Madama Renata s’è fatta lo staff. Con ex ‘comunicatori’ ed ex assessori della Giunta Tosi 1

Madama Renata s’è fatta lo staff. Con ex ‘comunicatori’ ed ex assessori della Giunta Tosi 1

Avviso pubblico quasi deserto, il Sindaco fa da sé. E sembra l’eterno ritorno dell’uguale. Istituzione culturale uccisa dal Consiglio comunale – con voto contrario dell’opposizione. Cosa ne è ora della cultura? Un ‘eventificio’ che ha pochi soldi. Intanto, i servizi pubblici veri – Biblioteca e Musei – languono nel disinteresse.

Riecco Assessore all’ambiente e ai lavori pubblici. Con altra veste
Il fortino del Sindaco. Dall’ultimo Consiglio comunale riccionese, durato la maratona di 4 ore, s’è capito questo. Come si sa, l’“Avviso di procedura selettiva” bandito per 2 posti da ‘comunicatore’ al fianco del Sindaco ri-eletto Renata Tosi è andato quasi deserto. Soltanto una, Cora Balestrieri, è ritenuta degna del colloquio finale. La Balestrieri, l’abbiamo scritto, era già tra i ‘comunicatori’ del Governo Tosi I. In effetti, il Governo Tosi Bis potrebbe chiamarsi, fosse vivo Nietzsche, l’eterno ritorno dell’uguale. Dal Consiglio comunale scorso, tenutosi ieri, infatti, sappiamo che il Sindaco s’è scelto altri 3 fidi aiutanti. Intanto, Simona Cesarini, che era tra i 3 ‘comunicatori’ del Tosi Uno, al fianco di Madama Renata dal 2014; completano il quadretto Susanna Vicarelli e Roberto Cesarini, rispettivamente Assessore all’ambiente e Assessore all’urbanistica e ai lavori pubblici del Tosi Uno. In sostanza, due ex ‘comunicatori’ e due ex assessori sono a tu-per-tu nello staff del Sindaco. Alla faccia del cambiamento. Quanto guadagneranno – cioè, quanto gli pagheranno lo stipendio i riccionesi? Non si sa, si saprà.

Il neo Assessore alla cultura parla solo ai giornali. In Consiglio sta zitto zitto
La seconda cosa decretata dal Consiglio comunale è la chiusura dell’Istituzione ‘Riccione per la cultura’. Dapprima l’opposizione mirava ad astenersi, sostanzialmente favorevole al provvedimento. All’ultimo, provvidenzialmente, ha mutato rotta, ha votato contro, in blocco. Perché? Incapacità culturale del Sindaco Tosi, dicono, che con le sue conclusioni (sintesi: “oggi togliamo dell’inutile”) non ha convinto le opposizioni, anzi, le ha irritate. Irritate, soprattutto, dal ‘silenzio-assenso’ – a esser generosi – del neo Assessore a: turismo, sport, cultura, Stefano Caldari, che alla stampa locale ha detto che l’Istituzione non ha ottenuto i risultati sperati, ma in Consiglio non s’è udito, da bravo suddito. Se si è d’accordo con la definizione dell’istituzione data dal Sindaco (“un contenitore più ingombrante che utile”), è del tutto insufficiente la sua controproposta. Di fatto, la cultura è ridotta a un ‘eventificio’, per altro con pochi soldi – con i 390mila euro assegnati per il 2016 il Comune di Rimini ci fa a mala pena la Biennale del Disegno – mentre i ‘servizi pubblici’, che chiedono cura, studio, che chiedono di esplodere, cioè la Biblioteca e i Musei, andranno, probabilmente, accorpati all’Urp, che è l’Ufficio relazioni con il pubblico, quello che ti stampa moduli e documenti, che c’azzecca con la cultura? C’azzecca perché bisogna dare un senso allo stipendio e al lavoro della dirigente Graziella Cianini, già direttrice dell’Istituzione culturale.

Chiusa per scelta politica, mica per strategia etica
C’è poi un altro punto che convince poco. Il Sindaco di Riccione, quando parla di ‘cultura’, parla della stagione teatrale gestita dall’Associazione Riccione Teatro – rischiando gravi scivoloni quando si esalta per le “residenze” di “attori nazionali” che faranno “la prima” a Riccione: roba che Longiano fa da un ventennio e che l’Arboreto di Mondaino fa da anni ben remunerato dalla Regione, per restare nei limiti del nostro territorio, roba risaputa nel resto d’Italia da un bel tot, sai che novità – e dell’evento giornalistico Dig. Chiusa qui. Beh, non c’è solo questo. Ci sono altri luoghi culturali riccionesi – la Galleria di arte contemporanea in Villa Franceschi, che attende una programmazione annuale degna, per dire – che hanno necessità di sguardo, di idee. E poi, entrambi i ‘contenitori’ di cui si vanta il Sindaco – stagione teatrale e rinnovamento del vecchio Premio ‘Ilaria Alpi’ convertito in Dig – sono stati pensati e creati dalla vituperata Istituzione culturale. Chiusa, più che altro, pare, per vezzo politico, perché Giovanni Bezzi detto ‘Johnny’ sta alla Tosi come la spina di un branzino in gola dopo essersi abbuffati di pesce. Comincia il tempo delle vendette civiche?

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