Via il gioco d’azzardo dai luoghi sensibili. Ma che si fa per gli “eventi alcolici”, che incidono molto di più?

Via il gioco d’azzardo dai luoghi sensibili. Ma che si fa per gli “eventi alcolici”, che incidono molto di più?

Scattano i divieti per le sale slot. Ma se si guardano i numeri si vede che droghe, alcol e fumo colpiscono molto di più. Ed è un po' farisaico fare la guerra a video lottery e compagnia, ma organizzare eventi di massa a base di birra, vino e superalcolici. In base ai test con l'etilometro che vengono fatti sulla costa emiliano-romagnola almeno un soggetto su due ha un valore alcolemico sopra il limite. E la fascia giovanile 18-24 anni è la più colpita.

Palazzo Garampi annuncia che è stata messa a punto la pianta che i tecnici comunali, su mandato della Giunta e recependo le disposizioni della legge regionale di contrasto alle ludopatie, hanno elaborato sulle localizzazioni dei luoghi sensibili presenti sull’intero territorio comunale: istituti scolastici di ogni genere e grado, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile e oratori.

A cosa serve la mappa? “Attorno a questi luoghi, nel raggio di 500 metri come indicato dalla Regione (‘area di rispetto’), non solo sarà impedito l’insediamento di nuove attività riconducibili all’ambito del gioco d’azzardo, ma la pianta servirà anche per verificare la presenza di sale da gioco, sale scommesse, videolottery o, comunque, di locali che al loro interno ospitano slot machine, così da adottare gli atti opportuni per il loro trasloco a distanza di sicurezza”.

Praticamente, attività per attività, il Comune di Rimini aprirà un procedimento diversificato a seconda della tipologia delle attività stesse. “Nel caso di sale dedicate esclusivamente al gioco verrà dato il termine per lo spostamento dell’attività di sei mesi (con possibilità di proroga di altri 6 in determinate situazioni); dove l’attività di gioco è invece accessoria verrà invece chiesto agli esercizi la modifica del contratto di locazione degli apparecchi per il gioco oltre il quale non sarà più possibile utilizzarle”.

Tutto prende avvio dalla delibera della Regione Emilia Romagna, approvata lo scorso giugno, che ha deciso la stretta sul gioco d’azzardo, stabilendo le modalità attuative del divieto di apertura di sale giochi nei pressi dei luoghi sensibili.

Il fenomeno delle ludopatie è una brutta “bestia”, in forte crescita ovunque e anche a Rimini. Il servizio dipendenze patologiche Sert certifica che sono 87 gli utenti che nel 2016 sono stati presi in carico o si sono rivolti occasionalmente alla struttura delle dipendenze patologiche dell’Ausl di Rimini per dipendenze legate espressivamente al gioco d’azzardo. Nel 2015 erano complessivamente 69, nel 2004 erano 12. “Un trend in aumento che segue anche le dinamiche sociali, economiche e tecnologiche”, spiega l’amministrazione. Si tratta nell’81% dei casi di maschi, perlopiù nella fascia 30/49 anni. I più a rischio sono persone con bassa scolarizzazione e a basso reddito. Circa il 51% infatti è disoccupato, pensionato o lavoratore occasionale. Tra i giochi quello più utilizzato è la video lottery (63%) che ha un alto potenziale distrattivo e distorcente dato dal forte impatto emotivo dato dalla concomitanza dell’aspetto video, musicale e sensoriale.

Tutto giusto e le ludopatie meritano attenzione e prevenzione. Ma che si fa per il resto delle dipendenze? Dal rapporto 2016 sulle dipendenze patologiche dell’Ausl Romagna emerge che i numeri più alti relativi ai soggetti in trattamento riguardano droghe e farmaci (primo posto col 59,5%) con 2.861 utenti (-2,9% sull’anno precedente), quindi alcol con 1.536 utenti (+7,2% rispetto al 2015), tabacco (264, +3,1%) e gioco d’azzardo (145, -7%, in tutto il territorio dell’Ausl Romagna), poco più alto di “altre tipologie” (123), ovvero problematiche relative a nuove forme di dipendenza, quali shopping, cibo, relazioni affettive, ecc. Il gioco d’azzardo fra gli utenti in trattamento presso i Servizi pubblici per le Dipendenze patologiche dell’Azienda USL della Romagna incide per il 3%. Fra gli utenti nuovi presi in carico dall’Ausl e quelli già conosciuti relativamente al gioco d’azzardo, nel 2016 a Rimini sono stati 31, contro i 44 di Ravenna, i 27 di Forlì e i 43 di Cesena.

Gli utenti dell’area droghe e/o farmaci in carico nel 2016 a Rimini sono stati 858, 430 da sostanze alcoliche (+5,9% rispetto al 2015 e + 17,2% di nuovi utenti dipendenti da sostanze alcoliche), e gli esperti del Sert spiegano che questi ultimi rappresentano “una quota parziale di coloro che necessiterebbero di un percorso di cura specifico”, chiarendo che “l’alcol è una sostanza del tutto legale e socialmente accettata, che grazie alla sua facile reperibilità e alla sua accessibilità economica, può costituire anche una straordinaria sostanza sostitutiva ad altri stupefacenti”. Aggiungiamo che, soprattutto in riviera, è spesso l’ingrediente immancabile in eventi che sono promossi da enti pubblici e associazioni del mondo economico. Si legge nel rapporto del Sert che in base ai test con l’etilometro che sono stati fatti sulla costa emiliano-romagnola almeno un soggetto su due ha un valore alcolemico sopra il limite. E “la probabilità di superare il limite alcolemico definito dalla legge, in modo statisticamente significativo, è più alto nelle fasce giovanili (dai 18 ai 24 anni)” e in contesti legati ad eventi e in particolare a feste a base di birra. Anche davanti a queste evidenze l’amministrazione comunale di Rimini dovrebbe prendere seri provvedimenti.

COMMENTI

DISQUS: 0