Carim in ambasce: la Fondazione costretta a posticipare a novembre il bilancio previsionale

Carim in ambasce: la Fondazione costretta a posticipare a novembre il bilancio previsionale

La presidente della Fondazione Carim, Linda Gemmani, ha chiesto e ottenuto dall'Autorità di vigilanza di posticipare entro novembre l'approvazione del

La presidente della Fondazione Carim, Linda Gemmani, ha chiesto e ottenuto dall’Autorità di vigilanza di posticipare entro novembre l’approvazione del bilancio previsionale 2017. Motivo? L’incertezza che avvolge la banca di cui è proprietaria, ancora senza semestrale e con una ispezione in corso che sembra “spingere” verso l’arrivo dello Schema volontario del Fondo interbancario.

Per esprimere valutazioni complete bisognerà attendere che gli ispettori di Bankitalia abbiano lasciato gli uffici Carim e consegnato la relazione conclusiva. Ma si cammina, secondo l’autorevole Corriere della Sera, sulla strada più temuta dai vertici della banca di piazza Ferrari: “Conclusa l’operazione di salvataggio di Cassa Cesena con l’aumento di capitale e il rinnovo dei vertici, lo Schema volontario del Fondo interbancario di tutela sui depositi potrebbe rivolgere la sua attenzione ad altre due delicate vicende che coinvolgono le Casse di risparmio emiliano-romagnole e riprendere in mano i dossier Carim e Carife”.
Non è un’analisi nuova. Da ambienti interni alla banca e da parte di chi conosce quel che bolle in pentola, la preoccupazione di venire “inghiottiti” da un Fondo circola da tempo. Anche se le valutazioni al riguardo divergono. Già lo scorso luglio l’imprenditore Bonfiglio Mariotti diceva a Rimini 2.0 che “quel che è successo a Cesena si riverbera probabilmente anche a Rimini. Dopo l’ultima ispezione di Bankitalia la Cassa di Risparmio di Cesena ha imboccato la strada dell’aumento di capitale riservato fino ad un massimo di 280 milioni di euro, riservato però allo Schema Volontario del Fondo Interbancario di tutela dei depositi, ad un prezzo per azione tra 0,1 e 0,8 euro. Spesso sulla stampa economica i destini delle due banche sono stati associati ma è presto per trarre conclusioni. Senza contare che il Fondo Interbancario, di fatto, ha già un piede in Carim…”. E aggiungeva che “Carim potrebbe essere un’ottima banca del territorio anche con una governance che non ha le bandierine dei piccoli poteri locali. Anzi, essendo più svincolata dai poteri locali, una nuova governance sarebbe forse da salutare con favore”.
L’ipotesi che lo Schema volontario metta le mani anche su Rimini prende campo, e secondo Corsera il progetto sarebbe quello di aggregare Cesena, Rimini e Ferrara, un polo di peso da cedere poi a CariParma (anche il possibile intervento di CariParma sullo scenario riminese non è una novità).
Dalla sede di piazza Ferrari esce, nonostante tutto, un certo ottimismo e si punta ad accreditare la banca con ancora un ventaglio di opzioni dal punto di vista delle aggregazioni possibili (come la ricorrente Cassa di Risparmio di Cento, operazione sulla quale però non si ricavano conferme), della serie: finire nelle braccia del Fondo non è per nulla scontato.
Ma il prolungarsi della ispezione in Carim fa pensare ad altro: una sorta di percorso che Bankitalia avrebbe già delineato per la storica banca riminese, ovvero, appunto, quello già toccato in sorte a Cesena. Di fronte al quale Bonfatti sembra intenzionato a resistere. Se questa è la partita che si sta giocando (ma, ripetiamo, tutto sarà chiaro solo alla partenza degli ispettori di palazzo Koch, quando si potrà “tarare” anche il roboante piano industriale, annunciato solo dieci mesi fa circa, alla luce di quello che è accaduto in seguito), ritardare quel percorso farà bene a Carim?
Di certo la fase complessa che attraversa la banca si ripercuote sulla Fondazione che della banca è azionista di maggioranza. Da palazzo Buonadrata è partita la richiesta al Mef per derogare rispetto alla data di presentazione del bilancio preventivo 2017, che solitamente veniva approvato entro ottobre (in anni migliori anche a fine settembre). Ma, in mancanza della semestrale (sulla quale non prevale l’ottimismo) di Carim e con una ispezione ancora in corso, e quindi nella più totale incertezza, come può la Fondazione redigere il previsionale?
L’Autorità di vigilanza in via straordinaria ha autorizzato la proroga e l’assemblea dei soci della Fondazione si dovrebbe tenere a fine novembre.

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