Giornate FAI: Viserba regina del liberty

Giornate FAI: Viserba regina del liberty

Oggi e domani il Fondo Ambiente Italiano invita a visitare il patrimonio architettonico, artistico e naturale delle nostre città. Luoghi splendidi da vedere a Rimini, Riccione e Viserba: qui la concentrazione di magnifici villini merita un tour specifico. Ecco una sorta di guida, ricca di immagini e informazioni sulle singole dimore.

Oggi e domani torna per il 26° anno il weekend dedicato alla bellezza del patrimonio d’arte e natura italiano: “Partecipando alle Giornate FAI di Primavera sosterrai il FAI nella missione di tutela e valorizzazione di tanti luoghi speciali di Italia, donando il tuo contributo per la visita dei beni aperti in occasione dell’evento”, spiega il Fondo Ambiente Italiano. Nella provincia di Rimini saranno tre le aperture inserite nel percorso “Sulle ali del liberty”:
 a Rimini il parco Fellini e il Grand Hotel, a Riccione Villa Franceschi e a Viserba l’esterno del Villino Adelia (ingresso all’interno riservato ai soci FAI), il percorso dedicato ai villini Liberty della zona e la mostra fotografica presso l’hotel Madalù.
Gli orari: oggi, 24 marzo, dalle 15,30 alle 18,30 (ultimo ingresso ore 18) e
 domani 25 marzo dalle 10 alle 13 e dalle 15,30 alle 18,30 (ultimo ingresso ore 18).

Ci occuperemo volutamente solo dei villini di Viserba perché le opere Liberty di Rimini e Riccione sono già piuttosto conosciute, mentre le case della Belle Epoque di via Dati lo sono immeritatamente un po’ meno.
Segnaliamo che nei giorni 23 e 24 a Viserba è previsto un evento speciale per gli studenti del terzo, quarto e quinto anno del Liceo Scientifico e Artistico Statale Serpieri. Cristina Carpi Berardi (Delegata FAI) e Pierluigi Sammarini (architetto, esperto di storia locale e presidente dell’associazione L’Ippocampo) hanno istruito alcuni studenti dell’istituto per fare da guide ai loro compagni di scuola nel medesimo itinerario che è previsto per tutti i visitatori nei giorni 24 e 25. L’esperienza è stata pensata all’interno dell’interessante progetto di formazione (su iniziativa FAI) “Apprendisti Ciceroni” nato nel 1996. L’iniziativa si inserisce nel più ampio programma di “Alternanza Scuola Lavoro” del Ministero Dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Tornando al normale programma delle Giornate FAI di Primavera, l’intera logistica della manifestazione viserbese è presso l’Hotel Madalù, ex pensione Milano, con annesso Bar Ideale (siamo nel primo ventennio del ‘900) fino a qualche anno fa in completo sfacelo, ora trasformata in un delizioso albergo da una famiglia di Milano (il destino… ) innamorata di Viserba.
Il circuito della passeggiata condotta dal FAI si svolge principalmente lungo via Dati, la principale strada di marina sulla quale affacciano la maggior parte dei villini liberty. Sono però previste incursioni anche nelle strade più interne, non meno interessanti, per ammirare le dimore storiche, molte delle quali progettate dall’ingegnere bolognese Bavassano (1844-1929) e realizzate dal costruttore locale Polazzi cui è dedicata una via della città.

Sono sedici i villini in scaletta; i proprietari di villa Adelia apriranno la porta ai partecipanti che vorranno visitarne anche i locali interni. Della villa ci hanno dato informazioni sia il proprietario che l’architetto Sammarini. La costruzione risale al 1905 (l’anno è ben visibile sopra la porta d’ingresso) e in origine si chiama villa Dorina. Nel corso degli anni la casa passa di mano un paio di volte poi, nel 1939 l’acquisisce l’industriale tessile Giovanni Ricignolo i cui eredi, nel 1980 la cedono (mobili liberty compresi) all’attuale proprietario, Massimo Matteoni che la chiamerà villa Adelia in onore della moglie. Il villino, forse nell’immediato dopoguerra, viene privato di tutti i fregi esterni, subisce una sorta di piallatura probabilmente volta a eliminare quelli che vengono interpretati come vecchi e inutili orpelli che le conferiscono un aspetto antiquato, con linee non conformi allo stile rigoroso e lineare del momento. Matteoni si adopera per rimediare alle proditorie mutilazioni grazie a ricerche che effettua sotto la competente presenza dell’architetto pesarese Roberta Martufi. La preziosa consulente si occupa della parte edilizia e delle modanature liberty. La parte ceramica è affidata alle capacità di Gio Urbinati, scultore e artista riminese. Le operazioni di rinascita di villa Adelia si protraggono per quattordici intensi anni, ma alla fine la bella dimora con l’inconsueto portale a forma di lettera omega torna al vecchio splendore di un tempo. Lunga vita a villa Adelia.

La splendida Villa Pirotti

Si è pensato di non documentare fotograficamente tutte le tappe del tour e di soffermarci sulla storia soltanto di alcune di esse. Per le altre vogliamo deliberatamente lasciare al lettore il piacere di scoprirle.
Per chi volesse approfondire, consigliamo due volumi: “Viserba nelle cronache della Belle époque” (Panozzo editore) di Manlio Masini e “Chiare, fresche, dolci acque” (Guaraldi editore) di Maria Pia Luzi.
Tutte le costruzioni liberty della città meriterebbero un reportage approfondito, ma questo vuole essere un semplice e veloce sorvolo sulle molteplici soste previste dall’itinerario del FAI per segnalare ai lettori i punti salienti della manifestazione anche in base alle notizie storiche che abbiamo acquisito.

Villa Baschieri, per esempio, prende il nome da uno dei soci di un’azienda (la Baschieri & Pellagri) tuttora esistente, che a partire dall’imminenza della prima guerra mondiale si arricchisce enormemente producendo polvere da sparo.
C’è una vicenda curiosa che vogliamo raccontarvi: la villa vede nascere una storia d’amore che sfocia poi nel matrimonio tra Maria, la figlia di Settimio Baschieri e il giovane che abita nella villa difronte. Tutto nella norma, se non fosse che il ragazzo è l’ingegner Ulisse Manfredi che ha progettato il Kursaal di Viserba (Circolo dei Bagnanti). Ulisse che fa? Getta alle ortiche la laurea in ingegneria, ne consegue una in chimica e affianca il suocero nella produttiva attività. Entra in società e alla morte di Settimio, ricopre il ruolo di amministratore unico. Dalla polvere di cemento a quella pirica: una carriera davvero esplosiva.

Villa Scaglietti

Un’altra bella storia è legata all’emigrazione di un poverissimo (all’epoca) Sante Scaglietti che partito da Novellara (RE) in qualche modo riesce a imbarcarsi con la moglie per un paese del Sudamerica (probabilmente Panama) per lasciarsi alle spalle una vita di stenti e di miseria nera. Il giovane emiliano, abile a maneggiare ago e filo, diventa un famoso sarto da uomo. Arricchitosi, torna a Novellara e, dato che nel frattempo oltre a molti soldi ha accumulato pure sette figli, compera casa a Viserba a guisa di colonia estiva per la numerosa prole: ed ecco villa Scaglietti e un’altra storia a lieto fine.

L’ultima tappa del giro Liberty finisce giustamente in via Sante Polazzi, a onorare uno degli artefici, con Giovan Battista Bavassano, della nascita turistica di Viserba. Nella via “resistono” ancora cinque villini, Fiorini (2), Rossi Tuccari, Tosetti e Gubellini (nelle foto qui sopra). Quest’ultima, ancora abitata dagli eredi, insiste su un lotto che nel 1904 viene venduto da Polazzi al facoltoso orafo bolognese Giovanni Gubellini che fa edificare il villino al capomastro Raffaele Mussoni di Rimini, mentre le decorazioni lignee sono del falegname Enrico Morolli. Nel 1907 Mussoni si occuperà dell’edificazione del Kursaal di Viserba.
Di villa Gubellini esiste ampia documentazione storica costituita da disegni, progetti e perfino l’ammontare dei costi di costruzione: 9203,19 lire.

Accenniamo solo in finale di articolo a casa Bavassano, capostipite dei villini viserbesi di cui abbiamo già scritto tempo fa. Ci auguriamo che le inaccettabili condizioni in cui versa la costruzione a causa di inopportune “scelte logistiche” avvenute qualche decennio fa serva da monito per le generazioni, ma soprattutto per le “amministrazioni” a venire.
Se pensiamo a cosa sta succedendo proprio in questi giorni a diversi edifici Liberty in varie parti d’Italia, tra cui Roma, più precisamente nel celeberrimo quartiere Liberty Coppedè, avvertiamo un sinistro brivido lungo la schiena. Confidiamo nel FAI.

L’itinerario prevede il seguente percorso:
Villa Adelia (possibilità di visita interna)
Villa Leonardi
Villino Pirotti
Villa Asioli
Villa Baschieri
Villa Bavassano
Villa Drei
Villino Sant’Antonio
Villa Scaglietti
Villa Maria
Villino Gubellini (i proprietari accoglieranno i visitatori nel giardino)

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