Il primo segnale di novità sostanziale avrebbe dovuto essere di attenzione alla materia urbanistica. Per mettere in moto da subito la macchina per attuare il Piano Urbanistico Generale.
Ho letto di un Sindaco che si tiene la delega del Piano Strategico, onestamente mi sarei aspettato un primo cittadino che si fosse riservato per sé la sola urbanistica, dichiarando di voler mettere in moto da subito la macchina per attuare il P.U.G., Piano Urbanistico Generale, previsto dalla legge regionale n° 24 del 2017, quale elemento basico di partecipazione, trasparenza e sviluppo.
Convinto che a Rimini debba dirsi basta di navigare a vista, in ragione di strumenti urbanistici che strumenti urbanistici non sono, dove poi tutto può essere il contrario di tutto. L’esempio più eloquente è stato il contenzioso nel comparto di S. Giustina, discusso presso il Tar di Bologna, dov’è emerso che questi strumenti sono meri indirizzi e quindi senza alcuna valenza giuridica.
Basta anche che ogni tematica debba avere un suo piano, se sono poi tutti belli e perfetti si abbia il coraggio e la coerenza di inserirli specificatamente nel suddetto P.U.G., così come prevede la legge.
Questo silenzio totale sul piano urbanistico generale dal dibattito cittadino, fa crescere il sospetto che si ripeta la melina del POC (previsto dalla legge 20 del 2000) sempre annunciato ma neppure minimamente iniziato, dove la forzatura conseguente è stato inserire nel RUE aspetti che avevano caratteristiche di pianificazione generali.
Spero e credo che competa ad ogni consigliere che voglia fare seriamente il proprio lavoro di rappresentanza, compiere una seria riflessione su quanto sopra sintetizzato, facendo di tutto per aprire un dibattito politico su questo importante argomento, denunciando l’assurdità di renderlo secondario rispetto a fantomatici piani d’indirizzo.
Un dibattito politico che deve mettere a fuoco anche la tempistica attraverso un cronoprogramma che stabilisca scadenze precise per ogni singolo passaggio: preparazione/pubblicazione della proposta, discussione, adozione, osservazioni, approvazione.
Infine, per la massima partecipazione occorrerebbe richiedere l’inserimento in rete dello strumento a partire dalla proposta, espletando ogni tipo di accorgimento per semplificarne l’interpretazione, come ad esempio l’uso dei colori oltre ai retini per distinguere le singole destinazioni e/o modifiche, ipotizzando anche di pubblicare per singoli fogli di mappa quando verrà trattato dai cittadini sulle singole questioni.
Giulio Grillo
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