Trc stazione-Fiera: partono 70 milioni di euro

Trc stazione-Fiera: partono 70 milioni di euro

Quanta fretta, ma dove corri, dove vai? Il tratto principale del MetroMare non è ancora entrato in funzione. Non si sa se sarà un successo o un fallimento. Eppure la giunta Gnassi lancia il nuovo percorso per unire la stazione Fs e la Fiera di Rimini per un totale di 4,2 chilometri. Sono soldi ben spesi?

Perché tanta fretta nel lanciare il secondo tratto del Trc? Il primo non è ancora entrato in funzione, lo farà la prossima estate, sforando sui tempi previsti e utilizzando i mezzi attualmente in uso (perché i nuovi ExquiCity18T non sono ancora pronti), tanto è vero che le prove sul tracciato stanno avvenendo con i tram alimentati a diesel. Non si conosce ancora nulla sull’esperimento che riguarda la linea principale, quei famosi 9,8 chilometri intervallati da 15 stazioni intermedie che uniscono la stazione di Rimini e quella di Riccione: sarà un successo o un fallimento? Si sa molto bene, invece, quale impatto abbia avuto la muraglia di cemento sul percorso che molti sventurati cittadini hanno dovuto subire, vedendosi sventrate le loro case. Una vicenda ancora caldissima sulla quale si sono pronunciati Tar e Consiglio di Stato, ed ora si può dire che “senza le illecite demolizioni il Trc sarebbe finito nel cestino”. Per non parlare del disastro che si è abbattuto sulla Perla e di tutti i problemi legati anche ai sottopassi che non rispettano le norme sulle barriere architettoniche. Problemi aperti e che verosimilmente lo saranno ancora a lungo.

Stamattina è stato presentato alla stampa il progetto approvato nell’ultima seduta della giunta: Stazione Fs-Fiera. Cominciamo col dire che per realizzare i nuovi 4,2 chilometri si spenderanno circa 70 milioni di euro (compreso il materiale rotabile). Il MetroMare, solo di tracciato, è costato un centinaio di milioni di euro, quindi circa 10 milioni al chilometro.

L’obiettivo è quello di collegare il centro della città alla Fiera, percorrendo in 16 minuti l’asse viario che da piazzale Cesare Battisti si snoda lungo la via Emilia, lambendo il Borgo San Giuliano e percorrendo i viali Ravegnani, Savonarola, Matteotti, XXIII Settembre 1845, “Sarà un collegamento funzionale, moderno e veloce da e per la Fiera e il centro città, non solo durante i periodi delle grandi manifestazioni fieristiche – capaci di portare centinaia di migliaia di persone dalle strutture alberghiere di Rimini e Riccione – ma nel corso di tutto l’anno, ponendosi al servizio dei cittadini, dei pendolari, dei city users che quotidianamente si spostano nella nostra città”, spiega l’assessore Frisoni. Anche in questo caso sono previsti dei sottopassi  (“al fine di non interferire con la viabilità ordinaria nei nodi regolati da rotatorie”) più dovranno essere scavalcati due corsi d’acqua: il porto canale (per il quale si procederà attraverso la rifunzionalizzazione del ponte esistente)  e il deviatore Marecchia, dove sarà invece necessario demolire e rifare il ponte esistente.

Due i capolinea, “dei quali quello di partenza (Rimini FS) diventerà sempre di più un punto di interscambio strategico tra trasporto pubblico su gomma, trasporto pubblico su ferro (ferrovia), mobilità attiva (mobilità ciclabile e pedonale), mobilità veicolare privata (autovetture, motocicli, etc.), in un’area che sarà oggetto di un’importante opera di riqualificazione urbanistica”, dicono da palazzo Garampi. “Sono previste 12 fermate intermedie di cui 5 a doppia corsia con possibilità di incrocio in fermata e 7 a singola corsia senza possibilità di incrocio”. Quindi anche in questo caso non sarà possibile ricavare la doppia corsia per l’intero tratto.

Sono previsti veicoli filoviari a trazione interamente elettrica dotati di equipaggiamento ausiliario costituito da gruppi di batteria in titanato di litio. “Il sistema TRC Rimini FS – Rimini Fiera, in quanto estensione della prima tratta Rimini FS – Riccione FS, sarà la naturale continuazione ed integrazione di questa prima tratta adottando pertanto lo stesso modello di esercizio con medesime frequenze e caratteristiche”. Secondo l’amministrazione comunale sarà “un tassello fondamentale del ridisegno complessivo del sistema di mobilità e a supporto anche della pedonalizzazione del Ponte di Tiberio e della riqualificazione del Centro storico in corso”.

Il Trc rientra nel Pums (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) e prevede tre tratte funzionali: da Rimini Stazione FS a Riccione Stazione FS; da Rimini Stazione FS alla Fiera di Rimini ed una terza per il collegamento da Riccione Stazione FS a Cattolica. Sul sito di Pmr si legge che “in prospettiva” arriverà anche “fino a Santarcangelo”, ma su questo dettaglio non di poco conto (considerate le imminenti elezioni nel Comune guidato da Alice Parma) palazzo Garampi non fa cenno.

Viene spiegato invece che “la scelta operata nel Pums vuole trasformare il percorso dell’antica Via Emilia in un corridoio a prevalente modalità di trasporto pubblico e ciclo-pedonale per raggiungere il centro storico e agli altri punti di interesse, trasferendo il traffico veicolare privato su due assi viari, uno collocato tra il centro storico e la ferrovia e l’altro tra il centro storico e la SS16, di attraversamento del tessuto più urbanizzato della città e consentire il collegamento con il centro storico e la marina attraverso la rifunzionalizzazione di assi radiali già esistenti”.

Tutto questo per raggiungere una Fiera già collegata alla ferrovia. Al ministero competente, quello dei Trasporti, siede oggi un ministro 5 Stelle, impegnato a contrastare la Tav. Chissà se vorrà approfondire anche il nuovo progetto.

Tempi? Entro il 2025, assicura l’assessore Frisoni, cioè appena sei anni da oggi e per una durata dei lavori di soli tre anni. Bisogna ricordare che il primo tratto del Trc, sicuramente più complesso, rientrava nel primo programma delle opere strategiche a livello nazionale collegate dalla Legge Obiettivo del 2001 e il progetto è stato approvato dal Cipe nel marzo del 2006. Dodici anni fa.

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