La Fiera di San Gregorio e il toro di Wall Street

La Fiera di San Gregorio e il toro di Wall Street

Il concorso alla Fiera di Morciano spesso lo vinceva un toro di Passano, il mitico Bergamonti della premiata azienda agricola Crescentini. Il toro corianese aveva due palle che superavano di gran lunga quelle che ho toccato al toro che giganteggia nel quartiere della borsa di New York.

Delle grandi Fiere agricole che da tempi immemorabili hanno caratterizzato l’Uso, il Conca e l’Agro riminese, due sole hanno ancora la capacità di coinvolgere migliaia di persone: San Martino a Santarcangelo e San Gregorio a Morciano. Tutto il resto, come diceva Califano, è “palazola”. Da oggi, sabato 9 Marzo dell’anno del Signore 2019 a domenica 17, Morciano la indiscussa Capitale della Valconca, sarà meta e ristoro per coloro che non vogliono perdere le radici rurali, e godere di piccole cose senza essere neomodaioli e tantomeno enofighetti. Gaudeamus igitur, iuvenes dum sumus… cantavano i clerici vagantes medioevali e noi calavamo da Urbino fulmini dal cielo, nembi di tempesta. La Fiera non era per i bambini, (mio babbo, in illo tempore, mi portava i fichi secchi), ma per i rurarales che presentavano tirate a scheggia, con paludamenti e drappeggi rossi, le migliori espressioni delle loro stalle. Il concorso spesso lo vinceva un toro di Passano, il mitico Bergamonti della premiata azienda agricola Crescentini. Bergamonti, il toro corianese, aveva due palle che superavano di gran lunga quelle che ho toccato al toro di Wall Street, nel quartiere della borsa di New York.
Perché fate quel che volete ma Morciano è Morciano, e San Gregorio non è un Santo qualunque.
Rurali sempre.

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