Società Commercianti Indipendenti Associati al Tar contro il Comune per i parcheggi di via della Fiera

Società Commercianti Indipendenti Associati al Tar contro il Comune per i parcheggi di via della Fiera

Chi ha realizzato il centro commerciale e direzionale ha chiesto all'amministrazione comunale la restituzione di 238.983 euro perché i posti auto assolvono una funzione pubblica. No, rispondono i giudici amministrativi, che però intimano a palazzo Garampi di rimborsare circa 10.500 euro.

La Società Commercianti Indipendenti Associati Soc. Coop., che in via della Fiera ha realizzato il centro commerciale e direzionale, ha presentato ricorso al Tar dell’Emilia Romagna perché convinta che l’amministrazione comunale avesse esagerato nel presentare il conto del costo di costruzione relativo ai parcheggi.
In sostanza, la Società reclamava l’esenzione del costo di costruzione sia per la superficie dei parcheggi pertinenziali realizzati ai sensi della legge Tognoli che anche per quelli imposti da altre normative, in quanto opere di urbanizzazione che, seppure eseguite da privati, assolvono una funzione pubblica.
Ma i giudici amministrativi non la pensano allo stesso modo e dunque la Società Commercianti Indipendenti Associati Soc. Coop. non potrà ottenere la restituzione dei 238.983,02 euro (secondo i ricorrenti non dovuti), su un totale di 657.308,53.
«L’esenzione dal costo di costruzione è prevista per la realizzazione di opere pubbliche da parte degli enti pubblici, le quali confluiscono nel patrimonio indisponibile, restando sicuramente estranee a logiche speculative. Nell’ipotesi delle opere eseguite da privati l’abbuono del costo di costruzione appare giustificato oltre che dalla destinazione pubblica, dal fatto che il titolare del permesso, una volta realizzata l’opera, deve cederla gratuitamente al comune, quindi senza divenirne proprietario e senza arricchimento patrimoniale, escludendosi ogni finalità speculativa», spiega la sentenza emessa dalla seconda sezione del Tar di Bologna.
Ma, almeno in parte, il Tar dà ragione alla Società Commercianti Indipendenti Associati Soc. Coop. perché «il contributo di costruzione è stato calcolato (dal Comune, ndr) prendendo come base mq. 2.497,49 di parcheggi (e relativi corselli e spazi di manovra) come afferenti alla parte direzionale dell’edificio, mentre parte ricorrente ha provato che i parcheggi risultano relativi alla parte commerciale, soggetta a più lieve contribuzione. Ne consegue dovuta dalla ricorrente la somma di 83.777,80 euro e non già quella richiesta e corrisposta all’Amministrazione pari a 94.249,28 euro, con una differenza a credito della ricorrente di 10.471,48 euro, che il Comune di Rimini dovrà restituire, unitamente a interessi legali e rivalutazione, con decorrenza 26 marzo 2018». Magro bottino, alla fine, ma così ha stabilito il Tar.
Resta invece il grande tema politico irrisolto. Tutto quell’edificato, giustificato dalla piscina comunale, come si spiega adesso che il centro natatorio viene trasferito altrove (la giunta Gnassi ha puntato su Viserba)?

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