Rapporto sull’economia 2015, il rischio di andare fuori tema

Rapporto sull’economia 2015, il rischio di andare fuori tema

E' in programma lunedì 30 marzo alle 16 (sala Arengo del Palacongressi di Rimini) la presentazione del Rapporto sull'economia della provincia di Rimin

E’ in programma lunedì 30 marzo alle 16 (sala Arengo del Palacongressi di Rimini) la presentazione del Rapporto sull’economia della provincia di Rimini 2014/2015 promossa da Camera di commercio e Fondazione Cassa di Risparmio. Interessante il parterre, che va dal presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, al prof. Stefano Zamagni e Ruggero Frezza (M31 Italia), oltre ai presidenti di Fondazione Carim, Cciaa, Rimini Venture. Discuteranno del ruolo strategico dei territori, puntando l’attenzione sulla partnership fra società civile, imprese e istituzioni.
La presentazione del rapporto, una delle rare occasioni annuali a Rimini per ragionare dello stato di salute dell’economia locale, cade nel ventesimo anniversario della Camera di commercio di Rimini (e anche di questa bisognerebbe ragionare a fondo) e dopo le inchieste relative ad Aeradria e Banca Carim che hanno coinvolto pressoché tutta la classe dirigente degli ultimi 15 anni.
In questo scenario da “Rimini anno zero”, gli enti promotori del rapporto economico hanno deciso di mettere l’accento sulla “tendenza al centralismo amministrativo che sembra affermarsi oggi, quasi a fermare quel percorso sussidiario nel quale la società civile storicamente s’è organizzata”.
Quest’anno, viene spiegato, “la riflessione riguarderà l’esigenza di rilanciare una forte cooperazione, un patto fra società civile, imprese e istituzioni quale condizione essenziale per ogni percorso di ripresa. In questo senso rimane centrale il valore dei cosiddetti ‘corpi intermedi’, la rete organizzata a livello sociale ed economico che con diverse responsabilità rappresenta un moltiplicatore di opportunità per i cittadini e le imprese”.
Non è che nell’analisi manchi, appunto, il valore del terremoto che si è abbattuto su Rimini negli ultimi mesi e che ha messo un punto fermo grande come un aeroplano su un certo modo di concepire anche i corpi intermedi e il loro rapporto con le istituzioni? E il microfono dato a Maurizio Ermeti che significato avrà? Chissà se qualcuno dei relatori, a proposito di patto fra società civile e istituzioni che ha dato avvio al piano strategico, tenterà qualche bilancio? C’è da sperare che il rapporto riesca a fotografare la città reale. A Rimini la carenza che emerge drammaticamente sembra essere un’altra: l’assenza di leadership. Che, messa a fianco del pantano del consociativismo, non apre grandi prospettive.

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