50 mila euro. Le Province non sganciano un euro, per ora son escluse e continueranno ad esserlo “fino a quando la situazione finanziaria non permetterà di coinvolgerle”. Risulta dal bilancio di previsione 2018 della Destinazione.

Vediamo invece come contribuiscono economicamente Comuni ed Unioni delle quattro province che danno vita alla Destinazione, per totalizzare i 700 mila euro. In percentuale, al primo posto ci sono i riminesi col 44,55%, al secondo i ravennati col 23,32%, quindi i territori di Forlì e Cesena col 18,91$%, infine i ferraresi col 13,22%.
Il Comune di Rimini ci mette 134.786,82 euro, Riccione 64.106,91 euro, Bellaria 44.548,72 euro, Cattolica 34.013,81 euro, Misano 17.947,95 euro, l’Unione dei comuni della Valconca 4.534,62 euro. All’ultimo posto c’è Talamello: 165,76 euro.

Cesenatico è il Comune che sgancia di più nella provincia confinante, 56.334,40 euro. Seguito da Gatteo con 13.812,68 euro, Forlì con 11.600,33 euro e Cesena (euro 9.874,86).

Nella provincia di Ravenna svetta il capoluogo con 69.375,89 euro, quindi Cervia (63.789,36 euro). Nel ferrarese si parte da Comacchio con 56.600,56 euro e a molta distanza Ferrara (17.617,91 euro), ovviamente citando solo i principali.

A ciascun ente territoriale partecipante è attribuito un numero di voti nell’assemblea della Destinazione determinato tenendo conto delle presenze turistiche (parametro prioritario con un valore del 40%); numero di posti letto (parametro prioritario con un valore del 40%); popolazione (con un valore del 10%); estensione territoriale (con un valore del 10%).

Quali sono invece le voci di spesa più significative? Naturalmente al primo posto c’è la promozione turistica, che supera i 3 milioni di euro. Poi 420 mila euro di trasferimenti ai privati per la gestione degli Iat, le spese di funzionamento ammontano a 139.500 euro, le spese per prestazioni professionali per 200 mila euro (revisore – il dr. Fabrizio Ceccarelli – gestione fiscale, consulenza amministrativo-contabile, fiscale e legale, ecc.). Ci sono anche i rimborsi per la partecipazione degli organi della Destinazione Turistica ad eventi esterni al territorio (70 mila euro).

Non è ancora ben chiaro quale sia la struttura operativa della Destinazione, se abbia o meno un direttore e quante unità. Nella nota integrativa al bilancio di previsione 2018 si legge che “sono previsti 80 mila euro per eventuali comandi nonché convenzioni con enti per il supporto al funzionamento della Destinazione quali ad esempio: ufficio stampa e ufficio contratti e appalti, in assenza di alcune professionalità specifiche e ricorrendo l’ipotesi di gestire in maniera più efficiente la propria struttura convenzionandosi con enti già strutturati”. Quali saranno questi enti già strutturati? Visto che tutto cambia perché nulla cambi, forse bisogna guardare alle vecchie Unioni di prodotto?

Il 6 dicembre scorso, quando si è riunita l’assemblea della Destinazione per deliberare il bilancio di previsione e una serie di altre incombenze, erano presenti i rappresentanti di 20 enti su 53 aderenti. La Destinazione ha un direttore: è Chiara Astolfi, funzionaria della Provincia di Rimini, che riceverà una indennità di 15.610 euro. E’ il risultato di un avviso di selezione riservato ai dipendenti regionali di ruolo di categoria D distaccati alla funzione turismo presso le Amministrazioni Provinciali della Destinazione Turistica Romagna (Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini) con almeno cinque anni di servizio svolti in posizioni funzionali per l’accesso alle quali è richiesto il possesso del diploma di laurea. E’ pervenuta una sola domanda, quella della nominata, che ha anche sostenuto un colloquio con la commissione interna alla Provincia di Rimini.

Fotografia: © Gianluca Moretti

COMMENTI

DISQUS: 0