«Queste sono fiale di vaccino inutilizzate che abbiamo trovato dai medici di famiglia dell'Emilia Romagna». Il servizio mandato in onda dal programma condotto da Mario Giordano svela una realtà inquietante perché mentre crescono i contagi e i morti, e scuole e attività economiche devono rimanere chiuse, la campagna di vaccinazione fa acqua. Secondo i dati del governo nella nostra regione il rapporto fra dosi consegnate e somministrate è all'81,7%.
Il dato aggiornato a questa mattina (report sul sito del governo) vede la regione Emilia Romagna (qui invece il report sul sito della Regione Emilia Romagna sulle vaccinazioni effettuate aggiornate in tempo reale, ma non contiene il dato delle dosi consegnate) con l’81,7% di dosi di vaccino somministrate (502.802) rispetto a quelle consegnate (615.510). Davanti ci sono 9 regioni e la provincia autonoma di Bolzano: l’Abruzzo (84,5%), la Campania (89,2%), il Friuli-Venezia Giulia (83,8%), il Lazio (83,8%), le Marche (85,4%), Bolzano (84,8%), il Piemonte (84,5%), la Puglia (88,6%), la Toscana (85,7%) e la Valle d’Aosta col 91,9%.
Sempre stando ai dati ufficiali del governo, in Emilia Romagna il maggior numero di vaccinazioni effettuate riguarda gli operatori sanitari (240.759), seguite dagli over 80 (123.997), dal personale non sanitario (51.217), dagli ospiti di strutture residenziali (45.003), dal personale scolastico (36.468) e per ultimo dalle forze armate (5.358).
In totale in Italia sono appena 1.747.516 le persone che hanno ricevuto la prima e la seconda dose di vaccino.
Un duro colpo alla sanità emiliano romagnola l’ha inferto ieri un servizio mandato in onda dal programma di Mario Giordano “Fuori dal coro”.
«Io le fiale le ho ancora ma non ho più insegnanti», dice un medico di famiglia. «Io non apro una fiala finché non ho undici persone da vaccinare» dice un altro.
«Queste sono fiale di vaccino inutilizzate che abbiamo trovato dai medici di famiglia dell’Emilia Romagna», attacca l’inviata di Fuori dal coro.
«Ho ancora 3 persone in attesa di essere vaccinate però per forza devo aspettare di trovarne altre 8 per poter usare una fiala intera», dice un altro.
Con tutte le persone che attendono con ansia e impazienza di farsi vaccinare, sapere che restano delle fiale inutilizzate perché sembra difficile mettere in fila undici soggetti da inoculare, fa male al cuore.
Una fiala una volta aperta dura poche ore e dunque l’organizzazione è tutto per evitare di buttare le dosi.
«Ho avuto difficoltà a trovare undici persone per volta che venissero ad un appuntamento» dice un medico. «Ieri avevo 17 vaccinazioni da fare quindi non erano multipli di 11 e mi restavano delle fiale».
«Non ho nessuna intenzione di buttare il vaccino di mia iniziativa», spiega un altro medico, «perciò dovrò chiedere all’Igiene Pubblica un avallo e se loro mi dicono che lo devo buttare cosa devo fare… lo butteremo, però è veramente un peccato». E aggiunge: «Quanti insegnanti ci sono in Italia? Vuoi che siano proprio multipli di tutte le dosi di Astrazeneca che sono arrivate? Non credo. Qualche vaccino è andato a puttane».
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