Scoperto con il martello pneumatico in mano palazzo Garampi tira il freno sulla breccia nel Castello

Scoperto con il martello pneumatico in mano palazzo Garampi tira il freno sulla breccia nel Castello

L'assessore alla Cultura Giampiero Piscaglia adesso sostiene che non ci sarebbe nulla di definitivo. Ma l'atteggiamento e gli atti dell'amministrazione farebbero pensare diversamente. E' venuto il momento di un confronto pieno e alla luce del sole sull'impatto del museo Fellini sul Castello.

Dopo che il progetto è stato scoperto, con la nostra rivelazione della “breccia” nelle mura quattrocentesche di Castel Sismondo e con la prospettiva di una mobilitazione dei cittadini, delle associazioni e di personalità della cultura non solo locali, il Comune di Rimini tira il freno.

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L’aggiustamento che apre alla possibilità di rivedere lo scempio, è affidato alle parole dell’assessore alla Cultura, Giampiero Piscaglia:

“Quello del Museo Fellini è un progetto articolato per le ambizioni che racchiude e per la sua realizzazione. Si tratta del più grande progetto museale dedicato al genio e alla poetica del Maestro, che incrocia la strategia di rinnovamento infrastrutturale e di valorizzazione del patrimonio culturale e architettonico come parte viva del nuovo disegno della città. Castel Sismondo rappresenta uno dei tre assi portanti dell’intero progetto, che come è noto comprende Palazzo Valloni (Cinema Fulgor) e piazza Malatesta, destinata a diventare la piazza dei Sogni. Si tratta dunque di un percorso complesso, che avanza per step, costantemente monitorato anche in relazione con la competente Soprintendenza proprio per il valore del patrimonio storico e culturale che si sta procedendo a valorizzare. Lo stesso percorso, ad esempio, è stato seguito per la realizzazione del fossato intorno al Castello, la cui progettazione si è via via adattata alla campagna di scavi condotta in loco.

Anche per questa ragione tutti i contributi e i rilievi che vengono posti al progetto e che sono mirati a migliorare il Museo Fellini sono tenuti nella massima considerazione dall’Amministrazione. Rispetto ai dubbi sollevati da Italia Nostra sull’intervento in programma a Castel Sismondo, è necessario precisare che la progettazione esecutiva è ancora in corso e che l’Amministrazione è in fase di validazione della stessa. Il progetto infatti, data la sua complessità, ha evidenziato numerosi elementi da approfondire, non da ultimo proprio l’apertura di una porta ad arco nella scarpa del palazzo interno al Castello. L’intero intervento è e sarà sottoposto obbligatoriamente al vaglio della Soprintendenza, con cui gli uffici tecnici del Comune sono in rapporto costante; la valorizzazione del patrimonio architettonico, artistico e degli elementi identitari è alla base di ogni progetto di trasformazione urbana in corso, quale strumento per unire la storia e il futuro della nostra città”.

Ma cosa racconta l’assessore, già dirigente del settore? Che non ci sarebbe nulla di definitivo e che saremmo in una fase di “validazione”. Ma il 7 agosto scorso la stessa giunta scriveva in un comunicato stampa della avvenuta approvazione del “progetto definitivo del primo dei quattro stralci previsti per la realizzazione del Museo Fellini”, da avviare “tra fine inverno/inizio primavera 2020 per concludere l’intero intervento nell’autunno dello stesso anno”. Un progetto – diceva l’amministrazione comunale – realizzato in un confronto “con la componente tecnica del Comune di Rimini e con l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia e Belle Arti”. Quello che è del tutto mancato è stato il confronto con la città e con le sue espressioni associative più rappresentative in ambito culturale. Dentro una cornice profondamente errata, come ha sottolineato il prof. Rimondini, ovvero Castel Sismondo trasformato in “contenitore”, ed è da questo peccato d’origine che discendono tutti i guai. Sono mesi e mesi che questo tipo di argomentazione entra negli articoli di Rimondini, senza che nessuno da palazzo Garampi abbia mai battuto ciglio.

Museo Fellini, la Giunta comunale ha approvato il progetto definitivo

La Soprintendenza che fa? Per ora sappiamo che in passato ha avallato progetti non meno discutibili, come le passerelle del ponte di Tiberio e la sistemazione dello spazio antistante il Castello, le famose “vasche per pesci” secondo la definizione di Vittorio Sgarbi. Nel progetto definitivo che si può leggere sull’albo pretorio del Comune di Rimini, viene annotato che “con nota prot. n. 0155661/2019 del 06/06/2019 e nota prot. n. 0188499 del 05/07/2019 il progetto definitivo è stato trasmesso alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini per il parere di competenza ex art. 21 D. L.vo 42/2004 e per la verifica preventiva dell’interesse archeologico (art. 25 D.Lgs 50/2016). Con nota prot. 9612 del 16/07/2019 della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, protocollata in entrata con n/s Prot. n. 0197270 del 16/07/2019 è stato rilasciato parere favorevole al progetto condizionato al recepimento di alcune prescrizioni in fase esecutiva e attivazione della procedura di interesse archeologico”. Non pare che la Soprintendenza abbia eccepito nulla di particolare sulla breccia nelle mura del Castello. Ma saremmo contenti di sapere cosa pensi al riguardo.

Lettera al soprintendente: anche Italia Nostra si mobilita in difesa di Castel Sismondo

E’ venuto il momento di un confronto pieno e alla luce del sole sull’impatto del museo Fellini sul Castello (fra l’altro con palazzo Lettimi si pensa di seguire la stessa prassi? Ovvero mostrare i progetti a decisioni già prese e ratificate?). Avrebbe dovuto essere fatto prima, ma meglio tardi che mai. L’assessore Piscaglia, accompagnato dai suoi tecnici, farebbe bene a questo punto a scoprire tutte le carte e a spiegare nel dettaglio cosa sia stato previsto dentro Castel Sismondo e nella cosiddetta “piazza dei sogni”. I riminesi ne hanno diritto.

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