Rimosso il totem sulla città d’arte pieno di errori

Rimosso il totem sulla città d’arte pieno di errori

Era rimasto anche troppo a lungo al suo posto, dopo che un mese fa avevamo evidenziato gli svarioni nella datazione del Canevone dei veneziani e della chiesa di San Nicolò. Ma adesso è sparito. E fra i totem informativi, nella quasi totalità non funzionanti, ce n'è uno vivo. Dove si trova? Nel Borgo fortunato, naturalmente.

Ritorniamo sui nostri passi per Rimini. Qualcuno asserisce che dalle pagine di questo mezzo d’informazione si leggono solo insuccessi della nostra amministrazione cittadina.
Non è così perché si tratta di un punto di vista costruttivamente critico riguardo le mirabolanti – a loro dire – opere compiute, esaltate nelle narrazioni che si leggono in tutti gli altri analoghi veicoli di divulgazione sempre e solo in ciò concordi.
Ma per sfatare questo inconsistente presupposto, ecco alcune buone notizie di cui dobbiamo dare conto circa quanto in passato avevamo scritto in proposito.
La prima riguardo il discutibile rapporto comunicativo dell’amministrazione vigente per mezzo dei “totem” cittadini, evidenziandone le novità. Oggi riscontriamo che quello in “prova” situato tra le vie Garibaldi e San Bernardino è stato finalmente rimosso. Ricordiamolo mendace e ignorante (il totem) in tema di cultura, e nonostante pubblicizzante una “città d’arte” infarcito di pacchiani errori attribuibili alla datazione dei siti indicati (qui); oltreché invitante a visitare luoghi cittadini improbabili e degradati, di cui dovremmo semmai provare tanto imbarazzo. Speriamo che qualcuno abbia desistito da quell’intento, visto l’approccio non molto felice con la città.
Dato il modo di operare garampiano però dubitiamo che ciò avvenga in via definitiva, anche se comunque sarebbe un bel segnale verso il rispetto della basilare comune intelligenza. Senonché, come d’uso locale, a Rimini tutto ciò che è provvisorio, o in questo caso “prova”, diviene inevitabilmente definitivo; ormai si sa, con il solito mantra qui tutto si immagina e la fantasia prevale sempre sulla realtà; poi chi se ne frega se le due cose, come sempre, non coincidono.

Lamentavamo inoltre il mutismo degli assai costosi “totem” informativi sparsi per la città, e della loro di fatto inutilità nonostante il costo che varia dai 2.000 euro in su cadauno, a seconda del modello; a carico dei cittadini, ovviamente.
Ma anche qui una sorpresa, un totem che funziona sebbene anche in questo caso vandalizzato, ma ormai è noto che questa è una caratteristica degli arredi pubblici cittadini dalla quale non si può prescindere; dove, vi chiederete? Risposta ovvia, scontata oltretutto pleonastica; ma come è ovvio nella parte più fortunata del Borgo San Giuliano.
In verità non è che funzioni al massimo, diciamo che “funzionicchia” e vediamo il perché.
Inquadrando il codice QR si accede ad un menù pretenzioso. Tante le opzioni ma poche quelle in cui sia fattibile un approfondimento, tranne per quella meraviglia della piazza sull’acqua della quale per conoscere la sua storia potrete interloquire con l’assistente virtuale, che vi magnificherà quell’opera. Ma solo rimanendo nelle vicinanze perché allontanandosi ciò non è più possibile, dato che lo smartphone funge solo da “telecomando”. E addirittura digitando il link del codice QR nel computer (https://remotecontroller.acdsolutions.it/buffering?totemId=totem_borgo&sessionToken=e9022ec2-7970-4f48-886d-2a4ed47629bd), si viene invitati a … “ruotare il dispositivo” (!). Ma neppure ruotando lo schermo del computer, è scaturito qualcosa.
Non sembra un grande ed utile strumento di comunicazione, soprattutto se pensiamo che proviene da un’era in cui la magia espressiva istituzionale ha toccato apici mai più ragguagliabili. Per lo più chiacchiere, ma così era.
Però al di là di queste pratiche, resta un solo assunto: l’inconsistenza di certe idee gestite alla bell’e meglio, che poi spesso vengono abbandonate al loro destino peraltro facilmente prevedibile fin dall’inizio.
C’è anche un aspetto buffo che risiede nel fatto che le stesse vengono lanciate con comunicati stampa a reti unificate, in cui si presentano come fantastiche innovazioni per la città; nella certezza poi che il tutto cadrà nell’oblio, come di fatto avviene in seguito.

COMMENTI

DISQUS: 0