Che ne è delle piazzette inaugurate non troppo tempo fa, cioè Carlo Zavagli, Ducale, San Bernardino e Agabiti? Arredi senz'anima. In qualche caso già imbrattati. Senza la rinascita del centro storico ed eventi mirati rimarranno aree della città prive di vita.
A poca distanza dalla conclusione dei lavori e dalla inaugurazione della riqualificazione delle piazzette riminesi, facciamo il punto della situazione. Un progetto valido in verità ma, come al solito, viziato dalla logica del “facciamo poi si vedrà”. E così si sono visitate alcune delle piazzette diverse tra loro, ma rappresentative per le loro peculiarità: piazzetta Carlo Zavagli, Ducale, San Bernardino e Agabiti. Un solo vero anello le congiunge realmente, quello dell’assenza di un’anima, direi genius loci, locuzione tanto cara a questa Amministrazione, e del silenzioso deserto che le caratterizza.
Piazzetta Carlo Zavagli
La piazzetta (nella foto in alto) è uno spazio deserto e non sembra frequentata dai soliti vandali seriali che imbrattano tutto indistintamente. Manca qualsiasi motivo di richiamo, attività commerciale particolare o di richiamo, che possa indurre a visitarla o a sostarvi. Senza alcun elemento di verde. Un cerchio metallico, che si dice sia una scultura, fa da protagonista al centro.
Piazzetta Ducale
Anche qui la stessa situazione della precedente piazzetta, ma con l’aggiunta di qualche albero. Ma se qualcuno volesse sostare seduto sulle panchine nella bella stagione, dovrebbe aspettare che crescano gli alberi per goderne l’ombra. Però potrà sempre ammirare il passaggio delle auto, e sorbirsi i loro fumi di scarico.
Piazzetta San Bernardino
Questa è più frequentata, soprattutto dai vandali notturni che hanno imbrattato arredi a muri perimetrali, come del resto quelli di tutta quella strada da cui è attraversata. Di giorno qualche ragazzotto seduto con i piedi sulle panchine, comportamenti verso i quali l’assessore alla sicurezza e legalità aveva promesso tolleranza zero.
Piazzetta Agabiti o dell’orologio guasto
Anche qui stessa situazione delle piazzette precedenti con la zona interdetta alle auto, perimetrata dai fittoni, divenuta parcheggio di motocicli specie durante i giorni della settimana in cui ferve l’attività lavorativa e universitaria. Poi appena fuori nella via contigua, in Vicolo Mastini, torna il degrado. Analoga sorte tocca alle altre piazzette anche se non menzionate singolarmente.
E dire che il 3 ottobre 2015, in occasione dell’inaugurazione delle piazze, il signore dell’anello nel suo discorso inaugurale, durante l’unico evento che mi risulta sia stato celebrato in questi siti, parlò di “angoli di storia e di bellezza che riportano Rimini al centro dell’attenzione non solo dei riminesi. Non si tratta d’interventi spot, ma progetti pensati, ricchi di ricerca e cultura a monte delle scelte, inseriti in una visione più generale ed integrata con gli altri progetti in corso come, solo per fare un esempio, il progetto Tiberio”. Si, proprio il Ponte Tiberio. Nell’occasione definì pure quei luoghi come spazi di socializzazione.
Dato che da allora la situazione questa è, resta il fatto che il progetto non sembra essere stato valutato nella sua completezza, o inserito in qualche modo in una rinascita del Centro, che non passa neppure per le zone principali della città. E perché un turista dovrebbe visitarle, specie la sera?
Luoghi di antica aggregazione, vissuti dalle persone che vi abitavano, che vi esercitavano attività artigianali e commerciali, oggi vuoti e desolati. Un tessuto sociale distrutto, anche da scelte politiche sbagliate, e difficile da ricostruire.
Eppure si potrebbe sopperire a ciò, perlomeno durante le belle stagioni, organizzando eventi diffusi a tema come concerti di musica classica, magari riscoprendo, tra l’altro, il musicista Carlo Tessarini, nostro antico concittadino, o ad opera dei giovani musicisti riminesi; oppure serate dedicate alla poesia o alla narrazione di episodi di storia cittadina. Sembrerà strano a questa Amministrazione, ma a Rimini esistono anche cittadini che amano questo genere di eventi, e che avrebbero tutto il diritto di fruirli, anziché assistere sempre ai soliti, a base di pseudo musica assordante, all’esaltazione del famoso disk jockey del momento ed alla mescita di bevande alcoliche. C’è anche chi è stanco di effetti speciali, di spettacoli scontati e banali e gradirebbe un poco di normalità. E non si può neppure pensare che il rilancio di queste piazzette possa avvenire collegandolo alle tante – troppe – cantinette, unica, vera e incentivata principale attività commerciale del Centro storico. Ma quanto auspicato non avverrà, perché nella serietà del Luna Park queste sono solo bazzecole che rovinano il grande spettacolo.
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