Teatro Galli: non vedo, non sento, non parlo

Teatro Galli: non vedo, non sento, non parlo

Il giallo dei posti al “Galli” rinato: 860 nelle dichiarazioni a caldo, ma quelli in vendita sono molti di meno e il Comune non si sbilancia. In buona parte delle sedute non si vede quasi niente, buona l’acustica per la musica ma proteste per la prosa. Annullata la piéce “Bella figura”.

Gli addetti alla vendita lo dicono subito, a scanso di equivoci: “questi posti non li vendiamo nemmeno”, indicando la mappa di sedie e sgabelli del Teatro Galli. Si tratta di zone laterali fra palchi e loggioni. Ma la mappa è quella [già documentata da Riminiduepuntozero] dei 504 posti per il rinnovo degli abbonamenti (che hanno la prelazione) per la Sagra Musicale e la Stagione di Prosa. Quindi si conferma quanto avevamo già osservato: i posti effettivamente fruibili, quelli cioè dove la visibilità dello spettacolo vale il prezzo del biglietto, sono non più di 470, ed è già un conto generoso.

Una cifra non bella per un’amministrazione comunale che aveva dichiarato “un totale di 800 sedute, che possono diventare 864 nel caso che si occupi con apposita pedana a scomparsa il golfo mistico” in sede di presentazione del progetto esecutivo (anno 2005, vedi qui); correggendo poi il tiro di poco nel 2010 (“La soluzione prevede: 276 posti in platea; 276 nei palchi; 132 nel loggione. In totale 684 posti a cui aggiungere i 72 del golfo mistico, per un complessivo di 756 posti. La configurazione della sala predisposta garantisce la gestione economica e la remuneratività del teatro”, vedi qui).

All’indomani dell’inaugurazione, si è fatto un accenno al numero dei posti anche nel programma radiofonico in assoluto più amato e seguito dai melomani di tutta Italia, “La Barcaccia” su RadioTre, con Michele Suozzo e Enrico Stinchelli (qui si può riascoltare la puntata): una entusiasta Cecilia Bartoli ha detto a proposito della serata che l’aveva appena vista protagonista: “L’acustica è fantastica, il teatro è bellissimo, molto accogliente di 860 posti, credo, una cosa del genere, brilla anche di colori, oro…”. Prima dell’inaugurazione, sul Sole 24 Ore Vittorio Emiliani aveva scritto di “800 posti”: qualcuno gli avrà fornito la cifra.

L’invasamento e i numeri a spanna del periodo inaugurale sono del resto il frutto di una strana reticenza da parte di palazzo Garampi: da molto tempo non parla dell’argomento in comunicati ufficiali, oppure sceglie la genericità di conti complessivi: “In trenta giorni ben tredici spettacoli … Dal 28 ottobre ad oggi sono stati circa settemila gli spettatori che sono entrati nel rinato Teatro”. Calcolatrice alla mano, settemila diviso tredici fa 538 “entrati in teatro” in media per ogni replica.

Persino nel sito internet ufficiale del teatro e nella sezione biglietteria, che dovrebbe dare informazioni precise al riguardo, non viene speso neanche un numero. Si legge però: “Al Teatro Galli alcuni posti dei palchi laterali hanno una visibilità limitata che verrà segnalata dal personale di biglietteria. Gli spettacoli al Teatro degli Atti hanno posti non numerati e possono prevedere una sistemazione di sedute non tradizionale.” Come dissero i bravi a don Abbondio: “uomo avvisato… lei ci intende”.

Per farla corta: in una buona fetta del teatro non si vede un bel niente e questo è un problema da risolvere perché significa meno posti occupati, meno biglietti e abbonamenti venduti. Un affezionato lettore ci ha mandato una foto, scattata dal suo posto in loggione (immagine d’apertura), che documenta la situazione. Un altro ha postato sulla nostra pagina Facebook una immagine (vedi a fianco) del posto a “visibilità limitata” che ha acquistato, commentando: “Ero consapevole che avrei visto magari solo metà palco. In realtà il posto acquistato è a visibilità nulla e questo non mi sembra corretto”. In compenso, le prime serate di prosa hanno segnato proteste anche sull’audio: molti non hanno sentito quasi niente, come ha riferito la stampa locale.
Per non farci mancare nulla, nel programma troviamo già una barra con “variazione di programma”: uno spettacolo teatrale per tre serate di turno di abbonamento alla prosa è stato “annullato per ragioni organizzative” non altrimenti specificate. S’intitolava “Bella figura”.

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