Stanziati 780mila euro per la prosecuzione di 2 anni e mezzo di un progetto SPRAR (24 rifugiati) a Riccione, Santarcangelo, Poggio Torriana e Verucchio.
E’ andata deserta ai primi di maggio la gara bandita dal Comune di Riccione come capofila del progetto SPRAR che, iniziato nel 2014, proseguirà fino alla fine del 2019. Con una proroga tecnica agli attuali gestori – le coop sociali Centofiori e Millepiedi – era già stata assicurata la continuazione dell’ospitalità nel primo semestre 2017, per 12 rifugiati a Riccione, ed altri 12 fra Santarcangelo, Verucchio e Poggio Torriana. Ma per il periodo dall’1 luglio 2017 alla fine di dicembre del 2019, bisognava passare attraverso un bando di gara, andato appunto deserto. Come mai nessuno si è fatto avanti nonostante sul piatto ci fosse una somma ingente? Forse in attesa di quel che dovrà succedere.
Ora la Perla Verde si sta attrezzando con una “procedura negoziata senza previa pubblicazione di gara”, una strada semplificata per trovare il gestore, che prevede l’invito da parte del Comune a 7 operatori del settore, specializzati e con referenze.
Come detto, si tratta di alloggiare, tutelare e favorire l’integrazione di un totale di 24 fra richiedenti asilo e rifugiati, con uno stanziamento pubblico totale di 780mila euro in due anni e mezzo. In particolare i profughi sono della “categoria Ordinari”, cioè titolari e richiedenti di protezione internazionale, nonché titolari di permesso umanitario.
Dettagli economici: si tratta di 153.780 euro per il periodo dall’1 luglio al 31 dicembre 2017, di 312.223 euro per il 2018, stessa cifra anche per il 2019. Il progetto prevede quindi una spesa pubblica totale per due anni e mezzo di 780.557 euro e spiccioli, quasi interamente messa a disposizione dallo Stato attraverso il Fondo Nazionale per le Politiche ed i Servizi dell’Asilo (FNPSA), mentre gli enti locali provvedono ad una compartecipazione per il 5%.
Ci sono anche i revisori dei conti: una piccola parte dello stanziamento, fino ad un massimo di 5mila euro annui, è destinata all’incarico da affidare a un revisore indipendente (professionista o società di revisione contabile), con il compito di “effettuare le verifiche amministrativo-contabili di tutti i documenti giustificativi originali relativi a tutte le voci di rendicontazione”.
I dodici stranieri ospitati a Riccione, dichiara il gestore Centofiori, provengono da Afghanistan, Palestina, Somalia, Mali, Nigeria, Algeria, Yemen e Pakistan.
L’anno scorso è stata la giunta Tosi a deliberare la prosecuzione del progetto, dal 2017 in avanti. Fra le motivazioni, anche la garanzia di non dover aumentare il numero dei profughi. Infatti in ottobre il Ministero dell’Interno ha comunicato alle Prefetture che “nell’ambito del nuovo sistema di distribuzione dei migranti prevedano apposita clausola di salvaguardia per rendere esenti i Comuni che appartengono alla rete SPRAR, dall’attivazione di ulteriori forme di accoglienza”.
Quanti sono i profughi presenti oggi a Rimini e provincia? Una quantificazione è stata data recentemente nel consiglio comunale del capoluogo, in risposta ad una interrogazione di Gioenzo Renzi: a fine aprile ne risultavano 356 più altri 58 con il progetto Sprar a Rimini; 399 in altri 12 Comuni del territorio: 22 a Riccione, 72 a Santarcangelo, 19 a Coriano, 22 a Verucchio, 24 a Novafeltria, 151 a Cattolica, 12 a Montescudo-Monte Colombo, 4 a Maiolo, 8 a Bellaria-Igea Marina, 36 a Poggio Torriana, 4 a Morciano di Romagna, 25 a Misano Adriatico.
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