Opacità assoluta. Per quanto riguarda l'applicazione della normativa sulla trasparenza amministrativa, la Provincia di Rimini è il fanalino di coda in
Opacità assoluta. Per quanto riguarda l’applicazione della normativa sulla trasparenza amministrativa, la Provincia di Rimini è il fanalino di coda in Italia. Lo attesta il portale “la bussola della trasparenza” che fa capo al ministro per la Semplificazione e la pubblica amministrazione del governo Renzi, Marianna Madia.
Quello della trasparenza è il principale strumento di cui le amministrazioni dispongono per consentire ai cittadini di verificare l’effettivo rispetto dei principi di buon andamento ed imparzialità della pubblica amministrazione. Tutta una serie di dati, se resi pubblici e correttamente consultabili online, consentono di conoscere le attività istituzionali e le modalità di gestione ed erogazione dei servizi pubblici. E’ forse l’unico modo per i cittadini di esercitare il diritto di controllo sull’andamento e sulla gestione delle funzioni pubbliche.
Tutta una serie di norme, decreti ed anche le “linee guida per i siti web delle pubbliche amministrazioni”, hanno reso obbligatoria la pubblicazione di determinate informazioni.
Per verificare chi è in regola o meno, basta interrogare il sistema informatico inserito su “la bussola della trasparenza”, dove si trova anche la classifica delle Province in base alla aderenza o meno ai principi sulla trasparenza, digitando l’indirizzo web del sito che si vuole testare.
L’ente di corso d’Augusto figura in fondo alla lista, con 0 indicatori soddisfatti su 73 complessivi (altre 3 Province si trovano nella stessa condizione). Un disastro, insomma. Non rispetta nessuno dei requisiti previsti. Si parte dal primo, “amministrazione trasparente” che prevede l’inserimento in home page di un link con questa denominazione e che deve indirizzare ad una sezione dedicata “in accordo con quanto previsto col DL n. 33/2013”. Sul sito della Provincia di Rimini il link c’è ma evidentemente secondo il ministero non soddisfa i criteri. Mancano invece del tutto una serie di altri indicatori come le “note legali” o la sezione privacy in home page, oppure la voce “controlli imprese” e “piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio” che sul sito della Provincia di Rimini risultano “in preparazione”. Una sfilza di faccine rosse (che significano “requisito non rispettato”) affiancano le varie sezioni.
Se si passa ai comuni, Rimini fa l’en plein e rispetta tutti i parametri. Coriano, Riccione, San Giovanni in Marignano, San Clemente, Verucchio e Bellaria quasi tutti, Cattolica non se la passa troppo bene visto che non adempie ad una ventina di criteri, Santarcangelo ne sfora circa 15, Misano fa buona compagnia alla Provincia nel senso che viene bocciato su tutta la linea, e quasi la stessa cosa si verifica per San Leo (solo 7 faccine verdi). Male anche Mondaino.
Puccio Carlini
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