L’aeroporto di Rimini decolla oppure no? Situazione amletica

L’aeroporto di Rimini decolla oppure no? Situazione amletica

Il partito della spartizione delle poltrone, tra le correnti di Bonaccini e Schlein, cosa sta combinando sullo scalo che dovrebbe dare ossigeno alla nostra industria turistica? Sembra solo l'ennesima commedia.

Ritengo le ultime “sparate” sul rilancio del nostro scalo la solita distrazione di massa che è l’unica cosa che può fare un partito che è diventato solo fine a se stesso e che ha come unico scopo la spartizione delle poltrone tra le correnti di Bonaccini e Schlein.
Quest’ultima commedia aeroporto è stata impostata su uno sparuto numero di tedeschi in più sulla nostra riviera, che se confrontato con i milioni che occorrerebbero per tenere in piedi la nostra industria turistica diventano quattro gatti, ma su cui siamo pronti a spendere milioni di euro.
Detto questo poi ti chiedi come vengano spesi questi milioni, visto che non puoi comprare direttamente ed indirettamente biglietti di viaggio, perchè come hanno già dimostrato fatti recenti rischi di andare in galera, ma non puoi neppure aiutare il privato che gestisce l’aeroporto, in quanto c’è un perimetro di gara che non ti permette di cambiare le regole del bando di assegnazione in essere.
Anche in ambito infrastrutturale le questioni non sono semplici perché mettendo mano ad importanti opere è necessario accordarsi con lo Stato proprietario, inoltre se si attiva un percorso di questa natura serve una autentica strategia che spieghi come e perchè questi interventi strutturali farebbero aumentare il numero dei passeggeri.
Alla fine come sempre la montagna partorisce il solito topolino ossia la solita campagna pubblicitaria, che non è proprio una grande novità con risultati nel passato che valutare scarsi sarebbe un eufemismo.
Praticamente la solita minestra riscaldata dove a fare da tappo ad un rinnovamento autentico del prodotto città, che è il vero volano su cui puntare, c’è il solito P.D. che svolge la funzione di garante al conservatorismo.
L’ultimo esempio eclatante di questo andazzo è stato quello di eliminare un piano spiaggia organizzato su solide basi innovative e con determinazioni certe, per poter tornare alle divisioni in essere di bagni e bar, dove l’innovazione viene lasciata al buon cuore degli attuali concessionari, che stando alla applicazione della Bolkestein molto probabilmente non ci saranno neppure più, con l’assurdo finale che con questo nuovo piano dovremo fare i bandi su quello che c’è e non su quello che ci serve.

Stefano Casadei
Segretario Provinciale Azione Rimini

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