Il bottino dei nomadi: oggi in prima pagina

Il bottino dei nomadi: oggi in prima pagina

Sgominata la banda che da anni rubava le batterie dei ripetitori per poi rivenderle: il materiale aveva un valore di tre milioni di euro. Manette anche in via Islanda. Fra quei "poveri" che il Comune di Rimini premierà con casette dotate di tutti i servizi a spese della collettività. E poi: multata Start Romagna. A Borgo Marina c'è Biancaneve ma anche la "talpa". Somiglia ad una guerra fra poveri quella che scoppia nel turismo riminese, forse a seguito di una stagione col fiatone.

Poveri nomadi di via Islanda! Vivono in una situazione igienico-sanitaria inaccettabile e di povertà, tanto che la giunta Gnassi regalerà loro delle belle casette e li “spalmerà” in mezzo ai residenti di vari quartieri per integrarli. Poveri non tanto, almeno alcuni di loro. “I predoni delle antenne con base al campo nomadi”, titola oggi il Corriere di Rimini. Svolgimento: “Sgominata la banda che da anni rubava le batterie dei ripetitori per venderle in Africa o cedere il piombo ricavato in Spagna. Manette in via Islanda”. Dove aveva sede una delle aziende e risiedeva uno degli arrestati. “Il materiale rubato aveva un valore di tre milioni di euro”.

Start: chi di multa colpisce di multa ferisce. Start multa e a volte lo fa con metodi che lasciano a desiderare. Ricordate l’ultimo caso delle due turiste irlandesi? Ora anche Start Romagna è stata multata. “Per Start Romagna multa dall’Autority” (Corriere di Rimini). Praticamente ha violato il Codice del consumo, applicando una commissione dell’1,15% sul rinnovo degli abbonamenti under 25 e Scuolacard fatti online con carta di credito sul portale dell’azienda. E ciò è avvenuto nel periodo compreso dal 2012 al 2 ottobre 2017. Sanzione di 15mila euro, non tanto, ma l’Autority ha tenuto conto della “situazione economica che presenta bilanci in perdita”.

A Borgo Marina c’è Biancaneve ma anche la talpa. “Professionista indagato: potrebbe aver rivelato alle titolari del Vichy Cristina che c’era un’inchiesta in corso per spaccio di droga” (Carlino Rimini).

Per la serie: è colpa degli altri. “Gli affittacamere in nero distruggono il turismo, ecco la lista dei sospetti” (Carlino Rimini). Patrizia Rinaldis, presidente di Aia, dice che il sommerso nell’attività ricettiva fa capo ad Airbnb (“è solo la punta dell’iceberg”) e ad altri portali online meno noti. E così ha consegnato alle autorità competenti, “affinché svolgano opportuni controlli”, l’elenco degli alloggi presenti sul sito Airbnb, che ad agosto mettevano a disposizione a Rimini 1.074 alloggi. Quando le stagioni non vanno bene scoppiano le guerre fra poveri.
La Rinaldis risponde a muso duro anche al presidente di Confindustria, che aveva parlato di sistema alberghiero non più adeguato. «D’accordo con Maggioli, bisogna investire sul territorio», dice la presidente, «ma i nostri soci sono degli eroi, perché negli ultimi 20 anni, mentre le industrie delocalizzavano fuori Rimini, e fuori Italia, alla ricerca di una tassazione minima, gli albergatori si sono tirati su le maniche cercando di darsi da fare, per far sentire a casa propria i loro ospiti”. Eroi è una parola grossa e il sistema ricettivo non si è riqualificato (ne parla da 30 anni, però), ma stavolta la Rinaldis vince facile contro Maggioli.

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