Il salvataggio di Carim slitta a settembre

Il salvataggio di Carim slitta a settembre

"Tentativo in extremis domani, oppure proroga a dopo l'estate"

Secondo quello che scrive oggi Il Sole 24 Ore ci sono ancora troppi nodi da sciogliere.

Si tenta di trovare un accordo in extremis per chiudere sul dossier delle tre Casse di risparmio di Cesena, Rimini e San Miniato, ma ci sono ancora troppe partite aperte e dunque l’arco temporale più probabile per cercare di mettere la parola fine a quel dossier dovrebbe essere quello di settembre. Lo scrive oggi Il Sole 24 Ore, con un titolo che lascia pochi dubbi: “Slitta il salvataggio delle tre Casse”.
“L’acquirente designato c’è, ed è Crédit Agricol Italia. La banca italo-francese, supportata dalla capogruppo parigina, sta dialogando con i vari soggetti in campo – Atlante, il Fidt, Banca d’Italia e il Mef – per cercare la quadra e annunciare entro martedì mattina la formalizzazione della proposta vincolante”, si legge sul giornale economico-finanziario. Non a caso l’assemblea dei soci di banca Carim era stata riconvocata per il 10 agosto. “Tuttavia, qualora non tutti i tasselli andassero al loro posto, l’istituto guidato da Giampiero Maioli chiederebbe una proroga dell’esclusiva oltre l’estate, visto che la scadenza era fissata per domani. Fino all’ultimo insomma – prosegue Il Sole 24 Ore – si proverà a trovare la quadra, anche perché nelle ultime ore si sarebbero registrati importanti passi avanti”. Ma l’articolo (di Luca Davi) dà notevole peso alla ipotesi dello slittamento: “Va detto d’altra parte che sono ancora troppi i nodi da sciogliere, e settembre rappresenta l’orizzonte indispensabile per avere la giusta visibilità. Tra i punti da evadere c’è anzitutto quello della copertura della cartolarizzazione, su cui stanno ancora lavorando gli advisor e le cui cifre sono in movimento. I 3 miliardi circa di crediti, pari a circa 1,1 in termini netti, dovranno essere smobilizzati grazie all’emissione di una tranche mezzanina da 5-600 milioni. A giocare il ruolo principale sarà il fondo Atlante 2, che si è impegnato a prendere parte all’operazione e ha messo sul tavolo circa 150 milioni, ovvero gran parte dei fondi in cassa. La cifra è elevabile di altri 100 milioni, grazie a manifestazione d’interesse di Fonspa sui crediti di Banca Marche, Etruria e Chieti. Ma la somma, anche se potenziata, certo non basterebbe. Da qua il possibile coinvolgimento della Società per la Gestione di Attività, che proprio nei mesi scorsi aveva dato la disponibilità ad investire circa 200 milioni di euro sui crediti di Caricesena”. Fra le possibilità elencate dal Sole c’è anche quella che Atlante 2 “riesca a liberare risorse dalla cartolarizzazione di Mps”, ma anche questa operazione non avrebbe tempi rapidissimi.
Altro tassello, lo Schema volontario del Fondo di tutela dei depositi (che metterebbe nel progetto circa 170-200 milioni) “ha appena convocato la propria assemblea per il 7 settembre in vista di una nuova raccolta straordinaria da altri 95 milioni di euro, per cui servirà il voto positivo del 95% del sistema. E nulla è scontato, anche se queste settimane serviranno ai vertici del Fondo, presieduto da Salvatore Maccarone, per convincere della necessità della manovra. Anche perché l’alternativa, secondo le stime, sarebbe comunque peggiore, visto che si parla di oltre 2 miliardi di potenziali coperture in caso di liquidazione delle banche”. Quei 95 milioni supplementari, conclude il Sole, “si aggiungono agli altri 420 milioni con cui il “braccio” volontario ricapitalizzerà, per 250 milioni, Rimini e San Miniato, destinate poi a finire a un euro ad Agricole Italia”.

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