Metrò di costa a 5 stelle: i grillini si sono convertiti al Trc

Metrò di costa a 5 stelle: i grillini si sono convertiti al Trc

Giulia Sarti e una schiera di parlamentari e attivisti pentastellati ingaggiarono una dura battaglia contro la metropolitana di costa. Ora che sono al governo che fanno? Stanziano oltre 10 milioni di euro per la fornitura dei veicoli. L'ing. Luca Gallini ha chiesto di battere un colpo al ministro Toninelli. Ma per ora tutto tace. Anche la onorevole riminese 5 Stelle.

A seguito dell’ordinanza del Consiglio di Stato che confermava la sentenza del Tar di Bologna e sanciva in via definitiva l’illegittimità delle occupazioni temporanee finalizzate alla demolizione illecita di porzioni di immobili non espropriati, quale pervicace credente – autentico – nella giustizia, mi sono premurato di mettere a conoscenza del caso l’attuale Ministro delle Infrastrutture con mail del 16 luglio inviata per conoscenza alla deputata Giulia Sarti e al deputato Manlio Di Stefano, il cui testo integrale viene sotto riportato.

Come si può constatare agevolmente, la mail conclude con l’auspicio da parte mia, che vi fosse finalmente la volontà di fare un po’ di pulizia, tenendo conto che i politici in indirizzo fanno tutti parte di un movimento i cui maggiori esponenti pronunciano la parola “onestà” ad ogni piè sospinto, quasi alla stregua dell’elemento idoneo a caratterizzare quello che sarebbe il loro tratto distintivo.
Orbene, nessuno dei tre pentastellati in indirizzo mi ha degnato di risposta, ma la sorpresa vera è stata quando, ai primi di agosto, ho appreso da un loro attivista che il Ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, al quale inviai la mail di cui sopra, avrebbe concesso un nuovo finanziamento per le carrozze, come poi si leggeva su un quotidiano locale:

Corriere di Rimini, 2 agosto 2018

Il Ministro del partito dell’onestà, della moralità, della legalità, che pochi giorni fa ha reso pubblica la sua intenzione di operare verifiche sul progetto della TAV dubitando forse della liceità dello stesso, informato puntualmente sui presunti profili di illegittimità – come sanciti dalla sentenza del Tar di Bologna, confermati e precisati dal Consiglio di Stato – di un’opera pubblica voluta dal PD e finanziata col denaro di coloro che onestamente pagano le tasse, anziché riesumare l’interrogazione parlamentare presentata nella precedente legislatura dall’On. Pini della Lega e disporre le verifiche del caso propedeutiche alla eventuale revoca del finanziamento erogato, dispone l’erogazione di ulteriori denari. Che meraviglia!

Le spiegazioni possibili non sembrano molte e all’occhio di chi scrive nessuna depone a favore di questi signori. Magari il Ministro o chi per lui avrà la bontà di fare chiarezza e spiegare soprattutto a coloro che li hanno votati il perché di tale scelta apparentemente incomprensibile ed in totale antitesi con le promesse.
Qualcuno taccia i pentastellati al governo di dilettantismo, ma in ragione di quanto sopra viene spontaneo focalizzare l’attenzione su un altro aspetto e interrogarsi sulla loro reale effettiva conoscenza della lingua italiana o perlomeno dell’accezione che il direttivo attribuisce alla parola “onestà”.
A giudizio di autorevoli esponenti del movimento, Berlusconi sarebbe stato e sarebbe tuttora il male assoluto per le proprie gesta. Mi chiedo alla luce di quanto sopra con che coraggio possano affermare ciò. Credo che a questo punto sarebbe meglio si guardassero allo specchio e recitassero un più opportuno “mea culpa”.
Berlusconi avrebbe circuito la gente affermano.
E costoro cosa hanno fatto con i loro elettori, mi chiedo? A livello locale il TRC era stato classificato come una scelta del tutto inutile dal movimento cinque stelle: soldi pubblici sprecati.

Preciso a scanso di equivoci di non essere mai stato seguace di Berlusconi né di averlo mai votato, ma mi irrita terribilmente la mistificazione della verità.
Quale consulente tecnico per un gruppo intenzionato a verificare la liceità del progetto, fui addirittura invitato a relazionare sul tema ad una conferenza pubblica tenutasi a Cattolica proprio dai cinque stelle. Precisando preliminarmente di non appartenere a nessun partito o movimento, quindi di essere anche a loro comunque estraneo, educatamente partecipai alla serata alla quale era presente l’allora senatore, ora deputato, Manlio Di Stefano al quale ho inviato la documentazione per conoscenza.
Credo che alla luce di quanto sopra, la base del movimento dovrebbe interrogarsi sul concetto di onestà e dovrebbe prendere atto delle effettive caratteristiche dei loro eletti che hanno sempre demonizzato Berlusconi per gesta apparentemente del tutto similari a quelle di cui si è ora reso primo attore il Ministro delle Infrastrutture, con il silenzio, la copertura ed il silenzio dei secondi attori deputati.
Questi signori sarebbero “il cambiamento”? Forse. Resta da capire in quale direzione.

Luca Gallini

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