Il futuro da scrivere

Il futuro da scrivere

Poi ti prende la voglia di scrivere perché gli uomini liberi sognano e scrivono.

Poi ti prende la voglia di scrivere perché gli uomini liberi sognano e scrivono. Le pecore, le oche giulive, gli asini, le canottate, i fatebenefratelli, le qualunquiste, i vorrei ma non posso, i leoni della tastiera parlano, chattano, battono, puttanano, leccano, scodinzolano, fanno finta di partecipare alla vita della polis, ma sostanzialmente non gliene frega di nulla e di nessuno. Poi si candidano. L’importante è trovare uno scranno, una poltrona, fosse pure uno strapuntino, un gettone.
Platone diceva che il politico deve conoscere il prezzo del grano, e aggiungeva che per formare un uomo preparato alla vita pubblica occorrono anni di studio, di tirocinio, di gavetta.
Perché scrivo? Perché sono, perché sogno, perché dubito. Ecco il dubbio, la critica, il confronto, la tesi, l’antitesi, la sintesi, il sillogismo, la riflessione, la ricerca, il guardarsi dentro, l’introspezione, il conosci te stesso, l’ironia socratica, il prendersi in giro. Mi è sempre piaciuto insegnare che significa lasciare il segno, come diceva Lorenz, ma questa è un’altra bellissima storia per la prossima puntata.
Rurali sempre.

COMMENTI

DISQUS: 0