Tutti i “buchi neri” dei nuovi lungomare

Tutti i “buchi neri” dei nuovi lungomare

Jamil si trova fra le mani i tratti più "problematici". E mentre annuncia l'avvio dei lavori per due nuovi tronconi del parco del mare (il 2 e il 3), sono ancora tante le domande che attendono una risposta.

Undici accordi nei tratti 2 e 3 ma sono una trentina i privati che si sono chiamati fuori
Le negoziazioni condotte dall’amministrazione comunale con i privati sul parco del mare (in tutto 9 tratti di cui realizzati per ora solo 2, Tintori e Spadazzi) non hanno prodotto granché. La realtà ad oggi è stata fotografata dalla giunta uscente nella delibera numero 324 dello scorso 29 settembre che fa il punto sulla ricognizione dello stato di avanzamento dell’attività di contrattazione. Risulta che nel tratto 2 (Piazzale Kennedy – piazzale Marvelli) le proposte d’intervento che coinvolgono aree pubbliche da assegnare in diritto di superficie o le aree private sono 4: 3 hotel e un pub. Nel tratto 3 (piazzale Marvelli – piazzale Benedetto Croce) sono invece 7: 4 hotel, 1 pub, 1 ristorante e bar, 1 bagno. Gli interventi proposti riguardano prevalentemente parcheggi interrati e in molti casi si tratta di aree già in uso ai privati, come parcheggi – appunto – a servizio delle strutture ricettive (in forza di concessioni di suolo pubblico in essere) che hanno avanzato le manifestazioni di interesse. Tutti e 11 arriveranno sicuramente ad accordi col Comune? Al momento la domanda non può avere una risposta trasparente in base agli atti che si possono leggere sull’albo pretorio, si sa solo «che hanno concluso o stanno per concludere accordi con l’amministrazione». Di certo erano molti di più i privati ai nastri di partenza ma le cui posizioni sono state poi «archiviate con comunicazione di fine contrattazione ed esclusione dal concorso alla realizzazione del parco del mare». Una trentina se si considerano alberghi, ristoranti e singoli bagni. E’ palazzo Garampi ad ammettere che «contrariamente all’obiettivo prefissatosi, la fase di negoziazione intercorsa tra l’Amministrazione e i soggetti proponenti le manifestazioni di interesse, si è protratta a lungo e ha avuto fasi alterne con periodi di discontinuità, conseguenti a difficoltà oggettive che non hanno consentito di coordinare l’intervento privato con l’opera pubblica, tanto che quest’ultima è ormai prossima alla realizzazione, mentre la fase negoziale non ha trovato ancora conclusione. In alcuni casi infatti la trattativa ha portato alla definizione e alla sottoscrizione preliminare dello schema di accordo, ai sensi dell’art. 18 LR 20/00, in altri casi è ancora in corso».
La lettera che pubblichiamo si riferisce a questo scenario, e pone una serie di interrogativi sul parco del mare che verrà, nella zona sud. Qui il comunicato stampa del Comune, che però non ha fornito i numeri dei privati coinvolti e di quelli che hanno abbandonato.

Da come è stata presentata in molti ritengono che sia una forzatura di Gnassi, lasciando tutti i casini ancora da risolvere a Jamil.
Persino ridicolo annunciare l’imminente inizio lavori presentando solo uno schizzo di un parcheggio a raggiera, con informazioni sui parcheggi degli alberghi che fa pensare che ci sia ancora tanto da risolvere.
Se così non è l’Amministrazione dimostri con gli elaborati grafici, un progetto esecutivo, che tutto è pronto, così potremmo avere risposte a tante domande: tempi di cantierizzazione, costi, numero di stalli soppressi e nuovi stalli, interventi sulla mobilità esistente, ecc.
C’è poi da conoscere come verranno realizzati i parcheggi degli alberghi frontisti, per poter avere risposta a tantissime domande:
– l’area interessata riguarda solo le zone in fregio o si allarga sul sito dei lungomari;
– gli accessi sono a sé stanti o direttamente dalle aree degli alberghi;
– l’altezza dei solai di copertura, utile per capire se questi plateateci si integrano con il verde del lungomare oppure rimangono in asservimento agli hotel;
– importante anche sapere la deliticata assegnazione che deve essere preventivamente inquadrata normativamente senza creare l’esclusività degli alberghi attigui;
– infine, le questioni di accesso su queste aree da parte di forze dell’ordine, autoambulanze e vigili del fuoco.
L’impressione in generale è che il modello Marina centro non abbia corrispondenze a sud dell’Ausa e, se non valutata in modo a sé stante, cercare di dare risposte in corso d’opera possa lievitare costi e problemi, con risultati finali discutibili.

Giulio Grillo

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