Predica ai cattolici dal già parlamentare e già molte appartenenze politiche, che mette in guardia dal Salvimonio. Per rendere tutto più credibile noi l'abbiamo agghindato alla bisogna.
Sul Corriere di Rimini di oggi è comparso un esilarante pezzo in cui il già deputato, già Craxiano, già Berlusconiano, già Renziano, già Gnassiano, già tutto insomma Pizzolante, fa il verso ai decreti di scomunica che nel dopoguerra la gerarchia cattolica comminava nei confronti di comunisti bolscevici e mangiainfanti.
Mettendo alla berlina, lo stesso Pizzolante, tutta l’imbecillità di quanti oggi si scagliano addosso a Salvini usando le medesime armi di allora.
Contro un avversario politico (qual era per i cattolici dell’epoca il Pci, quale è oggi per gli assatanati del politicamente corretto Salvini) trasformato in nemico sanguinario, anzi mortale, anzi micidiale, anzi razzista, anzi fascista, anzi nazista e bolscevico insieme.
Insomma demoniaco.
Rivelando così il terrore dei progressisti che Salvini (nel geniale post di Pizzolante equiparato a Baffone) possa vincere le prossime regionali in Emilia-Romagna.
E poi, Dio non voglia, in tutto il paese, con i cosacchi del Don, anzi della Dora Baltea, che portano i cavalli ad abbeverarsi in piazza San Pietro.
Un pezzo di bravura in cui Pizzolante mette alla berlina, con ragionamenti e citazioni al limite dell’assurdo, panico e terrore che domenica possa accadere l’indicibile, anzi l’impensabile, anzi l’inimmaginabile: i cavalli della Lega che si abbeverano in piazza Maggiore a Bologna, segno della fine di tutto: Governo Regionale, Governo Nazionale, Equilibri Europei e Mondiali all’insegna di quel patto segreto tra grande capitale e sinistra che l’elettorato ha punito ovunque, riducendola alla più comica, Zingarettiana irrilevanza.
Facendo vincere ovunque i suoi nemici: Macron in Francia, non mi ricordo più chi in Germania, Trump in America, Boris Johnson in Inghilterra eccetera eccetera eccetera.
E adesso anche in Italia, a Bologna e alla Bolognina, sedi di quell’egemonismo Gramsciano che in Italia ha occupato tutti posti di potere possibili e immaginabili senza più uno straccio di rappresentanza popolare che sia una.
All’insegna, come dice giustamente Bergoglio, di “Prima noi, prima noi!”
Poi mi sono fermato un attimo e mi son chiesto:
“Ma come può una persona intelligente come Pizzolante prendere in giro, facendo finta di demonizzare Salvini, i propri stessi attuali nonché provvisori compagni di viaggio?”
E se invece ci credesse sul serio, nel Salvimonio?
Se tutte quelle cazzate le avesse scritte, ahimé, credendoci davvero?
Lui, un laico di ferro, un mangiapreti, un non credente che si mette a far le prediche ai cattolici, oltretutto contro Salvini!
Ma si può?
E ho concluso che no, non è possibile.
Semplicemente, l’ex Pizzolante ha voluto prendere in giro le sindromi, le isterie, i patemi d’animo con cui i suoi amici attendono l’esito delle elezioni di domenica nel terrore che possa vincere Salvini.
Cosa notoriamente impossibile.
O no?
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