E' stato presentato ieri pomeriggio alla biblioteca Baldini di Santarcangelo il volume dedicato all'ospedale Franchini. In prima fila Alice Parma e Giorgio Ioli. Perché tirar fuori il libro pagato anche da Pro Loco e Onlus Paolo Onofri presieduta dal capolista di Più Santarcangelo, ad un mese dal voto? "Alla fine abbiamo dovuto correre", ha spiegato il direttore della biblioteca. Uno sprint che ha provocato anche qualche conseguenza: sono saltate sei fotografie molto importanti. Nel testo si parla anche della nascita dell'OsCo, ma senza precisare che verrà incastrato dentro la chirurgia senologica.
“Io spero che l’ospedale venga tenuto fuori, almeno per quest’ultimo mese, dalla campagna elettorale”. Così parlava Alice Parma, sindaco di Santarcangelo, qualche giorno fa nella intervista al Carlino. Ma la stessa cosa ripetono gli uomini della sua giunta da mesi per bollare la discesa in campo di Samorani, e anche l’ex primario, fresco di pensionamento, Giorgio Ioli, che la Parma ha schierato a capo della lista Più Santarcangelo, ha sostenuto che “l’ospedale andrebbe lasciato fuori dalla politica, non strumentalizzato”.
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Ieri pomeriggio alla biblioteca comunale Baldini è stato presentato il libro Fra storia e memoria. L’Ospedale civile di Santarcangelo (1871-1998): le sue vicende, la sua evoluzione. E’ stato spiegato dal direttore della biblioteca, Pier Angelo Fontana (che ha moderato l’incontro), che il volume viene pubblicato grazie al finanziamento della Pro Loco di Santarcangelo, della Onlus “Paolo Onofri” di cui è presidente Giorgio Ioli, e della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna. Nella terza di copertina sta scritto “col patrocinio del Comune di Santarcangelo”. Giorgio Ioli è anche uno dei tre curatori del libro. Rientra nella mission della Onlus stampare libri? Sulla pagina Facebook della “Associazione santarcangiolese Paolo Onofri Onlus” creata da Giorgio Ioli il 16 aprile (12 giorni fa) si legge che l’associazione di volontariato “promuove la raccolta di fondi per sostenere la ricerca scientifica anche al fine di dotare le strutture sanitarie del territorio di Santarcangelo di Romagna attrezzature tecnico scientifiche di avanguardia nel campo della prevenzione, cura e riabilitazione”. Chi c’era in prima fila alla presentazione del volume? Il sindaco e Giorgio Ioli.
Ad Alice Parma è stata anche data la parola per celebrare la biblioteca, introdotta dal direttore Fontana con parole di giubilo: “un doveroso grazie all’amministrazione comunale perché ci ha messo a disposizione le risorse economiche necessarie per raggiungere questi risultati” e, insomma, una “grande attenzione” della Parma per i libri.
La furba occasione che l’amministrazione ha colto al volo sono stati i cinque anni dalla inaugurazione della nuova sede della Baldini, che in passato e fino al 1998 ospitò l’ospedale, aperta il 23 aprile 2014 dal commissario prefettizio che all’epoca guidava il Comune clementino. L’anniversario importante dell’ospedale cadrebbe nel 2021 perché la sua data di nascita è quella del 1871, ma le elezioni si tengono fra un mese e l’ospedale è un tema troppo caldo per non essere cavalcato dalla giunta Parma.
Quanto è costato il libro agli enti finanziatori? Ieri non è stata fatta parola al riguardo, quindi l’abbiamo chiesto al direttore della biblioteca: “3.500 euro”, è stata la sua risposta, mentre ci manca ancora il dettaglio sulla ripartizione del costo fra le tre realtà, Pro Loco, onlus Paolo Onofri e Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna.
Il libro è un importante contributo sulla storia del Franchini e propone contenuti molto significativi. Ci scrivono fra gli altri Oreste Delucca, Giovanna Campana, Dino Mengozzi (che ieri ha tratteggiato molto efficacemente la figura di Achille Franchini), Stefano De Carolis, Giovanna Gazzoni ed altri. Ma nel capitoletto sull’oggi dell’ospedale, curato da Giorgio Ioli e Francesco Soldati, c’è anche un focus sugli “sviluppi futuri”. Si dice che è prevista “l’attivazione di un nuovo reparto di cure intermedie e interventi di riqualificazione”. “Entro il 2019 è prevista l’attivazione di un ospedale di comunità (OsCo) con una dotazione di 12 posti letto per cure intermedie”. Viene spiegato cos’è un OsCo e a chi è destinato. Ma non si fa parola sulla sua collocazione, ovvero che andrà ad occupare gli attuali spazi della chirurgia senologica.
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Nello stesso capitoletto a proposto della unità operativa di chirurgia della mammella di cui è responsabile il dott. Samorani, si possono leggere queste cinque righe: “Opera prevalentemente patologie della mammella sopratutto di tipo tumorale con successiva ricostruzione del seno. E’ uno dei centri di riferimento per i tumori del seno dell’Ausl. Ed è l’unico che dispone della radioterapia intraoperatoria. E’ dotato di 10 posti ordinari e uno in Day Hospital, oltre l’ambulatorio chirurgico”. Qualche riga in più si trova nel capitolo scritto da Francesco Soldati, che dedica una paginetta al reparto di chirurgia generale e al ruolo di “facente funzioni di direttore dell’unità operativa” assunto dal 2012 da Samorani, ma si parla di una ventina di righe all’interno di un volume di 270 pagine: il linfonodo sentinella “ha ricevuto consensi internazionali”, “dal 2013 l’U.O. è un centro di insegnamento per formare chirurghi senologici all’uso della tecnica del verde indocianina e rappresenta un fiore all’occhiello del nostro Ospedale e dell’Azienda sanitaria della Romagna”. Fine. Nessun cenno alla protesta delle donne per la difesa della chirurgia senologica, le valanghe di firme raccolte e così via. Che però pare vengano tenute in considerazione almeno per un aspetto: la senologia non si tocca, almeno fino al voto. Perché la rivolta popolare diventerebbe ingestibile per la giunta Parma.
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Perché correre, provocando anche qualche incidente di percorso, per presentare un libro che ha avuto anche una anteprima finita al centro di accese polemiche il primo marzo scorso? Perché “battezzarlo” proprio ad un mese dal voto? Par condicio avrebbe voluto quantomeno il coinvolgimento di Domenico Samorani, oppure che Alice Parma e Giorgio Ioli, impegnati entrambi nelle elezioni comunali, si fossero tenuti alla larga dal libro e dalla presentazione ufficiale. Invece no. Ieri il direttore della biblioteca di Santarcangelo ha dato due informazioni sui tempi di lavorazione del volume: “Ci è appena stato portato dall’editore” e “è un progetto antico che è nato quando la biblioteca si è spostata qui”. Il libro è stato consegnato giusto in tempo per l’evento, ma è stato partorito cinque anni fa. E’ stato un parto lungo e difficile. Che ha avuto anche un imprevisto fastidioso.
“Colgo l’occasione per scusarmi con Giovanna Campana … il libro ci abbiamo messo 5 anni a farlo e poi alla fine abbiamo dovuto correre e c’è stato un piccolo disguido: l’articolo di Giovanna dedicato al nonno Augusto è risultato mancante dell’appendice fotografica, di questo ci scusiamo; abbiamo già parlato con l’editore e cerchiamo di riprodurre una piccola appendice in cui riproporre le sei foto mancanti”. Queste le parole di Fontana pronunciate ieri, dalle quali si intuirebbe una accelerazione arrivata nelle ultime settimane per dare alle stampe il libro. Perché se il progetto era antico? Sta di fatto che definirlo piccolo disguido non rende ragione di quel che è accaduto. Ci ha pensato Giovanna Campana, nipote del Dr. Augusto Campana (1854-1919), figura importantissima dell’ospedale Franchini, a spiegare l’accaduto: “Mi sono dispiaciuta perché erano fotografie dei due album offerti a mio nonno quando era stato chiamato come primario chirurgo a Macerata Marche e a Santarcangelo c’è stata una sollevazione popolare, un plebiscito: hanno raccolto le firme di tutti i capi famiglia, gliele hanno offerte in un elegantissimo volume e lui da Macerata Marche è tornato a Santarcangelo. Di questo album veramente bellissimo, prezioso, di nostra proprietà, avevo fatto le fotografie e … non le hanno pubblicate, … fra l’altro alcune delle firme sono famosissime, c’è anche quella del suo maestro Augusto Murri“. Capito che guaio è stato combinato perché qualcuno ha deciso di “correre” per fare uscire il libro ad un mese dalle elezioni?
Il libro ieri era in vendita. Sul tavolo in fondo alla sala predisposto per l’occasione, insieme ai volumi campeggiava anche il periodico di informazione comunale Tutto Santarcangelo, “finito di stampare il 21 marzo 2019” recita il colophon. Dal 25 marzo è scattato l’obbligo di osservare l’articolo 9 della legge n. 28/2000 che così recita: «Dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto, è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione, ad eccezione di quella effettuata in forma impersonale ed indispensabile per l’efficace svolgimento delle proprie funzioni». Ma Tutto Santarcangelo di marzo, distribuito a ridosso del voto, non sembra curarsene: sono 16 pagine di propaganda (pagata coi soldi pubblici) sui cinque anni della giunta Parma, senza la minima voce delle opposizioni. “Bilancio di mandato 2014-2019, il sindaco Alice Parma: ‘L’ascolto delle persone e la condivisione delle scelte sono stati la matrice comune del nostro impegno in tutti i settori'”, si legge in prima pagina, e sotto un articolo a firma del sindaco: “Cinque anni insieme” nel quale racconta quanto è stata brava. Una piccola Pravda.
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