Il Meeting di Cl cambia direttore: Emmanuele Forlani al posto di Sandro Ricci

Il Meeting di Cl cambia direttore: Emmanuele Forlani al posto di Sandro Ricci

A fine anno lo storico direttore del Meeting per l'amicizia fra i popoli, che l'evento l'ha visto nascere e diventare un punto fermo nel panorama nazionale, Sandro Ricci, lascia il posto ad Emmanuele Forlani. Emilia Smurro resta alla guida della Fondazione sicuramente fino alla edizione del quarantennale: «Nacque il tuo nome da ciò che fissavi», dal 18 al 24 agosto 2019.

Emilia Guarnieri non lascia la presidenza. Almeno per ora. Ma un importantissimo passaggio delle consegne è in vista. Lei resta presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli. Sicuramente anche per la prossima edizione dell’evento che dal 1980 si tiene alla fiera di Rimini. Il prossimo anno sarà la numero 40 e la “prof” che da 5 lustri tira le fila della kermesse di Cielle sarà in “sella” anche per questa scadenza tanto importante, quando il Meeting spegnerà 40 candeline. Poi si vedrà. Anche perché per l’edizione del quarantennale si punta al colpo grosso: la presenza di papa Francesco.

Il corteggiamento del pontefice venuto dalla fine del mondo è iniziato subito da parte del Meeting, addirittura ha avuto un affondo anche in piazza San Pietro quando tutto il movimento si radunò per il decimo anniversario della morte di don Giussani e il sessantesimo dell’inizio di Cl, ed Emilia Guarnieri arrivata davanti al papa per stringergli la mano, gli disse: “Santità, la aspettiamo a Rimini”. Ma nonostante gli amici argentini e italiani di Francesco invitati ad incontri e mostre (come l’ultima allestita dal titolo “Gesti e parole. Jorge Mario Bergoglio, una presenza originale”), e nonostante l’impegno dei vari “ambasciatori” dentro e fuori il Vaticano, fino ad oggi l’obiettivo non è stato centrato. L’occasione del 40esimo però è ghiotta. «Nacque il tuo nome da ciò che fissavi»: dal 18 al 24 agosto 2019. Un verso di una poesia di Karol Wojtyla per un Meeting che farà di tutto per lasciare il segno.

Emilia Guarnieri resta alla guida ma un grosso cambiamento avverrà a breve. E’ quello dell’arrivo di Emmanuele Forlani nel ruolo di direttore generale del Meeting. Dal sito della manifestazione il suo nome non figura già più fra quelli del consiglio di amministrazione in carica dal 2017 al 2020, rimasto per il momento con sei membri: Emilia Guarnieri, Bernhard Scholz (vice presidente della Fondazione Meeting) e i consiglieri Giorgio Vittadini, Massimo Conti, Andrea Simoncini e Luca Antonini. Tre riminesi (con Forlani erano quattro) e tre no. Forlani, nel cui curriculum presente sul sito del Meeting e in tutti gli incontri di cui è stato moderatore lo scorso agosto, si leggeva “consigliere di Amministrazione della Fondazione Meeting Rimini”, si è dimesso in vista del nuovo incarico.

Emmanuele Forlani va ad occupare il posto che è stato di Sandro Ricci sin dal 1982, quando viene ufficialmente nominato direttore dell’Associazione Meeting, ma (come si legge nel suo curriculum di presentazione, che risale al 2013, quando moderò la tavola rotonda sulle cellule staminali, sua unica partecipazione in pubblico nei saloni della fiera, e non c’è da stupirsi perché l’uomo ha sempre lavorato sodo dietro le quinte più che sotto i riflettori) “il suo impegno con il Meeting per l’Amicizia fra i Popoli risale alla prima edizione, nel 1980, collabora come volontario per tre edizioni” e poi la promozione sul campo. Non sarà una passeggiata per Forlani andare a dirigere una macchina così complessa, articolata e gigantesca, formata da quindici dipartimenti operativi della Fondazione, attiva 365 giorni l’anno, che richiede capacità di coordinamento, organizzazione e relazioni. Nella sola settimana del Meeting sono al lavoro in fiera circa 3mila volontari, e bisogna tirare le fila di centinaia di relatori e incontri, decine di esposizioni, spettacoli e manifestazioni sportive, gestendo un budget che quest’anno ha sfiorato i 6 milioni di euro. Non molte aziende possono vantare numeri di questo genere.

Che per Emmanuele Forlani ci fosse uno “scatto” in vista nell’organigramma del Meeting era risultato chiaro anche dalla sua sovraesposizione nell’ultima edizione, quando è stato chiamato a moderare ben sette incontri, alcuni dei quali molto importanti dal punto di vista degli ospiti e dei temi affrontati: dal confronto fra i governatori del nord alla “intervista” a Gianni Letta. Non saliva su palco del Meeting dal 2013, nel 2012 aveva partecipato ad un solo incontro, così come nel 2011 e saltuarie erano state le sue apparizioni al Meeting anche in anni precedenti. All’improvviso l’exploit.

Si potrebbe dire che anche il nome di Emmanuele Forlani in un cardine vitale del Meeting sia nato da ciò che ha fissato, ovvero la Compagnia delle Opere, attorno alla quale, di fatto, il Meeting si è messo a girare. E’ stato responsabile dell’ufficio studi e segretario generale della fondazione per la Sussidiarietà dal 2002 (anno di costituzione) al 2008. E’ stato anche coordinatore della segreteria dell’intergruppo parlamentare per la sussidiarietà e capo della segreteria del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti all’epoca di Maurizio Lupi. Dal prossimo primo gennaio sarà ufficialmente il nuovo direttore del Meeting.

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