Lettera: ecco perché le dimissioni di Frisoni sono una buona notizia

Lettera: ecco perché le dimissioni di Frisoni sono una buona notizia

Riceviamo e pubblichiamo da Moreno Babboni, che commenta le considerazioni fatte da Salvatore de Vita sull'uscita dalla maggioranza del consigliere di Patto civico.

Gentile Salvatore de Vita,
ho letto con attenzione la lettera da Lei inviata a Rimini 2.0 e se è possibile vorrei dire alcune cose.
Quello che è accaduto qualche giorno fa, quando il Presidente della Commissione Cultura, Davide Frisoni, durante il consiglio comunale ha attaccato la politica e l’atteggiamento del Sindaco Gnassi, è stata per me una buona notizia. Non solo una buona notizia, ma sentire un rappresentante di quel Patto Civico che ha governato con Gnassi dire che il modo di governo del primo cittadino e del partito che rappresenta, il PD, sono modalità che sembra abbiano a che fare con un regime teocratico piuttosto che una alleanza tra pari, è un evento che mi ha aperto il cuore.
Lei signor de Vita accusa Davide Frisoni di essersi svegliato tardi e soprattutto dopo che, quelli come Lei, lo avevano messo in guardia dal fidarsi di un partito che è egemone da 75 anni. Vorrei ricordare che Davide Frisoni è una persona che viene dalla società civile e nel suo campo professionale è considerato un artista di grandissimo valore. Probabilmente non si era mai occupato di politica e l’offerta che il Patto Civico gli aveva fatto, cioè quella di rappresentare un valore aggiunto per l’arte e la cultura della nostra città, credo lo abbia convinto ad accettare l’incarico. Certo che le persone che si occupano di politica o almeno alcuni di loro, hanno visto in questa sua collaborazione una trappola in cui Davide si metteva quasi volontariamente dentro. Ma chi di politica non si è mai occupato, chi non ha mai mangiato in quell’orto probabilmente non ha fatto in modo che il pelo sullo stomaco sia potuto crescere con la rapidità necessaria. Sì, sto dicendo che Davide Frisoni probabilmente ha peccato di ingenuità, convinto che il suo ruolo potesse essere messo al servizio della nostra città. Così non è stato e come giustamente scrive Lei, Salvatore, il ruolo del Presidente della Commissione è stato più utile ai progetti di ambizione del Sindaco piuttosto che ai desideri che aveva in testa lo stesso Davide. Peccato! La città per colpa di ambizioni personali di quello che è stato definito anche dal vostro giornale “il nuovo signore di Rimini” ha in pratica rinunciato alle idee e alle competenze di un artista che espone alla Biennale di Venezia e che le sue opere sono esposte in città come Tokyo, Newyork, Istambul, eccetera. Quindi voglio non solo difendere il gesto di Frisoni, perché al di la di tante chiacchiere si è accorto che il “re e nudo” ed è stato così conseguente tanto da rinunciare ad una carica comunque di prestigio. Non solo, spero che finalmente una personalità del suo calibro, si prenda ancora cura della città con la libertà che avrebbe permesso di rendere Rimini finalmente la città pensata da un artista. Purtroppo Rimini è sempre stata matrigna con i suoi cittadini più prestigiosi, quelli riconosciuti nel mondo ed ignorati dai politici locali. Cito a caso il fotografo Pesaresi, riconosciuto post mortem, così i grandissimi fotografi Saro di Bartolo e Stefano Ferroni, anche loro premiati a livello internazionale ma non considerati a casa loro. Lo stesso Fellini ha dovuto attendere che la morte lo portasse via perché Rimini lo riconoscesse con la dovuta attenzione.
Grazie a Frisoni, Rimini ha un artista che non subisce più ma è capace di testimoniare la sua competenza. Io gli sono riconoscente.

Moreno Babboni

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