L’intervista a mons. Negri diventa un caso e rimbalza sulla stampa nazionale

L’intervista a mons. Negri diventa un caso e rimbalza sulla stampa nazionale

Il vaticanista della Stampa dice che "è la prima volta che un vescovo accredita l'idea di un complotto". Le parole del vescovo di Ferrara rimbalzano su Dagospia, Libero, Il Giornale e vari siti cattolici.

Il vaticanista Andrea Tornielli, sulla Stampa, ha ripreso con un lungo articolo l’intervista che “il prelato ha rilasciato al giornale online Riminiduepuntozero” (e che ha avuto migliaia di condivisioni e letture). Molto critico il giudizio di Tornielli sulle parole di mons. Negri: “È la prima volta che un vescovo accredita l’idea di un complotto, di pressioni e di un ricatto dietro la rinuncia di Benedetto XVI, lasciando intendere senza tanti giri di parole che Papa Ratzinger non se n’è andato di sua spontanea volontà. Una tesi finora circolata in certe ricostruzioni mediatiche, corroborata e sostenuta da chi non si rassegna al fatto che l’ex Pontefice tedesco non sia più sul trono e che il ministero petrino sia passato sulle spalle del suo legittimo successore. Luigi Negri, 75 anni, arcivescovo uscente di Ferrara, è anche autore di saggi sulla storia della Chiesa e per questo le sue incandescenti dichiarazioni sono destinate a far rumore”. Secondo Tornielli, uno dei vaticanisti più allineati con papa Francesco, la tesi del complotto sarebbe stata smentita dallo stesso Ratzinger, che invece Tornielli rimprovera apertamente: “Resta aperta la domanda su quanto alcune scelte personali, e mai codificate per iscritto, fatte da Benedetto XVI – come quella di mantenere l’abito bianco e il nome papale, come pure la scelta della figura dell’emeritato – abbiano involontariamente alimentato i seguaci della teoria dei due Papi poi degenerata nella teoria del Papa rinunciatario perché sotto ricatto. Come pure resta aperta la domanda su quei visitatori che recandosi di frequente a trovare Benedetto fanno poi uso di queste entrature per affermare l’esatto opposto di quel che lo stesso Ratzinger ha detto pubblicamente”.
L’articolo della Stampa è finito anche su Dagospia. Da segnalare la ripresa di Libero Il Giornale e di una serie di siti cattolici.

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