Mercato coperto: ecco il progetto calato da Pesaro

Mercato coperto: ecco il progetto calato da Pesaro

È il momento di Renco "pigliatutto".

Nell'ultimo miglio della giunta Gnassi c'è un Figaro marchigiano in veste di factotum. Ha mire su tre punti strategici della città e a palazzo Garampi per il grande gruppo si aprono tutte le porte. Abbiamo potuto vedere i documenti relativi alla proposta per la nuova struttura di via Castelfidardo. Al Comune piace, ma non si è confrontato con nessuno. Ecco cosa è previsto in termini di investimento economico, impatti sul settore della ristorazione, della viabilità e parcheggi.

Pronto prontissimo son come il fulmine:
sono il factotum della città.
della città! della città! della città!
Ah, bravo Figaro! Bravo, bravissimo;
a te fortuna non mancherà.
(Il barbiere di Siviglia, Gioacchino Rossini)

Per introdurre l’aria che tira oggi a Rimini ci vuole la seconda scena del primo atto del Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini. Il compositore di Pesaro. E’ la famosa cavatina di Figaro. In questo ultimo miglio del decennio Gnassi & c. il factotum è Renco. Bravo, bravissimo. Da Pesaro con furore, questo gruppo è presente ormai sulla scena internazionale nei settori energia, Oil & Gas e infrastrutture, con servizi di costruzione, ingegneria, consulenza tecnica, gestione e manodopera, manutenzione. I suoi investimenti in asset turistico-alberghieri sono ramificati in vari paesi del mondo.

Come è approdato a Rimini? Ah, saperlo! Il nucleo atomico della centrale di comando di Renco è nelle Marche ed è da qui che arrivano alcune informazioni. Come il finanziamento della multinazionale a favore della campagna elettorale del presidente (ormai ex) della Regione, Luca Ceriscioli, Pd (qui, qui e qui). O come i tanti investimenti fatti in questa regione, alcuni finiti al centro di vivaci polemiche (si veda il caso dell’ospedale di Muraglia sul quale si trova ampia rassegna online). Alle ultime elezioni regionali le Marche sono passate al centrodestra e l’aria, non quella della lirica però, è cambiata. Cambierà anche a Rimini? Sulla carta potrebbe, ma il centrodestra dovrebbe volerlo, cosa che per il momento non sembra. Però Renco brucia le tappe e piazza progetti a raffica. Oltre all’ex corderia, allo scadere dei tempi supplementari (non bisogna dimenticare che la giunta Gnassi è ancora insediata a palazzo Garampi per grazia ricevuta, ovvero per lo slittamento delle elezioni amministrative da maggio a ottobre dettato dalla pandemia) ha puntato la barra su Novarese e mercato coperto trovando sempre le porte spalancate dagli amministratori comunali del Pd. Ah, bravo Renco! Bravo, bravissimo.

La Novarese «polo del benessere spirituale» e il Talassoterapico resta sul groppone di Riminiterme

La variante è mobile. Ci soccorre Giuseppe Verdi per accennare ad un’altra melodia che segna il presente di Rimini. Gnassi prima di andarsene ha deciso di accelerare su una serie di progetti, alcuni dell’ultimo minuto, spesso non discussi con la città, sconosciuti anche al consiglio comunale. Il mercato coperto è forse il caso più clamoroso. Ma, seppure con alcune differenze, nell’elenco vanno inserite la Novarese, la corsa contro il tempo per via Portofino e l’area Fox, il mercato ittico. In pentola bollono anche l’ampliamento della sede di Sgr e di una importante azienda di costruzioni. Poi c’è la sorpresa della “nuova Questura” di via Bassi. La giunta assiste passivamente ad una vera e propria rivoluzione? “Ariminum Sviluppo Immobiliare” (che, da noi contattata per chiedere la disponibilità a rispondere ad alcune domande, non ha dato udienza) si è aggiudicata all’asta lo scheletro della tanto agognata “cittadella della sicurezza” per 14,5 milioni di euro lasciando a becco asciutto il gruppo Conad. «Per quale ragione un’area priva di pianificazione urbanistica puntuale viene venduta a questo prezzo esagerato?» si è domandato l’ex vicesindaco del Comune di Rimini Maurizio Melucci. «Vero che esiste uno studio urbanistico approvato dalla Giunta comunale a febbraio 2021 che prevede delle funzioni. Circa 30mila mq tra residenziale, direzionale e commerciale (1500 mq). Ma si tratta appunto di uno studio urbanistico senza nessun valore di legge». Misteri di un impero agli sgoccioli.

Che gelida manina, se la lasci riscaldar… Sotto il segno del Piano strategico, leggasi condivisione e programmazione, a Rimini la prassi amministrativa si è paradossalmente fatta decisamente fredda in termini di concertazione, confronto e visione “lunga”. «Di quel progetto non sappiamo nulla. Abbiamo solo saputo che finirà in commissione. Non possiamo fare altro che aspettare per saperne qualcosa di più. I dubbi e le preoccupazioni sono tante», dichiara oggi il direttore Marziano Tamburini al Carlino a proposito del mercato coperto. Ma non è l’eccezione, è la regola. Tanto per cominciare ieri è saltata la commissione consiliare congiunta (3 e 5), convocata poche ore prima, che avrebbe dovuto occuparsi della “proposta di partenariato pubblico-privato ai sensi dell’art. 183 comma 15 del D.Lgs. n. 50/2016 per la progettazione, realizzazione e la gestione del nuovo Mercato Coperto di Rimini”. Abbiamo chiesto alla presidente della V commissione, Milena Falcioni, il perché della cancellazione e questa è la sua versione ufficiale: «Le proposte di deliberazione relative ai project financing in questione sono di competenza del consiglio comunale e affinchè questo organo possa esprimersi devono essere corredati anche del parere dell’organo di revisione dell’Ente.
La complessità della documentazione allegata alla proposta di deliberazione non ha consentito al Collegio dei Revisori di poter esprimere il proprio parere entro i cinque giorni liberi previsti dal vigente regolamento di contabilità.
Di questa impossibilità da parte del Collegio dei revisori si è avuta contezza solo nella giornata di ieri.
La coincidenza con il periodo feriale, inoltre, non ha consentito che il collegio fosse composto nella sua unità (i componenti del collegio sono tre).
Il parere della commissione competente per materia è necessario per il successivo passaggio all’esame e al voto del Consiglio Comunale. In mancanza del parere del collegio dei revisori, quindi, non è possibile l’esame in commissione».

Nessun dorma. Quale sorpresa hanno in serbo giunta comunale e Renco per il mercato coperto? A leggere le carte si rimane basiti: come è possibile che un progetto tanto importante per tutto il centro storico possa passare sulla testa di tutti e praticamente fino ad oggi a scatola chiusa? Sarà meglio svegliarsi.

L’attuale struttura è stata progettata dal Comune di Rimini alla fine degli anni 50, sorge su un lotto di circa 6.900 mq ed ha una superficie in pianta di circa 4.300 mq. E’ vecchiotta e la sua età la dimostra tutta. Ma la nuova creatura rischia di prendere forma senza il benché minimo dialogo con i portatori di interesse, i consiglieri comunali eletti dai cittadini e i riminesi tutti. Il Comune ha deciso che si procederà con la finanza di progetto e per andare in questa direzione ha acquisito anche un parere tecnico, una analisi di convenienza economico-finanziaria. Emerge che il project financing per la realizzazione e gestione del nuovo mercato coperto di Rimini determinerebbe un beneficio economico per il Comune di Rimini pari a circa 3,7 milioni di Euro. Ma basta questo per mettersi nelle mani di Renco?
La società Renco Valore è il soggetto proponente l’intervento di demolizione e ricostruzione del mercato coperto. Il 25 maggio scorso, e poi con successive integrazioni, ha fatto arrivare in Comune la sua proposta, che i consiglieri comunali hanno avuto fra le mani per la prima volta due giorni fa. E’ un progetto da circa 20 milioni di euro, ma su questo punto torneremo. Al Comune la proposta è andata bene. Qual è? Eccola a grandi linee.

Alle “funzioni” di pescheria, ortofrutta e botteghe alimentari e supermercato, si aggiunge quella di “somministrazione di cibo e bevande al tavolo e da asporto”, perchè “ormai presente in tutti i moderni mercati coperti”. Evidentemente non si ritiene nemmeno necessario motivare sulla base di elementi specifici, propri della realtà riminese, la validità di inserire i famosi “ristorantini”-banchi “street food” nel mercato coperto. Renco ipotizza per questi mini punti ristoro una clientela formata da chi in pausa pranzo è alla ricerca di uno spuntino veloce, oppure da studenti universitari e turisti. Ma come sarà raggiungibile da questo flusso di avventori lo street food? Si spera a piedi o in bicicletta perché altrimenti scoppierà l’ingorgo, considerato il sommarsi del traffico esistente e del problema Ztl. Una riflessione sulla concorrenza che si andrà a scatenare rispetto alla attuale offerta di ristorazione nel centro storico non andrebbe fatta?

Il progetto preliminare spiega che il nuovo mercato coperto avrà l’aspetto di una “teca di vetro”. Ci sono già i rendering, che non mancano mai. Assicura Renco che al piano terra e al primo piano della nuova struttura saranno collocati gli operatori della pescheria, dell’ortofrutta, il supermercato, i negozi e l’area riservata alla somministrazione e vendita di cibi e bevande. Il piano terra comunicherà con una nuova piazza esterna realizzata vicino ai resti del convento di San Francesco. E’ possibile che al primo piano trovino posto anche uffici pubblici (1280 mq) del Comune, di certo ci saranno gli spazi accessori necessari per gli operatori (uffici, spogliatoi, servizi igienici).
Al secondo piano il bar, che beneficerà anche di una grande terrazza. C’è anche un piano interrato con destinazione locali tecnici, spazi deposito e qualche decina di parcheggi.
Quei 1.280 mq a disposizione del Comune non saranno ovviamente gratis. Renco chiede un contributo a fondo perduto di 2,5 milioni di euro, più Iva. Quindi 3.050.000. E il Comune risponde “ci sto”.
«Il contributo a fondo perduto, pari a euro 3.050.000,00 verrà finanziato mediante oneri di urbanizzazione, come da richiesta di variazione di Bilancio protocollo generale n. 234742 del 27/7/2021. Si precisa che il valore del diritto di superficie, che verrà riconosciuto al concessionario con successivo e apposito atto che sarà verificato a seguito di espletamento della procedura, è pari a 5.858.073,99 e che in relazione al rispetto del limite del 49% dell‘intervento pubblico si fa riferimento alla nota prot. n. 234663 del 27/7/2021 a firma del Dirigente Settore Internal Audit…», scrive l’amministrazione comunale nella approvazione del progetto di fattibilità con dichiarazione di pubblico interesse.
Nella relazione del responsabile unico del procedimento si legge che: «L’investimento complessivo per la realizzazione dell’opera, previsto dalla Società Proponente sulla base del progetto di fattibilità tecnica ed economica, risulta pari a circa 16,50 milioni di euro IVA esclusa, di cui 690.000 euro di oneri per la sicurezza. Circa l’83% del totale dell’investimento è relativo ai lavori, mentre il restante 17% è relativo agli altri costi, che comprendono gli oneri di urbanizzazione (per euro 1.226.900), la monetizzazione degli standard relativi a parcheggi (per euro 108.500,00), le spese tecniche e le spese per la predisposizione della proposta presentata».

Cambiano le tariffe per utilizzare la nuova sede. Attualmente il canone medio annuo al mq (netto) per un banco da 15 mq versato da commercianti, produttori, Conad e negozi è complessivamente di 4.591 euro. Dopo cambierà, e di parecchio.
Per i produttori 7.298, per i commercianti 7.986, per i negozi 7.987, per il supermercato? Punto interrogativo. Nella tabella che abbiamo potuto visionare manca la cifra finale.
Il concessionario dovrebbe versare al Comune un canone annuo di euro 256.360 (50mila di canone concessorio e 206.360 di canone mercatale). I costi di gestione a carico del concessionario sono quelli di manutenzione, utenze e pulizie delle parti comuni di circolazione, personale amministrativo e spese generali. «La proposta presentata prevede i seguenti interventi di manutenzione straordinaria:
– primo intervento di importo € 900.000,00 da effettuarsi tra gli esercizi n. 20 e 21 dall’inizio della Concessione;
– secondo intervento di importo € 1.300.000,00 da effettuarsi tra gli esercizi n. 35 e 36 dall’inizio della Concessione;
– terzo intervento di importo € 643.289,00 da effettuarsi nell’esercizio n. 49 dall’inizio della Concessione».
Si prevede che la costruzione della nuova sede occupi due anni, quindi occorre una sede provvisoria. Renco si propone di realizzarla (2.510 mq su un unico livello; dove?), quindi si passerà alla demolizione dell’attuale mercato e poi alla costruzione del nuovo, che sarà di circa 8.000 mq se si considerano anche le superfici di servizio e i parcheggi interrati.

Per evitare il più possibile di incappare in presenze archeologiche, Renco ha studiato di riutilizzare le attuali fondazioni del mercato coperto.

L’importo complessivo dell’investimento ammonta (Iva inclusa) a euro 18.346.090, con una durata della concessione pari a 49 anni. L’amministrazione comunale valuta conveniente la proposta Renco. Va bene così? Considerate le tante questioni aperte che impattano con il nuovo mercato coperto, non sarebbe stato meglio aprire un confronto serrato nella città e chiedere lumi anche ad altri “concorrenti”? Si pensi solo al tema della vicinanza con il Tempio Malatestiano e l’ex convento di San Francesco, da una parte, e a quello della carenza di posti auto dall’altra.
A proposito dell’ex convento, non proprio qualcosa di insignificante per Rimini visto che qui si insediò nel 1400 la prima Biblioteca pubblica d’Italia per volontà della famiglia Malatesta, in passato l’amministrazione comunale aveva puntato al recupero filologico destinandolo a biblioteca dell’Università. Tutto archiviato? Sì, perché Renco ha invece un’idea precisa sul da farsi. Vuole monumentalizzare le rovine dell’ex convento, trasformandole in uno dei punti di accesso al nuovo mercato, inserendovi delle passerelle (ancora passerelle?) per unire lo spazio pubblico tra via IV Novembre e una nuova “piazza” ricavata sul sedime dell’antico chiostro.
Sull’ex convento, insomma, la prospettiva di Renco è quella evocare la memoria di quello che fu, e soprattutto delle devastazioni lasciate dalla grande guerra, e niente altro. Non è un po’ pochino?

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