E’ ufficiale: il Metromare fino alla Fiera cambia tracciato e correrà lungo la ferrovia

E’ ufficiale: il Metromare fino alla Fiera cambia tracciato e correrà lungo la ferrovia

La conferma è venuta questa mattina in commissione dall'assessora alla mobilità Roberta Frisoni. I costi sostanzialmente rimarranno invariati, ed aumentano gli espropri, ma dal deviatore Marecchia e fino alla Fiera si avrà una doppia corsia. «Tutto merito del Pnrr, che ha costretto l'amministrazione a cambiare idea».

E’ un cambio di binario completo. Era già nell’aria, nel senso che una dichiarazione recente dell’assessora Roberta Frisoni aveva chiaramente indicato che nell’amministrazione comunale era avvenuto un ripensamento, ma nulla era trapelato sulle motivazioni. Nella commissione consiliare presieduta da Matteo Zoccarato, che si è riunita questa mattina, l’assessora ha svelato le carte per quanto è bastato a capire la svolta. E’ in corso un «aggiornamento», così l’ha definito, che appare però come qualcosa di sostanziale perché si abbandona una strada e si dirotta l’infrastruttura in affiancamento alla linea ferroviaria. Fra le ragioni di peso che hanno inciso nella scelta, c’è il Pnrr: il governo ha deciso di finanziare i sistemi di trasporto rapido di massa, come quello di Rimini, che si era già accaparrato 49 milioni di euro con la candidatura del progetto di fattibilità, con i fondi del Pnrr, i quali prevedono però requisiti di rendicontazione e valutazione degli impatti molto più stringenti, ad esempio assume centralità l’aspetto ambientale, e siccome il tracciato di via Matteotti, via XXIII Settembre eccetera, avrebbe comportato l’abbattimento di alberi di notevole valore, sarebbe stato assai difficile farlo rientrare nelle maglie strette delle regole che accompagnano l’assegnazione dei fondi Pnrr.
Più o meno all’altezza dei giardini di via Cesare Battisti, dietro all’Artrov, la corsia del Metromare entrerà dentro il tracciato ferroviario, affiancando la ferrovia e fino al deviatore Marecchia avrà un’unica via di corsa, mentre da quel punto e fino alla Fiera sarà a doppia corsia e questo determinerà anche la capacità di aumentare la frequenza dei mezzi, aspetto fondamentale visto che si tratta di collegare la Fiera in momenti di picco di domanda. E sicuramente l’esperienza non entusiasmante dal punto di vista dei passeggeri della tratta Rimini-Riccione ha mostrato i limiti della singola corsia.
I costi però non cambieranno di molto. Rispetto al progetto sul quale l’amministrazione comunale aveva puntato tutto e che ora accantona, le opere infrastrutturali necessarie erano due sottopassi e un ponte in corrispondenza del deviatore del Marecchia, perchè il portocanale veniva attraversato sul ponte esistente. Il nuovo tracciato invece necessita di due nuovi ponti: uno sul porto in corrispondenza della ferrovia e uno sul deviatore Marecchia, più un cavalcavia molto più lungo rispetto al progetto originario perché dovrà passare sopra via Zavagli. Maggiori anche le aree di esproprio: se in precedenza si parlava solo di alcune aree per completare i percorsi ciclabili e pedonali, ora dovranno essere abbattuti due ex caselli ferroviari (fra l’altro abitati), porzioni retrostanti di alcune abitazioni e qualche coincidenza con siti industriali.
Soddisfazione per la virata compiuta dal Comune è stata espressa sia da Matteo Zoccarato che da Gioenzo Renzi. Il primo l’ha definita una «decisione di buonsenso, che non metterà in croce la viabilità cittadina».
«Bisogna ringraziare il Pnrr che ha costretto l’amministrazione comunale non solo ad abbandonare un progetto sbagliato, ma che la costringerà anche ad accorciare i tempi, sia di progettazione (entro il 2023) e sia di realizzazione (entro il 2026)», ha detto Renzi, che ha messo in luce come il problema dei grandi eventi fieristici che impattano enormemente sulla viabilità cittadina, si pensi solo al Wellness a Sigep, a Ecomondo e alla settimana del Meeting, potrà trovare una soluzione e «metterà la Fiera in condizione di diventare ancora più competitiva». Tempi strettissimi, dunque, che non sarà facile rispettare.
Ma l’assessora Frisoni ha messo sul piatto della bilancia che ha fatto propendere per la novità, anche un fatto del tutto indipendente dall’amministrazione comunale, avvenuto nel frattempo, ovvero lo smantellamento della fornace di Scm che insisteva sul sedime della ferrovia, liberando la via di corsa al Metromare. Ora tutto è sul tavolo del ministero dei trasporti e si attende l’esito. Frisoni ha anche ribadito la volontà dell’amministrazione di non abbandonare la tratta fino a Viserba, per raggiungere il centro studi e la nuova piscina comunale, prolungamento candidato anch’esso ad un finanziamento ma del quale per il momento non si conoscono gli esiti.
L’aspetto abbastanza clamoroso di questa storia è però che l’amministrazione comunale aveva tenuto duro fino all’ultimo sul tracciato più impattante, inserendone la previsione nel Pums e bocciando due emendamenti al Dup che Gieonzo Renzi presentò sia alla giunta Gnassi che a quella a guida Sadegholvaad per dirottare il Metromare proprio in affiancamento della ferrovia, ma ottenne solo due sonore bocciature. Ora la conversione, sulla via della Fiera, baciata dal Pnrr. «Dopo anni di battaglie, vediamo finalmente l’amministrazione comunale convergere su questa scelta di buon senso. Siamo riusciti ad impedire che la viabilità delle Celle venisse ulteriormente sventrata, compromettendo definitivamente l’intero traffico cittadino dell’accesso nord della città. Rimini avrebbe pagato un prezzo troppo alto e tutto per ottenere una manciata di voti: siamo riusciti ad evitarlo. Questa soluzione impatterà in maniera decisamente inferiore sul traffico veicolare, evitando anche le situazioni di pericolo che avrebbe generato un percorso filoviario nel mezzo delle carreggiate densamente trafficate, portando a casa comunque il risultato preventivato: il collegamento stazione-fiera. Questa è una vittoria per tutti i riminesi e le persone di buon senso», il commento di Matteo Zoccarato consigliere comunale della Lega.

Fotografia: nella immagine, che è stata mostrata in commissione, in verde il tracciato originario che ha ottenuto il finanziamento di 49 milioni, di forte impatto sull’ambito urbanizzato e sul verde, mentre in azzurro quello che è stato trasmesso già al ministero e che corre lungo la linea ferroviaria.

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