Le proposte di Aries sulla collocazione della statua di Cesare

Le proposte di Aries sulla collocazione della statua di Cesare

Con una lettera aperta al sindaco, l'associazione avanza anche una "proposta intermedia": anziché relegarla nella Cittadella della sicurezza, "molto più opportunamente e anche più correttamente, potrebbe essere posizionata nell‘isola verde dei Giardini Baldini, di fianco alla Prefettura, massima espressione sul territorio provinciale dell'Amministrazione dello Stato".

Egregio sig. Sindaco,
essendo interessati da sempre, come certo Le è noto, alle sorti della statua bronzea di Giulio Cesare, monumento storico che, come ARIES aveva dimostrato a tutti fin dal marzo del 2019, appartiene al Comune e quindi all’intera cittadinanza, apprendiamo con vivo stupore che con semplice determina di un dirigente comunale assunta in sede di Variazione al bilancio 2023-2025, del tutto immotivata quanto alla scelta del luogo in cui allocare la statua in contrasto con gli impegni di riportarla in centro a suo tempo assunti dall’Amministrazione, addirittura fino dai tempi del sindaco Ceccaroni, viene ventilata ora la eventualità che detta statua, una volta “restaurata”, venga riposizionata nella ex Caserma quando questa sarà destinata a Cittadella della sicurezza, futura sede di Questura, Guardia di Finanza, CC Forestali, Polizia Stradale.
Considerato inoltre che tutto questo potrà avvenire in tempi certamente non brevi è quindi evidente che la statua sarà sottratta nuovamente e ancora per lungo indeterminabile tempo ai riminesi, agli studiosi ed ai turisti di tutto il mondo.
Stando cosi le cose, come associazione ARIES ci permettiamo a questo punto di rappresentarLe al riguardo alcune nostre proposte alternative.
Dovendosi iniziare a breve i lavori si chiede in primis di riconsiderare di poter posizionare nella futura cittadella – o, meglio ancora, in quel di San Vito, visto il completato restauro dei resti dell’antico ponte romano – la copia della copia della statua di Cesare che attualmente si trova in piazza Tre Martiri così che, una volta che questa fosse stata trasferita, sarebbe possibile allocare al suo posto, senza spese particolari, l’originale pregevole copia opera della premiata Fonderia Laganà, che attualmente langue nella ex Caserma, con conseguente massima resa mediatica, e senza quindi relegarla ai margini della città lontano dagli occhi dei cittadini degli studiosi e dei turisti, in attesa di un restauro dai termini e tempistica indefinibili e quindi molto incerti.
Nel caso in cui tale soluzione non fosse però ritenuta percorribile e senza comunque mai rinunciare a sperare che codesta Amministrazione possa ritornare sui propri passi dando così attuazione ed adempiendo agli impegni assunti nel passato in più occasioni corrispondendo a quella che costituisce una richiesta avanzata da tempo e da grande parte della cittadinanza, si intende sottoporre alla attenzione Sua e dell’Amministrazione una proposta intermedia che si colloca nell’ambito delle valutazioni che – come si sostiene – si vorrebbero “condivise”.

Precisamente, anziché relegare la statua in questione in una zona così distante e troppo lontana dal Centro, e di fatto destinata a elemento di arredo e di decoro degli spazi e degli edifici della Cittadella della Sicurezza, ove saranno ospitate in particolare Questura e Guardia di Finanza, la stessa potrebbe, molto più opportunamente e anche più correttamente, essere invece destinata ad una area, precisamente l‘isola verde dei Giardini Baldini, di fianco alla Prefettura e, appunto, anche in fregio alla stessa Prefettura, che tra l’altro è l’istituzione pubblica di ben più elevato grado ed anzi la massima espressione sul territorio provinciale della Amministrazione dello Stato.
Si raggiungerebbe, così, non solo il risultato di avere riportato la statua in parola in una zona centrale della città, come era stato promesso, rendendo la sua presenza molto più facilmente e meglio fruibile da parte di tutta la popolazione, cittadini residenti, studiosi e turisti, arricchendo così con un’opera di grande qualità artistica e di impatto estetico il tessuto urbano del nostro centro storico, ma soprattutto, nel contempo, renderebbe dedicata completamente alla memoria del sacrificio dei tre giovani martiri la piazza centrale della città.
In tale modo si darebbe prova di aver prestato eguale attenzione a tutte le diverse istanze, e di aver considerato l’importanza del recupero di un pregevolissimo elemento appartenente alla storia ed alla cultura della città; con una tale scelta, unitamente a quella dell’allocazione delle statue di Augusto e di Tiberio presso l’isola di verde “da Bigno” ed i giardini Vannoni, come da tempo era stato già deciso, si potrebbe certamente ulteriormente supportare la proposta di designare Rimini a Capitale della cultura per l’anno 2026, rendendo inoltre la città più bella ed attraente.
Quanto infine alla copia generosamente donata dal Rotary e che per decenni ha supplito ad un vulnus che si era creato nel tessuto della città, anche questa troverebbe comunque una collocazione certamente di prestigio, degna e consona.
Confidiamo quindi vivamente che Lei e chi sarà deputato a decidere sulla questione vorranno tenere nel debito conto anche le considerazioni formulate con la presente lettera aperta riguardanti, in particolare, il recupero ormai non più rinviabile di un bene di grande valore che ormai fa parte del patrimonio artistico, culturale e storico della città, in nome di un interesse pubblico da considerarsi prevalente, riaffermando così il valore universale, trasversale ed apolitico della cultura stessa, che è e deve sempre rimanere “super partes”.

Per Associazione ARIES
Avv. Gaetano D. Rossi, Dott. Umberto Farneti

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