Rappresentano insieme il momento dell'unione spirituale e carnale che elimina la differenza individuale tra i due amanti, e il momento dell'odio insopportabile di quando, finita l'emozione amorosa, si sentono estranei e non sopportano più di essere incatenati insieme. Da una articolata riflessione sulla bisessualità al tentativo di aprire un varco dialogico con la generazione elettronica, ma un po' paleolitica dal punto di vista delle emozioni e dei sentimenti. Un prof Rimondini forse "nuovo" per i nostri lettori.
CHRISTIAN VIEN DETTO GAY ED È STATO PICCHIATO DA QUATTRO BULLI DELLA SUA CLASSE
Per visitare i monumenti del secondo Rinascimento di Rimini, l’incontro del professore con Alessia e Christian è al ponte di Augusto e Tiberio, vicino al palazzo Monticoli. Ad aspettare il professore c’è solo Alessia.
PROFESSORE
Ciao Alessia, Christian non è ancora arrivato? Ma… Alessia stai piangendo.
ALESSIA
Christian è in ospedale…
PROFESSORE
Oddio, cosa gli è successo?
ALESSIA
Quattro bulli della nostra classe ieri quando è uscito da scuola lo hanno massacrato di botte. Christian è gay dichiarato, ma è gay anche uno dei bulli. Io sono arrivata subito dopo, l’ho visto per terra col viso insanguinato e ho chiamato subito la polizia, il 118, poi li ho denunciati. Ma perché questi ragazzi si comportano come delle bestie, perché?
PROFESSORE
Io credo di saperlo Alessia, ma non so se posso dirtelo senza turbarti… comunque rimandiamo la visita a quando Christian è uscito dall’Ospedale…
ALESSIA
No, no Christian mi ha pregato di registrare quello che dice con il telefonino e di spedirglielo in ospedale. Ne avrà per due o tre giorni.
PROFESSORE
Meglio così, allora non gli hanno fatto troppo male…
ALESSIA
Quegli stronzi…mi vuole dire quello che sa o che crede di sapere sui bulli vigliacchi, quattro contro uno?
IL PROFESSORE RIVELA AD ALESSIA QUELLO CHE SA SULLA SCALA DI KINSEY, E SULLA BISESSUALITÀ NEL SUO LATO PATOLOGICO CAUSA DELL’OMOFOBIA
PROFESSORE
Va bene Alessia, da tempo voglio credere che una ricerca sincera e diffusa sulla omofobia potrebbe servire per sdrammatizzare, bloccare le reazioni violente e prevederne gli scoppi… Anche se a volte mi sopraffà il pessimismo senile e anche quello di Freud e di Lacan, temo allora che ci siano dei destini di patologia fissati per sempre…Chissà che penseresti se ti dicessi che ogni omofofo…per essere preciso: tutti quelli che ho conosciuto nella mia vita, un’esperienza che non è totale ovviamente, ogni omofobo che ho conosciuto ti dico è un gay terrorizzato, che sa o finge con se stesso di non sapere di sentirsi gay, e che è convinto spontaneamente anche di liberarsi del desiderio gay spostandolo o proiettandolo su un gay vero o presunto e pensando di distruggerlo come se frantumasse uno specchio, cioè eliminando la sua vittima che gli fa da specchio.
ALESSIA
Mi sembra molto strano, lei prof è sempre strano…
IL SAPERE UMANO SULLA SESSUALITÀ CAMBIA CON ALFRED KINSEY NEL 1948 MA ANCORA CI SONO IMMENSE MASSE UMANE CHE NON SE NE SONO ACCORTE
PROFESSORE
Lo so, sembra un paradosso, e la spiegazione è lunga, siediti qua sotto i pini e mettiti comoda…
Alessia mai sentito parlare di Alfred Kinsey? No? Certamente la tua è la generazione degli Skam norvegesi, francesi, spagnoli, italiani, che in fatto di sesso e affettività sembrano nuovi ma poi non sono mica tanto nuovi, anzi sono vecchi come Platone. Per quanto riguarda l’amore poi, cari ragazzi siete fondamentalmente dei romantici, come le fanciulle e come i giovanotti dell’800, ed è anche il vostro bello, però il romanticismo non è un’ideologia realistica, è un’ideologia illusoria e non permette di circoscrivere e maneggiare i fenomeni affettivi ed emotivi veri, non ti fa capire come funzionano i sentimenti e quali tempi e destini possiedono, non avete proprio idea di quello che può capitare nel paradiso/inferno dell’amore… Mi vengono in mente tutti quei lucchetti chiusi all’inizio della passerella del cessato Gnassi, qui vicino al ponte romano, poveri pataca non si rendono conto che quei lucchetti sono il simbolo del secondo tempo dell’amore, quando i due si sentiranno appunto senza apparente rimedio incatenati. Kinsey era un biologo e un esperto di statistica americano vissuto tra il 1884 e il 1956, che notò uno strano fenomeno nei militari USA di ritorno dall’Europa dopo la seconda guerra mondiale.
Quando gli Americani vinsero la seconda guerra mondiale, ritirarono dall’Europa le loro truppe nelle caserme degli Stati Uniti e tennero rinchiusi i soldati vincitori per un po’ di tempo prima di congedarli. Tra questi giovani maschi, vincitori, sopravvissuti alle battaglie e uniti da un’amicizia molto forte, dal ricordo dei compagni uccisi, dall’euforia della vittoria e dal sollievo perché l’inferno bellico era finito, si sviluppò in quel preciso momento un gran numero di episodi di sessualità gay, un’epidemia gay, come diremmo oggi, loro parlavano di omosessualità. La mia fonte? E’ sospetta, un romanzo di Gore Vidal.
Ma poi, Alessia fai caso a questo, tornati dalle caserme a casa, la maggior parte dei guerrieri vincitori congedati sposò le ragazze che li avevano aspettati e ci fu il noto baby boom… Kinsey studiò questi comportamenti sessuali in ambito statistico e pubblicò un’opera subito famosa e subito ferocemente attaccata dai soggetti conservatori, corredata da statistiche, ma tuttora non assimilata dal grande pubblico, persino dai gay, e anche da studiosi e storici della sessualità: Il comportamento sessuale dell’uomo (1948), e Il comportamento sessuale della donna (1953). In queste opere Kinsey aveva superata la tradizionale e tuttora imperante bipolarità secca etero e omo, per una più articolata articolazione dei desideri sessuali e affettivi nella triade eterosex/bisex/omosex.
ALESSIA
Non capisco bipolarità…
PROFESSORE
Significa che secondo la maggior parte della gente ci sono due e solo due possibilità di desideri e scelte sessuali e affettive, per fare l’amore o anche semplicemente del sesso: o si cercano compagne o compagni dell’altro sesso, oppure si scelgono compagni o compagne del proprio sesso.
ALESSIA
Bè, non è così?
PROFESSORE
No Alessia, non è così o almeno non è solo così. Usiamo per capire il concetto di “desiderio”: per la stragrande maggioranza delle persone – empiricamente qualcuno calcola l’80% una cifra forse eccessiva – vivono insieme due desideri sessuali e affettivi, la stragrande maggioranza degli umani deve gestire due desideri sessuali contemporaneamente uno etero e uno omo in quantità che variano. Un pensiero teorico popolare sbagliato nasconde questa verità per se stessa lampante. Infatti la cosa strana è che il fenomeno diffusissimo della compresenza dei due desideri affettivi e sessuali, che si manifesta in tutti i tempi storici e in molti modi, è sempre ed è sempre stato sotto gli occhi di tutti, ma che nessuno l’abbia mai notato, voglio dire descritto e teorizzato, è un fenomeno di rimozione collettiva che forse è destinato a perdurare ancora a lungo.
L’ESSERE DELLE PERSONE NON VA DEFINITO SULLA BASE DEL DESIDERIO SESSUALE: IL DESIDERIO SESSUALE NON DETRMINA L’ESSERE DI UNA DONNA O DI UN UOMO
Perfino Sigmund Freud che ha ipotizzato una “fase omosessuale” nella vita sessuale di tutti i bambini, definiti inizialmente “perversi polimorfi”, cioè esserini non definiti con una delle due direzioni erotiche bipolari, ma da un desiderio a 360° di esplorazione e di sperimentazione, e che ha notato e descritto una fase omosessuale dell’adolescente maschio prima di quella eterosessuale, avrebbe dovuto teorizzare una forma di bisessualità dominante. Non che il grande Freud non conosca i bisessuali, ma seppure in modi non definitivi, tende a considerare anche la bisessualità una fase transitoria, altrimenti, se perdura oltre la fase adolescenziale, una patologia. Dopo ti dico di Platone.
Freud era un medico, formatosi nell’800 del positivismo scientifico, e formulava definizioni di patologie che definivano l’essere dei suoi pazienti. Una donna era un’isterica, un uomo un nevrotico, uno psicotico, un feticista, un sadico, un masochista o un omosessuale.
Tuttavia, col massimo rispetto per il padre della psicoanalisi, non si dovrebbe definire l’essere di una persona in base ai suoi desideri sessuali o peggio alle sue patologie psichiche. Diciamo il tale è gay la tale è lesbica, ma l’essere di una persona non è determinato dalla sue preferenze sessuali, ma da molti altri parametri, l’etica, per esempio, l’educazione, la capacità di rapportarsi agli altri, le capacità culturali e da un valore di umanità di fondo che si può anche definire con una battuta del commediografo latino Terenzio: homo sum et nihil humani alienum a me puto, sono un essere umano e nulla di ciò che è umano lo considero estraneo a me.
Il concetto di essere nella riflessione filosofica è il concetto più profondo e controverso, non si dovrebbe usare con troppa superficialità.
Ma adesso mi contraddico, capisco che si usi il termine essere nei discorsi amicali e familiari per risparmiare tempo e spiegazioni. Un ragazzo che desidera l’affetto e vuol fare del sesso con altri ragazzi, in casa, se e quando fa coming out dice: Mamma, papà sono gay. Penso che sia legittimo per comodità sbrigativa usare i termini etero, gay, bisessuale finché non diventano una condanna.
IL DESTINO DEI BISESSUALI: COMPROMESSI O CONFLITTUALITÀ PARANOICHE
Il desiderio erotico affettivo o unico o doppio modella la vita di tutti. Il desiderio sessuale affettivo unico riguarda una minoranza sia di etero, sia di omo che viene empiricamente calcolata dal 5 al 10 per cento.
ALESSIA
Prof mi sembra tutto molto teorico, io questi etero e omo da un unico desiderio credo siano la stragrande maggioranza dei viventi, come fa a dire che sono solo il 10 per cento?
PROFESSORE
Capisco… forse è meglio che allarghi il discorso su Kinsey, e sulla “scala di kinsey”… Allora ho una penna, su questo manifesto, vediamo, sì posso scrivere, ti faccio vedere la scala di Kinsey; sono sette colonne di desideri variamente quotati, guarda: le E rappresentano i desideri, i pensieri, le emozioni, le esperienze etero e le O i desideri, i pensieri, le emozioni, le esperienze omo. Ogni colonna rappresenta un tipo umano: la prima colonna, se iniziamo dalle E, con sei E o sei desideri sessuali e affettivi, rappresenta gli etero ‘puri’ con un solo desiderio etero. L’ultima con sei O rappresenta la totalità dei desideri omo degli omo ‘puri’; quelle in mezzo rappresentano diverse tipologie di compresenza dei due desideri più o meno forti…
ALESSIA
Vediamo pure, ma non sono mica convinta…
PROFESSORE
Ripeto, lo capisco, andare contro le convenzioni collettive ha del temerario, certamente potrei sbagliarmi, ma non è la prima volta che noto verità sotto gli occhi di tutti che dovrebbero essere evidenti, ma non lo sono. Ecco la scala; si legge per colonne in verticale:
E E
E E
E E
E E
E E
E O
Vedi Alessia la prima colonna rappresenta un maschio o una femmina che hanno solo desideri etero, significati da sei posizioni, mentre la seconda colonna fa emergere un desiderio omo su sei, cinque etero. Aumentiamo a quattro colonne:
E E E E
E E E E
E E E E
E E E E
E E E O
E E O O
E O O O
ALESSIA
Ah ecco che si forma la scala di O, carino, ma poi è legata all’esperienza vera questa ‘scala’?
PROFESSORE
Vediamo alla fine Alessia…
E E E E E E O
E E E E E O O
E E E E O O O
E E E O O O O
E E O O O O O
E O O O O O O
Nota la casella di mezzo Alessia, appartiene a persone che hanno metà dei desideri etero e metà omo, io credo che si tratti della casella di maggiore quantità statistica, se visualizziamo in verticale sopra le caselle il numero della quantità della popolazione delle colonne otteniamo una curva a campana.
ALESSIA
Sì prof, è carino, ma è tutto teorico.
PROFESSORE
Sì Alessia è carino ed è teorico, ma ci sono dei fondamenti empirici. Tuttavia, come tutte le teorie, anche questa ha valore se desta nuovi pensieri e articola e svela la complessità del fenomeno che la vecchia teoria nasconde.
ALESSIA
Me ne dica uno prof.
PROFESSORE
Più di uno e li prendo dalla mia esperienza. Io conosco bisessuali sposati con prole che hanno deciso di sopprimere, o non soddisfare, i desideri omosessuali. Conosco però, e forse sono la maggioranza di quelli che conosco, bisessuali che di nascosto, o col tacito consenso della moglie, soddisfano di quando in quando, oppure in permanenza, il desiderio gay o omo. Molti giovani cantanti, attori, più di area anglosassone che europea continentale, da poco tempo si dichiarano pubblicamente capaci di amare sia i maschi che le femmine.
ALESSIA
Sì, è vero, ma non mi sembra che siano tanti da costituire un fenomeno che coinvolga tutta la gioventù.
PROFESSORE
Francamente in assoluto non lo so, non ti dico “è così”, se devo essere sincero, ma espongo una visione che a me sembra concreta e ‘vera’, ipotizzo e teorizzo, ti ripeto, che il doppio desiderio sessuale – uno per i maschi e uno per le femmine – caratterizzi la maggior parte delle femmine e dei maschi da sempre.
La scala di Kinsey non rappresenta la verità assoluta, ti ripeto, è solo un punto di partenza destinato ad essere modificato o anche abbandonato. Intanto però aiuta a capire che la bipolarità sessuale e affettiva potrebbe essere una situazione di minoranza e che le teorie basate sul bipolarismo non sono vere o del tutto vere.
Ognuno degli esseri umani concreti intanto però deve porsi delle domande sulla bisessualità e deve darsi delle risposte. Comunque… è quello che Kinsey ha presentato, un’ipotesi che articola il peso dei due desideri compresenti, con una scala quantitativa di tipi di desideri e comportamenti bisessuali, che parte agli estremi dalla posizione di persone che abbiano un solo desiderio etero oppure omo, calcolata in una struttura statistica a campana con gli estremi puro etero e puro gay entrambi simmetricamente calcolati da alcuni tra il 3% e il 10% del totale degli umani, e poi articolando altre due sezioni di posizioni per bisessuali a predominanza di desideri etero e altre due con soggetto a predominanza di desideri omo, con una posizione centrale, che forse è quella di maggioranza, di soggetti che hanno desideri etero ed omo in equilibrio…
ALESSIA
Tutte ipotesi che mi sembrano strane prof, e poi non capisco cosa c’entrino i bisessuali con la violenza omofobica.
L’OMOFOBIA È UN FENOMENO PRINCIPALMENTE INTERNO AL MONDO DEL DESIDERIO OMOSESSUALE
PROFESSORE
Sì, Alessia, sono tutte ipotesi, più o meno fondate. Ma adesso, credo, capirai dove vado a parare.
Un bisessuale che prova, sia pure ogni tanto, un desiderio gay – parlo dei maschi, ma grosso modo la cosa dovrebbe essere valida anche per le femmine – e anche un soggetto che prova solo desideri gay, non è detto che sia felice e che cerchi tranquillamente di realizzare il suo desiderio omo. Purtroppo no, purtroppo questo desiderio quando si presenta, nella nostra cultura, terrorizza il bambino che per la prima volta lo prova, lo paralizza; il desiderio gay è tremendo – il bambino o la bambina si chiedono: – Io sono gay? Mai – l’incubo viene respinto, ma non riescono ad eliminarlo. Si ripresenta. Se questo panico sessuale, che è veramente per molti una sorta di invasione dell’inconscio angosciante senza possibilità di controllo o di articolazione, anche perché è da subito tenuto segreto, col tempo può aumentare di intensità, dà luogo a reazioni che il soggetto vive ma non controlla. La più diffusa reazione ad un desiderio gay si chiama, nel linguaggio analitico, “proiezione” o “spostamento”: il soggetto terrorizzato dal desiderio gay trova un qualche momentaneo sollievo ad espellere da sé l’incubo e a proiettarlo su un’altra persona. E’ come se si dicesse: “io non sono così, lui è così.” La paura allora diventa odio, il soggetto odia il proprio desiderio gay che vede realizzarsi in un altro. L’altro preso di mira gli appare come uno specchio che rappresenta il proprio volto gay. C’è di peggio, subito dopo il bambino – ma poi il ragazzo, l’adulto, il vecchio – cerca di aggredire l’altro per frantumare lo specchio del proprio desiderio, cioè per eliminare la persona su cui ha proiettato il proprio desiderio nella falsa certezza di liberarsene… aggredire la persona che porta il proprio desiderio proiettato, e cercare di eliminare in questo modo l’incubo, porta alla violenza, anche a costo di uccidere l’altro che ha la sventura di fargli da specchio. Dall’inconscio al maschio tormentato dal desiderio omo o gay arriva quasi senza controllo razionale il meccanismo della proiezione che la persona spaventata crede sia il solo mezzo immediatamente disponibile per farla finita con l’angoscia omosessuale. Così per un sollievo immediato cerca di rompere lo specchio, cioè aggredisce e a volte uccide la persona che porta il suo desiderio gay. E sul momento si sente libero, prova sollievo, l’incubo è scomparso… ma poi il desiderio gay si fa risentire e tutto ricomincia da capo. Ci sarebbe da dire che… come chiamarlo? questo gay interiore nascosto agisce più spesso in gruppo con altre persone simili a lui che provano il desiderio gay e ne sono terrorizzate. La proiezione nello specchio e la distruzione dello specchio che dà una momentanea soluzione dell’angoscia è così un fenomeno collettivo.
Ma rivela anche che l’omofobo è un omofilo tormentato e pericoloso.
ALESSIA
Ho capito, mi sembra una spiegazione ingegnosa, ma, abbia pazienza prof, è troppo complicata, non mi convince proprio. Se fosse vera significherebbe che i quattro ragazzi sono tutti e quattro gay, oppure no, sarebbero, se ho capito bene, dei bisex con un forte e maledetto desiderio omo.
PROFESSORE
Sì cara, potrebbe essere proprio così, e l’omofobia non sarebbe una manifestazione degli eterosessuali, la mia impressione è che ai maschi solo con desideri eterosessuali – qualcuno li chiama i maschi alfa – degli omosessuali non importi niente. Non hanno alcun interesse a pensare ai gay, né tempo, pensano sempre e solo alle donne. Se qualcuno pensa ai gay è dentro il problema.
Questo mi sembra semplice buonsenso.
Certamente i maschi alfa possono essere infastiditi se diventano oggetto di seduzioni da parte dei gay o da certi bisex, ma più spesso, a quanto ne so, la cosa più che disturbarli li diverte. Tutto il loro spazio mentale è preso dalle donne. Chi pensa ai gay è sensibile all’emozione gay, testimonia con la “sensibilità al complesso” che prova il desiderio gay. La mia lunga e complicata opinione è che l’omofobia sia un fenomeno interno della società del desiderio omo, omosessuali e bisessuali.
Ma quando lo dico a qualche amico gay, s’infuria e reagisce malamente perché, dice, sto attaccando i gay…
ALESSIA
Sì, sì, almeno uno dei quattro ragazzi che hanno picchiato Christian è omo… (ricomincia a singhiozzare e piange).
IL MOROSO DI ALESSIA È BISESSUALE
PROFESSORE
Oddio, cosa ti sta succedendo Alessia?
ALESSIA
Uno dei quattro…lo so che è gay… è il frocio che bacia il mio ragazzo in una foto che ha scattato e mi ha mandato con lo smartphone la mia migliore amica (piange). E il mio ragazzo risponde al suo bacio. L’ho subito cacciato via… Ma quanto sto male…
PROFESSORE
Forse sarà meglio se gli parli al tuo ragazzo, non accusandolo o facendogli solo venire dei sensi di colpa paralizzanti, armati di pazienza e ascolta quello che ha da dirti…
ALESSIA
E’… era l’uomo della mia vita, la mia metà che insieme facevamo non una coppia, ma un unico essere, come dice il Signore; una carne sola, come potrei dividerlo con un frocio?
PROFESSORE
Una sola sfera di due metà, come una mela, come diceva Aristofane o meglio Platone…
ALESSIA
Chi?
PROFESSORE
Aristofane è un commediografo greco del tempo di Socrate, è anche un personaggio di un dialogo di Platone, il Simposio, un dialogo bellissimo dedicato all’eros, all’amore, dove si ascoltano diversi discorsi sull’amore.
Platone è il personaggio chiave del bipolarismo sessuale e lo dimostra nel discorso che mette in bocca ad Aristofane.
ALESSIA
Perché Platone?
LE DUE SOLE POSIZIONI ETERO E OMO NEL SIMPOSIO DI PLATONE
PROFESSORE
Nel dialogo Il Simposio – o il Convivio -, Platone racconta che dopo cenato, e bevendo moderatamente, diversi amici ateniesi dei tempi di Socrate a turno parlano dell’Amore – Eros -, che per i Greci non era solo un desiderio o un sentimento, era anche un Dio. Quando arriva il turno del commediografo Aristofane, il suo discorso spiega con un mito, cioè con un racconto sacro, l’origine dei due tipi sessuali etero e omo. All’inizio gli esseri umani erano fatti a forma di sfere, o di mela; ogni sfera aveva quattro gambe, quattro braccia e due teste, su un solo collo, volte una da una parte e una dall’altra come i ritratti del dio Giano; e due gambe erano da una parte e due dall’altra e così le braccia, ma sul piano degli attributi sessuali le sfere si dividevano in tre tipi: un tipo aveva due peni, un altro due vagine e il terzo tipo aveva un pene e una vagina, tutti gli organi uno davanti e uno dietro. Ogni sfera era assolutamente completa e autonoma anche affettivamente e sessualmente e capace di auto-apprezzamento. Per qualche malefatta, Zeus punisce questi esseri-sfere e taglia a metà i loro corpi; Apollo ne fa degli individui cucendone le ferite delle metà che si sono prodotte. Dalla sfera che aveva due peni ottiene due corpi ognuno con un solo pene; dalla sfera con due vagine ottiene due corpi ognuno con una sola vagina; e dalla sfera con un pene e una vagina ottiene un individuo col pene e uno con la vagina. Le due mezze mele sono adesso due nuovi individui ma non più autonomi e completi. Ogni pezzo di una mela si sente mancare qualcosa, che è la metà tagliata via, per essere completo. E nasce così l’amore come desiderio di riunirsi alla metà mancante e di ripristinare l’antica completezza. Le due metà della sfera con due peni desiderano completarsi con una metà col pene, le due metà delle sfere con due vagine desideravano completarsi con una vagina, le due metà delle sfere con una vagina e un pene, se una ha una vagina desidera una metà col pene, se ha il pene desidera completarsi con la metà vagina. Erano nati, con questo mito per millenni letto e accettato, i gay maschi, le lesbiche e le donne e gli uomini eterosessuali; tutti con un solo desiderio sessuale.
ALESSIA
Bello, mi piace definire l’amore come desiderio di completamento.
PROFESSORE
Poi ci torniamo.
Colpisce però che non vengano presi in considerazione da Aristofane-Platone i maschi Ateniesi reali del loro tempo che erano patentemente bisessuali: da adolescenti si lasciavano amare da un maschio adulto, secondo certi modi e rituali che forse evitavano la penetrazione, ma non senza sesso, da giovani poi amavano un ragazzo e da adulti si sposavano con una donna e procreavano dei figli. Non sappiamo di preciso come si evolvesse la sessualità femminile; sappiamo che l’amore tra donne esisteva, era riconosciuto, e aveva prodotto una grande poetessa, Saffo di Lesbo, che la tradizione ci tramanda come bisessuale, secondo un racconto amava anche un maschio che non le corrispose, per il quale si uccise.
PROFESSORE
Ci siamo fin qui, Alessia?
ALESSIA
Più o meno, ma prima di andare avanti, mi dica che fondamento di esperienza e di ragionamento scientifico hanno le sue ipotesi e i suoi miti.
PROFESSORE
Te lo dirò man mano. Ce l’hanno per me, ma certamente non sono le uniche ipotesi esplicative possibili. L’esperienza mia è limitata, quella dei miei 80 anni. Le ipotesi che ti espongo poi non sono mie, sono derivate sì da esperienze personali, ma soprattutto da indagini, discorsi con gli amici, e i nemici, letture analitiche, romanzi, poesie, riflessioni, sogni, riflessioni sui sogni e naturalmente dall’opera veramente rivoluzionaria di Freud & Company e di Kinsey.
A incontrare il desiderio omosessuale si comincia presto nella vita. E questo incontro per molti bambini è talmente stressante che nasconde o attenua il desiderio etero, quando è presente in quantità di minore entità di quello gay.
COME SI REAGISCE CON PANICO AL DESIDERIO GAY: ‘NEGANDO’ E ‘PROIETTANDO’: LA NASCITA DEGLI OMOFOBI
Il bambino, maschio e femmina, mi raccontava una mia studentessa, ha di questi flash, così si chiamano certi momenti istantanei di immaginazione che si presentano spontaneamente: nel flash il bambino si vede in una scena attratto sessualmente da un maschio, e la bambina da una femmina. Questi flash sono le prime manifestazioni di desiderio omosessuale che vengono dalla psiche profonda e sono immediatamente repressi. Il bambino terrorizzato mette in atto senza accorgersene, senza volerlo, dei meccanismi inconsci per eliminare l’angoscia insopportabile che queste autorivelazioni producono in lui o in lei. Freud ha scoperto nella psiche umana queste “formazioni dell’inconscio”, ‘meccanismi’ automatici che si chiamano ‘negazione’ e ‘proiezione’: il bambino, senza volerlo ma con sollievo allontana dalla coscienza subito questi desideri, ma quando deve prenderne atto perché si ripresentano, ‘nega’ con se stesso di essere gay: – Non io, io non sono così – e come già ti ho detto capita che ‘proietti’ su un altro bambino il proprio desiderio gay: – E’ lui il frocio schifoso -. Magari la vittima è spesso proprio il bambino di cui lui si è consciamente o inconsciamente innamorato.
Parlo dei bambini, ma la cosa riguarda anche le bambine, per quanto la sessualità femminile sia molto più complicata di quella maschile e sia anche abbastanza sconosciuta. Il guaio della violenza omofoba viene soprattutto dai meccanismi di proiezione.
Crescendo il bambino gay o con un desiderio gay più forte del desiderio etero, per mantenere la coscienza della sua normalità butta fuori da sé tutto quello che lo turba; proietta tutto l’orrore che gli fa il suo desiderio gay sugli altri, meglio se sono gay dichiarati, oppure se sono pubblicamente considerati gay.
Alcuni cercano l’aiuto di Dio, e non è detto che non l’ottengano, dato che Dio è dentro la psiche dell’uomo. Se capiamo bene la proiezione di Feuerbach…
UNA CONCEZIONE DI DIO TRASCENDENTALE O MENTALE
ALESSIA
O Signore, o Buon Dio, ma lei non sarà mica un bigotto, e dicono invece in giro
che sia uno sporco ateo. Si può essere atei e bigotti insieme come si può essere insieme froci e cargador? Che casino prof…
PROFESSORE
Sì, Alessia la vita è un casino. Si può essere froci e cargador – me ne vengono in mente molti di quelli che ho conosciuti, dei don Giovanni che si eclissavano al momento del dunque o che non provavano piacere a scopare, o altro… – e si può essere atei e credenti insieme, è una posizione più realistica di quella dei bigotti, dei santi o degli atei puri.
ALESSIA
Ma allora la coerenza dove va a finire?
PROFESSORE
Solo un essere perfetto, se mai esiste anche fuori della nostra mente, è del tutto coerente, noi no, non possiamo esserlo perché limitati nel tempo e nello spazio, per dirne una, siamo tutti da sempre incoerenti chi più e chi meno. E persino questo discorso è almeno in parte incoerente… ma non abbiamo altro.
ALESSIA
Ma insomma per lei Dio esiste o non esiste?
PROFESSORE
Esiste… e …non esiste. Quando insegnavo, e ho insegnato anche ai seminaristi, – per dire che non mi ritenevano pericoloso – e un ragazzo mi chiedeva se credevo in Dio, gli dicevo: sono ateo ma con la devozione per la Madonna del Carmine.
ALESSIA
Prof, mi perdoni, ma mi sembra una cribbiata… un’assurdità.
PROFESSORE
Un teologo potrebbe citarti Tertulliano “Credo quia absurdum [credo proprio perché è assurdo]”. Io penso che Anselmo d’Aosta o di Canterbury (morto nel 1109) avesse ragione quando definiva Dio in termini trascendentali o mentali, come la cosa della quale nulla di più grande è pensabile; io penso che tutto il pensabile cioè il pensiero, la logica unitaria della non contraddizione, la coerenza di cui lamentavi l’assenza, siano la manifestazione interna della trascendentalità di Dio, come diceva Anselmo., e anche, se interrogato come si deve, lo stesso Immanuel Kant… e persino Freud…
Il nostro sapere umano, la sua unità e coerenza, la sua estensione sono coessenziali con Dio.
ALESSIA
Non che ne sappia chissà quanto, ma mi avevano detto che Freud era ateo.
PROFESSORE
Freud sì, era ateo dichiarato, ma en passant definisce due proprietà dell’inconscio che sono l’“onnipotenza”, con l’“onniscienza” connessa, e il senso di essere “eterno” – l’inconscio ‘sa’ di non morire -. Quest’ultima caratteristica ha una funzione essenziale nelle terapie dei malati terminali, ne riparleremo se vorrai. L’onnipotenza e l’eternità non sono le caratteristiche di Dio?
Altra cosa però è credere che Dio esista anche all’esterno della nostra mente; per questo ci vuole la fede…io non l’ho…
NON SI È GAY, MA SI HANNO O NON SI HANNO DESIDERI GAY
ALESSIA
Ma pensa te e io che la credevo ateo…magari adesso mi dirà che anche le voci sulla sua…ops… omosessualità non sono vere.
PROFESSORE
Ah ecco, le voci… Ma sì, nel mio liceo correvano voci che io fossi gay, la cosa a me non dava fastidio e la maggior parte dei miei studenti non ci faceva caso. La maggioranza degli studenti mi voleva bene e mi stimava. Ma ogni anno in terza, quando prendevo in carico i ragazzi giovani, mi accorgevo di uno, due, tre e una volta anche di quattro ragazzi che mi guardavano con odio, astio, risentimento, disprezzo.
ALESSIA
Accidenti che sguardi, come si fa a guardare con astio?
PROFESSORE
Diciamo allora che mi guardavano male.
Ecco i miei nuovi frocetti, mi dicevo, oggi direi: ecco i miei nuovi bisessualini a predominanza gay, alcuni di questi infatti si sono poi sposati e hanno avuto figli. Non ce l’avevo con loro perché capivo che proiettavano su di me l’orrore e il pubblico disprezzo dei loro desideri; e mi rammaricavo che il loro odio e risentimento non mi permettesse di aiutarli a vivere, come avrei potuto e voluto, a vivere in modi meno persecutori e con meno sofferenza la loro sessualità e la loro affettività.
Le nuove generazioni di gay, o di bisessuali a predominanza del desiderio gay, si comportavano come i vecchi omosessuali dei miei tempi, anche quando erano dichiarati, odiavano e disprezzavano gli altri omosessuali. Ma non li sto accusando, o biasimando… so bene che quello era un necessario meccanismo di difesa contro l’orrore che avevano in testa.
AMBIVALENZA DEI GAY VERSO LA GAYEZZA
Un mio vecchio amico gay, aveva appena finito di vantare con me il piacere passivo, il più grande di tutti i piaceri a suo parere, quando, vedendo passare una persona, me la indica e mi fa con voce disgustata: Guarda quello, è una checca. Accidenti Amico, gli faccio, e tu cosa sei? Non ti converrebbe lavorare sopra questo disprezzo per le checche, che poi è soprattutto un disprezzo per te stesso? Parliamone dai….
In altre parole, Alessia, la omofobia io credo, anche sulla base della mia esperienza, ti ripeto, che sia principalmente se non esclusivamente un fenomeno interno della società gay.
Si parla spesso di persecuzione dei gay da parte degli eterosessuali, dei bulli…sarà anche vero forse in qualche caso, ma io non ci credo tanto. Per saperlo bene bisognerebbe monitorare tutti questi fenomeni.
Gli etero puri, i maschi alfa, stando alla mia esperienza, ti ripeto Alessia, non pensano ai gay, pensano alle donne, chi pensa la maggior parte del suo tempo ai gay, quelli che esibiscono l’elenco dei gay, come don Giovanni, l’impotente ad amare, esibiva l’elenco delle sue conquiste femminili, nelle osterie e nei bar di campagna mi dicono se ne trovino ancora persone che minacciano di includerti nella loro lista dei gay, quelli che allontanano da sé l’angoscia e provano piacere nel cercare i gay per picchiarli invece di cercare il piacere nelle donne, ebbene…hanno, ne sono sicuro, un maledetto desiderio gay, magari non lo sanno, magari lo sanno, ma molto forte e criminale. Bisognerebbe, se fosse possibile, insegnargli a contenerlo, a dominarlo…
Ecco l’omofobia sputtanata, se mi consenti il termine, potrebbe rendere inutile la persecuzione dei gay. Se uno sa che omofobia equivale a manifestazione di una identità gay nascosta fino a quel momento, forse smette di indulgere a queste difese e ne cercherà altre non criminali.
Aprirà una ricerca interiore che non potrà che giovargli.
ALESSIA
Criminali, prof? Non è un po’ troppo forte per questi bulletti di scuola…
PROFESSORE
Nei casi estremi in cui la proiezione-persecuzione è diventata paranoia persecutoria e, peggio ancora, ha rotto l’inibizione del lupo, quella che distingue negli esseri umani le persone assassine dalle persone che non lo sono, il gay omofobo si illude, per un attimo, di distruggere la propria omosessualità picchiando o uccidendo la persona su cui l’ha proiettata. Probabilmente per un po’ di tempo sente un sollievo completo e un senso di liberazione, ma subito dopo il desiderio gay si ripresenta. Questo bisogna farglielo capire agli omofobi gay.
ALESSIA
Ma lei prof, sia sincero, è gay?
PROFESSORE
Alessia non è una questione di ‘essere’ ma come ti ho detto di ‘desiderare’.
Alla mia età poi, Alessia non si desidera più niente di cribbi e crabbi o anche di patonze. E, a proposito, tutti noi viventi e anche l’esercito immane dei defunti è venuto al mondo da una patonza…
ALESSIA
Ma quando era giovane?
PROFESSORE
Una volta un mio studente mi chiese se ‘ero’ un “vero uomo”, gli dissi che non ‘ero’ un maschio alfa ma un essere umano molto comune, che significa bisessuale, ma con molta tendenza alla mancanza di interesse concreto per la sessualità, preferivo studiarla più che praticarla…
ALESSIA
Queste voci di lei gay sono arrivate anche a me…
PROFESSORE
Adesso Alessia ti dico una cosa che spiacerà, anche questa, ai miei amici gay. Il considerarsi gay, il coming out, l’outing sono manifestazioni di un mondo sessuale arcaico, di migliaia di anni fa, prima di Keynes.
Se partiamo dalla considerazione della bisessualità, dei due desideri e della loro complicatissima dialettica, qualsiasi isolamento dell’identità sessuale a fini di identificazione, di catalogazione statistica, di persecuzione, ma anche di liberazione potrebbe apparire ormai obsoleto.
No, no, aspetta. Detto questo, non voglio assolutamente disprezzare nel coming out quanto c’è di liberatorio e anche di eroico. In una società arcaica come quella della ‘piadina’ neolitica è quanto di più apprezzabile i gay possono fare.
Aggiungo un’affermazione che avrebbe bisogno di ulteriore tempo per essere fondata: è un mito analitico, al maschio gay, per troppo amore per la madre, è stato interdetto il desiderio per la madre in forma attiva e anche per gli esseri come la madre. Ha potuto amare la madre identificandosi con lei – l’amore per identificazione – e ha modellato i suoi desideri passivi sul padre e sugli esseri umani simili al padre. Tutte le donne sono interdette. Nella psiche erotica dei bisessuali questa inibizione conta e non conta, vedi Alessia, quanto difficile sia capire la bisessualità.
Ma tutto alla fine potrebbe riassumersi nella riposta alla domanda che fanno tutti i pataca ai bambini: vuoi più bene al papà o alla mamma?
ROMANTICISMO. LA FANTASIA COMMOVENTE DELL’UOMO E DELLA DONNA DI UNA VITA, DEL GRANDE UNICO AMORE E LE STORIE VERE DELLE COPPIE E DEI MATRIMONI
ALESSIA
Bè io devo, voglio vivere nel mondo arcaico della piadina…le voci sulla sua omosessualità me le aveva riportate il mio ragazzo, insieme a sentimenti, emozioni e parole di disprezzo…
L’ho lasciato, ma quanto sto male. Io lo amo ancora, capisce? E’… era l’uomo della mia vita. Ma non posso tollerare di dividerlo con un ragazzo o con un uomo…Mi capisce?
PROFESSORE
Capisco Alessia, ma tu…se posso darti un consiglio, affronta questo problema nei momenti di fredda calma, con la ragione, abbandonando la distinzione secca etero versus gay. Prova a ragionare nel modo che ti ho suggerito. Non è valida o sempre valida la distinzione aut – aut, o – o; credo sia meglio quella et – et, e – e. Affermo con forza un’ipotesi, Dio solo sa, al momento, se è completamente vera o meno. La bisessualità è il fenomeno generale sessuale e affettivo più comune sul quale dovrai “lavorare” intendo dire pensare in modo costruttivo e sistematico: tutti noi, non solo il tuo ragazzo, la maggioranza degli esseri umani, abbiamo un desiderio etero e un desiderio gay con cui fare i conti. E’ un fatto, ci piaccia o no; a me piace. Non ti parlo per determinare le scelte tue o sue, quelle le farete voi, ma ti parlo di ragioni che servano a sdrammatizzare il lavoro di riflessione e a prendere le decisioni più serene e più valide nei tempi lunghi della vita.
ACCONTENTARSI DELLE POSSIBILITÀ CONCRETE DELL’AMORE
Molte ragazze e ragazzi, la maggioranza forse, sono come te. Esigono un amore totale e indiviso, che poi quando hanno il ragazzo o la ragazza della vita magari si accorgono dopo un po’ che non era proprio quello che volevano.
Per una ragione molto semplice, passato l’anno o due di paradiso amoroso – tanto per Freud dura l’amore, ma se questo limite non ti piace, ti consiglio di leggere Mantieni il bacio di Massimo Recalcati –, le persone mostrano i limiti che la loro natura umana contiene e se non ci sono impegni di condurre la vita familiare, sposarsi e allevare i figli, mantenere col compagno o la compagna l’amicizia, la stima, il patto familiare, allora nascono le tragedie; magari l’amore si riaccende con un’altra persona e allora ci sono fughe e abbandoni, o magari la coppia tiene ma al posto dell’amore si è infilato l’odio, o l’indifferenza e la noia, e sono liti, incomprensioni, risentimenti che distruggono la quiete e la psiche dei figli…
Le ragazze poi quando hanno dei figli, e diventano mamme… il grande amore della loro vita diventano i figli e a volte mollano completamente l’affetto per il marito. Quante altre situazioni ingarbugliate che vediamo ogni giorno, sono da studiare.. da analizzare… da affrontare con la ragione e non con la pancia emotiva o con il sapere comune semplificato e sbagliato.
Il fenomeno dell’amore, della famiglia, dei figli è meglio vederlo a freddo e in prospettiva lunga, per non fare a caldo scelte sbagliate.
ALESSIA
Ma come fa a dirlo? Tutte questi esiti sfortunati di storie d’amore. Sono solo affermazioni…
PROFESSORE
Come faccio a dirlo? Potrei citare Freud, cioè un ricercatore che è stato attentissimo alla natura e alla fenomenologia dell’amore. Ma ti citerò una canzone francese che m’è venuta in mente:
“Plaisir d’amour ne dure qu’un moment, chagrin d’amour dure toute la vie…”
[piacere d’amore non dura che un momento, sofferenza d’amore dura tutta la vita].”
L’AMORE VISSUTO COME DESIDERIO TOTALE
Nell’immediato c’è l’innamoramento che è totale ed esige l’esclusiva, ma non dura molto; poi c’è il resto della vita che va illuminato, va studiato, va progettato, nelle generazioni che possiamo vedere.
La mia generazione e la tua soprattutto hanno apparentemente liberato e scatenato il piacere, il carpe diem [afferra l’attimo] un fine che va anche bene purché non distrugga il futuro sostituendosi alla ragione. Quanto ha ragione Epicuro a metterci in guardia sull’ambivalenza del piacere, sul destino squassato di chi si affida al solo piacere.
Tanto per togliersi da un presente ristretto, meraviglioso ma asfittico.
Eppure purtroppo sempre più spesso il piacere domina nelle decisioni chiave della vita.
Guardati intorno. Cosa vedi? Un maschio alfa, un uomo solamente col desiderio etero, sui 50 anni, ma anche sui 40, specialmente se è ricco, e se la moglie dopo avere partorito si lascia andare e si affida agli sciatti automatismi della coppia senza avere più cura di sé… un maschio alfa comincia a guardare alle donne più giovani della moglie. Finisce per innamorarsene. Negli Usa quando io ero giovane e adesso da noi, i maschi alfa si facevano nel corso della vita doppie e triple famiglie, guarda Berlusconi, sono degli islamici tradizionali di fatto.
Insomma non è detto che la vita con un maschio alfa o una femmina alfa sia poi un paradiso.
I BAMBINI NELLA PANCIA DELLA MAMMA SOGNANO
ALESSIA
Prof finché ce l’ho in mente, m’è venuto da chiederle una cosa di prima, poi riprendiamo l’argomento dei bisessuali, ha detto che anche Freud credeva nel suo Dio mentale?
PROFESSORE
No Alessia, Freud diceva di essere ed era un ateo convinto, ha affrontato la morte con serena freddezza convinto che con la vita tutto finisse, …però, però, guarda a come Freud descrive l’Inconscio, o l’Es, o il Subconscio come viene anche chiamato, che lui scoprì studiando i sogni. Lo connota come “onnipotenza dei pensieri” e dice che l’Es “non crede di morire” cioè si sente eterno, in altre parole l’Es, la nostra parte inconscia crede di essere Dio. Il fondamento del narcisismo, ma questo è un altro discorso…
Adesso ti dico un’altra cosa dell’Es onirico: dalle endoscopie si sono visti movimenti REM Rapid Eye Moviment, movimenti delle pupille sotto le palpebre nel feto, a partire da un certo momento.
ALESSIA
Rem cosa?
PROFESSORE
Nella psicologia sperimentale ci si è accorti che una persona che dorme per un certo periodo nel sonno muove le pupille sotto le palpebre chiuse. Se questa persona viene svegliata quando sta muovendo le pupille ti dice che sta sognando. Così abbiamo imparato che anche gli animali sognano e anche i feti nella pancia della mamma.
ALESSIA
Mi sembra molto interessante. Cosa diceva dei bisessuali?
PROFESSORE
Cosa dicevo?
ALESSIA
Che succede se si sposa un maschio bisessuale, che abbia due desideri affettivi e sessuali non in conflitto, ma che cerchi di realizzarli o di padroneggiarli entrambi?
MASCHI BISESSUALI FELICEMENTE SPOSATI
PROFESSORE
Marcel Proust, da qualche parte, in Sodoma e Gomorra, afferma che il “marito gay” che ha moglie e figli, e certamente noi pensiamo che parli senza rendersene conto non di un gay ma di un bisessuale, ha di solito un matrimonio ben riuscito per tutta la vita. Non tradirà la moglie invecchiata, e rimarrà fedele alla prima famiglia, ma forse si prenderà un amante maschio discreto e non ingombrante, oppure indiscreto e ingombrante, o soddisferà in modo promiscuo il suo secondo desiderio senza indebolire il primo. Alessia io ne conosco di mariti che ogni tanto si prendono una vacanza gay.
A Riccione, una notte di estate al Bar della Lina sul lungomare, no, non c’è più, aiutai Luciano Nigro, direttore di “Settepiù”, un settimanale riminese che da molto non c’è più, in un’inchiesta sui turisti gay di Riccione, che uscì nell’ultimo numero della rivista che poi venne soppressa. A Riccione gli avventori “gay” del bar della Lina che stavano anche nel tratto centrale di spiaggia prospiciente, erano quasi tutti mariti e padri, con mogli e figli nelle pensioni e negli alberghi. No, non amavano che si attirasse l’interesse e l’attenzione del pubblico su di loro…
Alessia, chiedi a tuo padre albergatore, guardati intorno…e ricordati che se uno che passa per gay ha moglie e figli, non è un gay, è un bisessuale.
I DUE BINARI DI MORGENTHALER
Una volta i ragazzi del mio liceo organizzarono un’assemblea sull’omosessualità, come esperti avevano chiamato me e un prete. Non era un prete di papa Francesco, allora era papa Giovanni Paolo II, e il suo messaggio era di condanna dell’omosessualità nella forma del “disordine oggettivo”. Io invece sostenni la visione dell’omosessualità dello psicoanalista svizzero Fritz Morgenthaler che sviluppava una metafora ferroviaria veramente interessante della vita sessuale: non c’era una sola via ‘naturale’ della sessualità, un solo binario, e quindi chi non lo percorreva era uno “sviato”, ma una serie di binari e di ‘scambi’, la metafora voleva visualizzare che c’era la possibilità di differenziarsi nello stesso piazzale ferroviario sessuale dell’umanità. L’omosessualità per Morgenthaler era una variante naturale del desiderio sessuale umano.
ALESSIA
Prof, non se ne accorge? quello che dice è orribile, è inaccettabile, sporca il mondo, crea dei retroscena alle storie d’amore, e perché mai dovrei accettare queste storie inquinate?
PROFESSORE
Non è quello che ti ho detto, Alesia. Accettale o no, queste storie, come vuoi. Io ti ho detto di ampliare la tua prospettiva di comprensione, se sei prigioniera dell’idealismo dell’amore romantico. Prima di mollare il tuo ragazzo bisessuale, parlagli, conoscilo meglio, non sovrapporgli il fantasma maledetto del gay…potrebbe anche decidere di congelare il suo desiderio etero e vivere esclusivamente come gay, io conosco dei ragazzi che l’hanno fatto…o al contrario mettere il suo desiderio gay in frigorifero, anche se questo potrebbe costargli molta sofferenza. Ci sono realtà molto complesse al di là dei fumi dell’idealismo…Non parlo di religione…ho visto il mondo religioso cambiare completamente dai tempi del concilio Vaticano II e negli ultimi tempi con questo papa Francesco sorprendente…
‘LAVORARE’ SUI PROPRI SENTIMENTI E DESIDERI
Ascolta Alessia, queste che ti ho raccontato sono storie, starei per dire, forse illudendomi, “sono storie che curano”, usando un’espressione di James Hillman, psicoanalista junghiano, sono storie almeno che fanno pensare, e proprio perché hanno senso e valore sono destinate a svilupparsi in altre storie magari più interessanti, e comunque altre storie ci saranno utili per te, ma mi sembra che tu stia pensando sempre al grande amore, senza condizioni, per tutta la vita, mi sbaglio? Alessia?
ALESSIA
Eh? Stavo pensando alla mia vita con un uomo che di “quando in quando” va con un altro uomo e magari mi attacca l’Aids.
PROFESSORE
Va bene…inizia a “lavorarci” partendo da lì…
La grande letteratura mondiale, se quella analitica non ti ispira, ti può fornire degli strumenti di comprensione… non ti sto parlando di Paolo e Francesca; a proposito, nella lettura attenta di un documento del 1288, si fa strada la possibilità che i due personaggi non siano morti contemporaneamente, va bè…non ti parlo nemmeno dei promessi sposi Renzo e Lucia dalla psicologia elementare, o di Romeo e Giulietta sublime fantasia di amore e morte, ma del visconte di Valmont che si innamora perdutamente di Madame de Tournelle, che non può avere perché la gentildonna è fedele al marito e molto religiosa, e che invece con una spietata strategia seduttiva, con gran dispendio di bugie, di trappole e di colpi di teatro riesce a conquistare. Al momento in cui la donna si arrende e dichiara il suo amore per lui, lui perde completamente interesse per lei. Ti sorprende? Capita spesso. Il romanzo di Laclos si intitola Le relazioni pericolose. Leggilo, è un antidoto al romanticismo banale. Oppure studia la psicologia così interessante della giovane Natasa Rostova e dei suoi innamoramenti a partire da quello fondamentale per il principe Andrej, sto parlando di Guerra e pace di Tolstoj…
Romanzi e film di storie di ragazzi apertamente bisessuali sono ancora rari.
ALESSIA
Prof noi ragazzi non leggiamo i romanzi…
NEW YORK 22 GIUGNO 1969 I MOTI DI STONEWALL BASTA CON LE PERSECUZIONI DEI GAY
PROFESSORE
E’ un bel guaio… e non vi interessate nemmeno di storia, un altro guaio, se vi interessaste di storia, sapreste che nel ‘900, tra gli altri orrori di questo secolo horribilis, i gay maschi e femmine, i transgender sono stati sistematicamente perseguitati da fascisti, nazisti, comunisti, religiosi integralisti di tutte le religioni come lo sono oggi nei paesi islamici e in quelli già comunisti o ancora comunisti. Mentre in Occidente, dopo la rivolta di New York dei gay del bar Stonewall contro la polizia del 1968, i gay e tutto il movimento hanno cominciato a chiedere e ad ottenere dei diritti. Però ancora non si parla, dentro il mondo gay, dei doveri dei gay verso se stessi e verso gli altri e del prendere le distanze dall’edonismo e dal narcisismo, dal narcisismo e cinismo… Anche i gay hanno dei pregiudizi come quello di volere fondare il diritto sul vago concetto dell’amore o peggio sul piacere.
ALESSIA
Allora prof lei non è d’accordo per la adozione dei gay…
PROFESSORE
Sono a disagio. Non sono favorevole ad un’adozione basata sul concetto molto vago e di durata limitata dell’amore per coinvolgere una terza persona che ha dei diritti oggettivi da rispettare. L’amore non è fondamento di diritto. Ma questo vale anche per l’adozione degli eterosessuali, e starei per dire persino per l’adozione dei nostri amici animali, gatti e cani… Ma insomma, mica mi credo Dio, tutto quello che ti ho detto potrebbe essere dimostrato falso, o carente, o senza valore oggettivo… un racconto, una narrazione… l’importante in fondo è il “lavorare” sopra i problemi senza perdere il contatto con i fenomeni reali…
IL SECONDO RINASCIMENTO DI RIMINI
ALESSIA
Va bene, prof. Ci penserò sopra. Adesso andiamo a vedere palazzo Monticoli, il primo dei capolavori del primo Cinquecento, il secondo e ultimo Rinascimento di Rimini. Vede ho studiato anche col cuore a pezzi. Attilio ci sta addosso con l’arte, dice che è l’emozione più bella della vita.
PROFESSORE
Attilio è un grande, è il presidente della Rimini Città d’Arte Renata Tebaldi, gli dobbiamo il teatro polettiano in versione 2000…
Allora, palazzo Monticoli, adesso lo studiamo nei dettagli. La cosa sorprendente di questo edificio è che ha sia la struttura che i dettagli simili a quelli di due palazzi del senese Baldassarre Peruzzi, e persino c’è una coincidenza cronologica.
ALESSIA
Baldassarre Peruzzi, l’abbiamo studiato, un architetto che anticipa il Manierismo. Ossia la messa in crisi dello stile del primo Rinascimento. Lei prof crede che questo palazzone piuttosto in male arnese, dove adesso c’è l’Università di Bologna, sia una meta turistica che interessa le masse dei turisti?
PROFESSORE
Ma Alessia, francamente dei turisti mi importa poco, quelli che hanno interessi… ‘culturali’ sembrano accontentarsi di Italia in miniature e dei trenini… va bene è un punto di partenza.
L’archeologia, la storia, l’arte, cara ragazza, sono la manifestazione della Rimini perenne, che terremoti, guerre e sindaci “brutalisti” hanno diminuito e forse diminuiranno ancora… la Rimini perenne, il Patrimonio, è la fonte maggiore di serenità e persino di intensa gioia. Vittori Sgarbi, riprendendo Jacques Lacan, afferma che un’opera d’arte di prima grandezza produce un piacere intenso come quello di un coito ben fatto…
Entriamo nel palazzo Monticoli e ammiriamo i suoi “peducci”, i capitelli delle volte dei loggiati e della scala superstite, sono datati e firmati, e mostrano le maschere di pathos negativo… ma poi Alessia, sono stanco riprenderemo il discorso di Palazzo Maschi Lettimi e della chiesa della Colonnella un’altra volta…
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