«Dopo aver sprecato trent’anni, si vuole decidere il destino della spiaggia di Rimini in 60 giorni»

«Dopo aver sprecato trent’anni, si vuole decidere il destino della spiaggia di Rimini in 60 giorni»

Marco Moretti scrive una lettera aperta a Jamil Sadegholvaad. Riguarda il futuro dell'arenile (più due note non secondarie sul luogo deputato ad accogliere le sedute del consiglio comunale e sulla democrazia). L'ex sindaco critica le scelte compiute negli ultimi anni nella zona mare, si sofferma sui contenuti salienti del nuovo Piano, e termina con l'invito a programmare almeno altri dieci incontri coi cittadini nei mesi a venire. Perché si sta definendo uno strumento urbanistico importante che investe anche aspetti ambientali, sociali, culturali ed economici. E perché la partecipazione è una cosa seria.

di Marco Moretti*

Caro Sindaco,
io penso che non si possa decidere il destino della spiaggia di Rimini, così importante per la città, forse per i prossimi 40/50 anni, in 60 giorni.
Finalmente il “Piano dell’arenile di Rimini”, dopo oltre trent’anni, dal “Piano spiaggia e zona mare di Rimini” dell’Arch. Emilio Ambasz del 1991, viene presentato, pubblicandolo il 3 gennaio 2024 sul BURERT (Bollettino ufficiale Emilia Romagna) n. 2; le osservazioni dovranno pervenire entro il 4 marzo 2024, 60 giorni.
La domanda che sorge spontanea è la seguente: perché si ha tanta fretta, dopo che si sono sprecati trent’anni?
Il Piano dell’arenile, non riguarda solo aspetti “Urbanistici”, ma innanzitutto aspetti “Ambientali, Sociali e Culturali”, oltre che Economici.
Quando in una collettività si devono compiere scelte importanti, prima di aprire un iter di approvazione, che ha tempi dettati dalla legge, il sindaco ha l’obbligo “politico e sociale” di accertarsi che la scelte siano note ai cittadini, per consentire loro, nei tempi previsti dalla legge, di fare le osservazioni, è l’abc della democrazia.
Deve esser chiaro a tutti che 60 giorni per studiare il Piano dell’arenile, sconosciuto ai cittadini fino al 3 gennaio 2024, non sono sufficienti per fare osservazioni.

Vale la pena sottolineare preliminarmente che, purtroppo, negli ultimi otto anni nell’area mare sono fatte queste scelte:
1) eliminato lo storico lungomare, mito europeo, sostituendolo con il “Parco del Mare”, simile a tanti altri realizzati negli anni precedenti, che non può certo rivaleggiare con i veri parchi naturali ed è già datato. Unica caratteristica, una selva di pali per l’illuminazione e un camminamento sopraelevato di circa 10 cm in doghe di legno proveniente dall’America del Sud (cosa ci sia oggi in quello spazio non è dato sapere), per non parlare dei costi di manutenzione;
2) eliminati migliaia di posti auto, in una zona in cui i vari piani della mobilità indicano una carenza di oltre 10.000 posti;
3) ignorato il tema della mobilità, Viale Vespucci è diventata una circonvallazione;
4) accantonato il tema della sicurezza per molti mesi dell’anno, 31 ottobre-30 aprile circa;
5) eliminato l’unico collegamento del mare con l’entroterra in Piazzale Kennedy, realizzando manufatti “casuali” che potevano sicuramente, se non eliminati, avere dimensioni più contenute. Vale la pena ricordare che i fiumi Ausa e Marecchia distanti tra loro circa 1.000 m. lungo il Decumano (Corso d’augusto), furono determinanti per la fondazione di Ariminum e che il tombinamento dell’Ausa degli anni sessanta, pur sbagliato, aveva lasciato traccia con il parco fino al mare.

Tornando al Piano dell’arenile alcune indicazioni irrinunciabili, per punti:
1) premesso che sul lungomare dovrebbero essere state inserite tutte le infrastrutture di servizio, parallela al mare, adeguate anche per i servizi di spiaggia, quali: “Rete elettrica – Rete dati – Rete idraulica – Rete gas – Rete fognaria (nera e bianca)”, qualora non fossero stato realizzate (gravissimo errore del quale qualcuno dovrebbe rendere conto) la rete infrastrutturale per la spiaggia deve essere realizzata solo nei primi 5 m. a partire dal vecchio lungomare;
2) tutte le costruzioni permanenti che non possono essere rimosse nel periodo invernale (31 ottobre – 30 aprile anno successivo) devono essere realizzate nei primi 30 m. di spiaggia a partire dal vecchio lungomare, in questa area possono essere installate le piscine ed equivalenti scoperte che devono essere rimosse nel periodo invernale;
3) tutte le strutture precarie, quali: passerelle, ombrelloni, giochi per bambini e giochi per grandi con fondo sabbia, strutture per personale salvataggio, strutture per gestori piccoli natanti, realizzate sulla spiaggia oltre i 30 m. dal vecchio lungomare devono essere rimosse nel periodo invernale, in queste aree non deve esser installato alcun altro tipo di struttura, quali: piscine ed equivalenti anche se rimovibili, avendo bisogno di reti di collegamento, acqua, elettricità, scarichi ecc.;
4) dall’acqua devono essere lasciati liberi almeno 40 m. di spiaggia, in condizione di alta marea, fatta eccezione per le strutture dei salvataggi e per i natanti in aree ben definite;
5) la Superficie edificabile (SICe + SAFa + Zone Speciali) deve coincidere con la SCO (Superficie coperta) ossia 44.414 m2, le saune, i bagni turchi ecc., devono rientrare nella SCO.
Si evidenzia che la realizzazione delle infrastrutture di servizio (Rete elettrica – Rete dati – Rete idraulica – Rete gas – Rete fognaria, nera e bianca), oltre i 5 m. dal vecchio lungomare, pur essendo interrate, stravolgerebbe la natura stessa della spiaggia.
La presentazione ed il confronto servono per comprendere correttamente i documenti, che sono complessi e risultano semplici solo per chi li ha elaborati impiegando centinaia di ore di lavoro remunerato; consapevole anche di avere non compreso bene, esemplifico in un grafico alcuni dati:

Per presentare e discutere un piano dell’arenile, costituito da oltre 550 MB di documenti, in cartaceo un migliaio di documenti, pubblicato il 3 di gennaio l’amministrazione prevede, a parte i tecnici, questi incontri con i cittadini:
• il primo incontro – lunedì 15 gennaio – prevede la presentazione a tutta la rete delle professioni tecniche di Rimini. L’incontro si svolgerà alle ore 17.30 in Corso d’Augusto 231.
• il 17 gennaio alle ore 17 – per i cittadini dell’area Rimini Nord – nella Sala Oratorio (Parrocchia S. Maria a Mare), in Piazza Pascoli a Viserba;
• il 30 gennaio alle ore 17 – per i cittadini dell’area Rimini Sud – nel Palazzo del Turismo, Piazzale Fellini, 3 Rimini;
• il 9 febbraio alle ore 17 – per i cittadini dell’area di San Giuliano Mare – (sede da definire).
Per partecipare agli incontri è prevista, per motivi organizzativi, la compilazione del form nella pagina web: bit.ly/piano-arenile.

Il Sindaco sa bene che i cittadini, in genere hanno un lavoro e una famiglia e solo creando condizioni adeguate possono partecipare agli incontri per definire le scelte per la loro città, per cui ritengo paradossale che:
– una città che ha oltre 150.000 abitanti discuta uno strumento urbanistico così importante per il futuro della città in solo 3 incontri, concentrati in 22 giorni;
– i cittadini del forese siano considerati di serie B e se vogliono partecipare debbano scendere a valle, forse si ritiene che non siano interessati al piano dell’arenile;
– per partecipare agli incontri si debba compilare un form nella pagina web: bit.ly/piano-arenile.
Consiglio al Sindaco di programmare almeno altri 10 incontri nei mesi a venire e che l’incontro con i cittadini del centro storico lo tenga nella “Sala dell’Arengo”, costruita dai Riminesi nel 1204 per ospitare le sedute dell'”Arengo”, il Consiglio Comunale del Medioevo, non ritenendo più “corretto” riunirsi nella Cattedrale “Santa Colomba”.
Sala dell’Arengo che dopo l’impiego improprio da parte del sindaco precedente, costato molti denari alla città, spero quanto prima che il Sindaco Sadegholvaad la ridestini, in via definitiva, al Consiglio Comunale che da quasi 30 anni si riunisce in un seminterrato, probabilmente unico caso al mondo, sicuramente in Italia.
La democrazia ha il suo punto di forza nella partecipazione e per i cittadini che nella prima Repubblica erano ancora giovani, per cui non sanno cosa sia la partecipazione, di seguito, una foto della sala dell’Arengo di un incontro dell’architetto De Carlo (1971/72) sul piano particolareggiato del “Piano del Nuovo Centro: centro storico, centro direzionale della Colonnella e la zona intermedia”, che dopo anni di confronto con i riminesi, nel 1975 venne revocato dalla stessa Amministrazione che lo aveva adottato.

Sono convinto che il Sindaco consapevole dell’importanza del “Piano dell’Arenile”, con a disposizione un organico di 1.313 dipendenti compresi i 22 dirigenti, oltre a numerosi consulenti, saprà trovare la soluzione amministrativa per consentire un’adeguata presentazione in tutte le zone della città (quartieri) in un tempo congruo, almeno 180 giorni, solo a quel punto sarà possibile per i cittadini in 60 giorni presentare le osservazioni.
Vede Sindaco, se è stato possibile tornare indietro sul Piano De Carlo, deve essere possibile anche modificare le modalità ed i tempi per discutere e poi approvare il “Piano dell’arenile”, i riminesi gliene sarebbero grati e la percepirebbero come un Sindaco che ha a cuore i suoi cittadini.

Abbia coraggio e buon lavoro.

* Ex sindaco di Rimini.

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