Monopattino selvaggio: molte regole ma pochi le osservano

Monopattino selvaggio: molte regole ma pochi le osservano

Parcheggiati un po' ovunque, sfrecciano in aree della città interdette al loro transito e molto spesso trasportano due persone. Le macroanomalie della micromobilità alla prova della sperimentazione iniziata a Rimini.

La delibera comunale n. 237 del 30 luglio scorso ha approvato la circolazione in via sperimentale di dispositivi per la micromobilità elettrica, “considerati gli effetti positivi di riduzione dell’inquinamento atmosferico e di traffico veicolare constatati a seguito dello sviluppo dei servizi di sharing sul proprio territorio”.

Una scena frequentissima: in due su un monopattino elettrico e in zona vietata a questi mezzi di trasporto (via Dario Campana)

Al netto degli anglicismi (free-floating, city users, waterfront ecc.), il Comune di Rimini propone come sperimentazione l’impiego e la gestione di monopattini elettrici con servizio di noleggio pubblico. A turisti e residenti è consentita la restituzione del monopattino in punti diversi da quello di prelievo.

Via Circonvallazione

Nella delibera ci sono una serie di condizioni a carico dei gestori e dei fruitori del servizio di noleggio. Vengono indicate le zone della città in cui possono transitare i monopattini, le modalità di utilizzo, le velocità massime e così via. Ovviamente, sono ben specificati una serie di divieti a salvaguardia dell’incolumità sia degli utilizzatori del mezzo che dei passanti.

Via Circonvallazione Occidentale

In definitiva, il progetto prende corpo poiché “l’esigenza principale è consentire spostamenti brevi in monopattino per connettersi anche agli altri sistemi di trasporto pubblico presenti, fornendo una valida alternativa all’uso dei veicoli privati”.

E’ molto chiaro, ma fin dalle prime mosse della sperimentazione, non tutti gli utenti sembrano rispettare le regole ben sottolineate e prospettate dalla delibera.

Girando per la città, sia in centro che al mare, abbiamo ripreso senza nessuna fatica monopattini lasciati nei luoghi meno adatti, in qualche caso anche pericolosi o di intralcio ai pedoni e alla circolazione veicolare.

Viale Regina Elena

Come documentano le foto, un’intera famiglia di cinque persone circola beatamente in viale Regina Elena con grave pericolo per i bambini: è visibile che non possono avere l’età adeguata per condurre mezzi elettrici.

Uno di essi arriva a malapena all’altezza delle manopole. Incoscienza genitoriale, ma anche scarsa vigilanza da parte delle forze dell’ordine.

I controlli appaiono assai modesti se, in un paio di giorni appena, riusciamo a riprendere varie situazioni in cui i conduttori di monopattini sono chiaramente fuorilegge: vuoi perché circolano in zone non specificatamente indicate in delibera (è presenta una piantina con percorsi evidenziati con vari colori), vuoi perché circolano in due sullo stesso mezzo o fanno gimcane tra i passanti.

Zona grattacielo

Da un piccolo sondaggio fatto a Marina Centro tra villeggianti e indigeni, possiamo sintetizzare l’umore del pubblico che manda un messaggio piuttosto chiaro in merito alla circolazione dei monopattini elettrici: l’innovazione è sempre ben accetta purché rimanga entro i limiti della sicurezza di tutti. E quella è garantita soltanto da una scrupolosa sorveglianza.

In centro

Un po’ di tolleranza in più per le soste (specialmente per quelle dei turisti), e maggiore attenzione alla loro incolumità.

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