“Il centro storico non migliorerà grazie al circo felliniano”

“Il centro storico non migliorerà grazie al circo felliniano”

Discussione, confronto, misure concrete. Niente divagazioni fellinesche o autocelebrative non pertinenti. Per affrontare il destino commerciale del centro storico serve un vero cambio di passo e soprattutto la capacità di ascoltare i soggetti interessati: residenti, commercianti e ambulanti. Il capogruppo di Forza Italia Carlo Rufo Spina suona la sveglia. Simone Bertozzi (Pd) chiede agli imprenditori di "evolversi".

“E’ necessario un serio e concreto tavolo di discussione da tenersi, rigorosamente scevra di qualsiasi divagazioni fellinesche o autocelebrative non pertinenti, in contraddittorio tra la Giunta e tutti i soggetti interessati del centro storico (residenti, commercianti e ambulanti) entro il prossimo mese di maggio”. La proposta viene dal capogruppo di Forza Italia Carlo Rufo Spina. Il destino commerciale del centro storico va affrontato una volta per tutte in maniera seria e con un approccio nuovo rispetto a quello tenuto dal sindaco nell’incontro del 15 aprile promosso da Confcommercio. Questo il senso della richiesta che Spina ha portato in consiglio comunale, ma ad ascoltarlo il sindaco non c’era e nemmeno l’assessore al commercio, per cui una simbolica risposta è arrivata dall’assessore Roberta Frosoni.

L’esponente della minoranza è partito dalla recente riunione convocata per mettere a tema il rilancio del centro storico. “Il sindaco ha tenuto un inqualificabile comportamento di totale chiusura rispetto alle legittime richieste dei soggetti interessati, che rappresentano in un certo senso tanto gli shareholders che gli stakeholders del centro storico, e, svicolando dalle regole di un pacifico e democratico confronto quale doveva essere nelle intenzioni degli organizzatori, si è profuso in un atteggiamento prima autocelebrativo poi, a seguito dei primi rilievi critici e delle prime richieste concrete, polemico e autoritario nei confronti di tutti coloro che hanno preso la parola, arrivando fino all’insulto ed alla prevaricazione verbale, tanto che la metà dei presenti hanno anzitempo lasciato la sala per protesta”. Su questo aspetto all’indomani dell’incontro abbiamo pubblicato una lettera.

“Il sindaco probabilmente è affetto da una sindrome di autosufficienza, che lo porta a non comprendere che esistono opinioni diverse dalle sue e diverse richieste di intervento sulla città. Agli interroganti che gli chiedevano concretamente quattro cose specifiche (più parcheggi a disposizione dei negozi e delle attività del centro 7 giorni su 7; più mobilità, navette elettriche, meno telecamere e una ztl meno asfissiante; spostamento del mercato ambulante bisettimanale e maggior decoro, pulizia e telecamere) rispondeva, probabilmente in preda ad una ossessione infantile difficilmente emendabile, parlando dell’imminente “anno fellinesco”, di circhi, di saltimbanco, di piazze delle meraviglie e di funamboli che tutti i giorni, ad ogni ora, si esibiranno negli spazi di Castel Sismondo, producendo eventi di spessore in grado di far affluire almeno 500mila visitatori in pianta stabile, e anzi chiedendo ai commercianti, increduli, di essere loro a dare al comune un contributo economico per poter finanziare tali eventi”, ha detto Rufo Spina.

“Nonostante le “visioni fellinesche” del sindaco e i funamboli, i problemi del centro storico permangono intatti in tutta la loro prosaica concretezza”, occorrono scelte concrete lungimiranti. A partire dalla “zona strategica” della stazione, che secondo Rufo Spina sarebbe “in grado di risolvere parte significativa dei problemi del centro storico fornendo una valida alternativa quale nuova area mercatale, nuovi parcheggi, liberazione permanente del parcheggio Santa Rita-Gramsci, liberazione di via Dante, creazione di un terminale di partenza/arrivo per navette elettriche a servizio del centro storico e della marina”.

La questione del mercato è stata più volte sollevata dal consigliere di Forza Italia, che a suo parere andrebbe spostato “dall’attuale sede gravemente compromettente il centro storico ad una più efficiente e meno impattante, non pregiudicante la viabilità, i residenti ed il commercio, peraltro posta a poco più di 100 metri dall’attuale ubicazione”, quella appunto della stazione. Creando nuovi parcheggi stabili nell’area Santa Rita-Gramsci risolvendo i “problemi di accessibilità alle vie Dante e Castelfidardo, con i relativi passi carrabili”. Tutto questo merita di venire tematizzato in un confronto aperto, senza “divagazioni autocelebrative”, chiamando a raccolta tutti i soggetti interessati del centro storico.

Sullo stesso argomento ha presentato una interrogazione anche il consigliere del Pd Simone Bertozzi. Bene il “rimborso (totale o parziale) dell’Imu ai proprietari di immobili che decideranno di ritoccare al ribasso i contratti di locazione. Un intervento intelligente e mirato per quello che è un problema reale, non solo riminese, ma che non può diventare l’unico alibi di una crisi troppo spesso equiparata alla nuvoletta di fantozziana memoria che arriva, passa e, chissà, magari tra qualche anno tornerà il sereno”. La crisi da contrastare non è solo di natura economica, ha aggiunto, ma il commercio al dettaglio è alle prese con “una vera e propria rivoluzione globale dei consumi, della modalità di acquisto dei consumatori, della distribuzione e quindi del mercato”.
Che fare? Secondo Bertozzi, “i nostri imprenditori, come sottolineato qualche giorno fa su Icaro anche dal direttore di Cna Davide Ortalli, devono inevitabilmente evolversi. Il nodo della formazione, al pari di altre tematiche come l’accessibilità dei centri storici, diventa oggi fondamentale. L’amministrazione deve a mio avviso investire, o quanto meno sollecitare (in collaborazione con le associazioni di categoria) l’alfabetizzazione digitale dei commercianti che rischiano di essere travolti da una rivoluzione che andrebbe invece cavalcata e sfruttata a proprio favore. Pretendere di fare marketing (o in alcuni casi addirittura di non farlo) con gli strumenti di vent’anni fa equivale a voler attraversare l’Oceano a bordo di una zattera. Insomma, è necessario un vero e proprio upgrade per la sopravvivenza. Altrimenti non basteranno tutti i parcheggi del mondo (o la chiusura dei centri commerciali) per evitare la desertificazione dei nostri centri storici. In gioco, oltre ai posti di lavoro, c’è la funzione sociale e di relazione svolta dal commercio locale che rappresenta un valore inestimabile per l’intera comunità riminese”.

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