Niente da fare, sepolte anche le scoperte archeologiche all’ingresso del ponte di Tiberio

Niente da fare, sepolte anche le scoperte archeologiche all’ingresso del ponte di Tiberio

Mentre sono iniziate le indagini nella parte lato mare, la rampa in pietra d'Istria è già tornata sottoterra. Un destino purtroppo comune ad altri beni culturali della città interessati da opere realizzate dall'amministrazione comunale.

In tempi recenti durante l’inutile sistemazione viaria all‘ingresso del Ponte Tiberio, nel lato verso il Corso d’Augusto, sono emersi importanti ritrovamenti tanto che un eminente personaggio locale di cultura, li connotò come i resti della rampa di accesso al ponte stesso, ma anche con le possibili tracce della porta urbica a difesa della città. E a tal proposito scrisse su Rimini 2.0 un interessante ed esaudiente articolo (qui).
Era un insegnamento ed un richiamo alla nostra storia passata, che ebbe molto successo ed interesse da parte dei cittadini ma, evidentemente, non di coloro che li amministrano.
E così oggi in quel luogo è arrivata inesorabile e puntuale come sempre la [q]ultura riminese, che ha già iniziato a provvedere a valorizzare a suo modo quelle storiche testimonianze.

Oggi il tutto è sepolto sotto una coltre di materiale inerte; forse mi sono perso una sottostante dose di calcestruzzo, non visibile ma solitamente utilizzata come materiale essenziale per la cura dei nostri monumenti cittadini, soverchiata da un mini escavatore, anch’esso strumento indispensabile a quel fine e presente anche in questa occasione.
Sono in corso altre indagini nella parte lato mare che seguiranno poi la stessa attenta procedura, riconsegnando tutto ciò che è emerso all’oblio.

E’ cominciata l’indagine sul lato verso il mare, ma il finale è già scritto.

Anche in questo caso come sempre accade, nessuno o quasi saprà mai in via ufficiale cosa in realtà è stato scoperto e di cosa si possa trattare.
Ed ora anticipo le solite litanie d’occasione che sicuramente saranno già pronte; quattro sassi in mezzo alla strada, ostacolano il traffico e qualora si conservassero costano in termini di manutenzione. Ma sebbene superficiali nella loro espressione, però certificano la negligente colpevole mancata volontà di pedonalizzare veramente il Ponte Tiberio ed il suo intorno.
È uno dei misteri riminesi che non hanno ancora avuto una spiegazione di nessun genere, tanto da proporsi in qualche programma televisivo che tratta di fatti inspiegabili; ma purtroppo la loro produzione e trasmissione sono cessate da tempo.
Ma non ci arrendiamo. E in merito alla mancata realizzazione del tunnel parallelo a quel monumento, che avrebbe risolto molte problematiche di mobilità e – vera – pedonalizzazione di quell’area, stiamo tentando di informarci presso le sedi opportune con l’intento di ricevere una risposta; ma che sia tecnicamente sostenibile non fantasiosa, perché con l’allora importo dichiarato per quell’opera, oggi si palesa di un’alternativa di forte ribasso di cui non se ne comprende il senso.
Ci riusciremo? Come sempre sarà nostra cura renderne conto.

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