Il diretto interessato finge di cadere dalle nuvole per l'investitura e parla di polsi tremanti per la gara da affrontare. Il Pd rassicura sulla candidatura forte, ma fa correre Andrea Gnassi su un percorso protetto. La verità è che all'ex sindaco, sfruttando le possibilità offerte dal Rosatellum, è stato ritagliato un posto sicuro. Super blindato. Gli è stata regalata una bella ciambella ...galleggiante. Lettera.
La discesa in campo in queste elezioni politiche, così come propagandato dal presidente della Regione Stefano Bonaccini per il suo partito, il Pd, è stata all’insegna di: non voglio in regione paracadutati da fuori.
Questo mantra, però, a ben vedere, meglio si attanaglia alla realtà se così integrato: paracadute no, ma salvagente sì.
Mi spiego. Con il Rosatellum per fare eleggere un proprio candidato lo si piazza sia nel collegio uninominale dove – per spiegarsi terra terra – occorre vincere e quindi avere voti altrimenti non si è eletti, sia come capolista nel listino proporzionale, dove invece ci sono molte possibilità di essere eletti perché non si partecipa direttamente in prima persona. E’ il modo per mettere in cassaforte il favorito, assicurandogli così un posto, meglio, una poltrona dove appoggiare e salvare il c..o.
Questo perché in uno scontro diretto nell’uninominale, dove c’è la possibilità di venire sconfitto, un campione (The Champion) rischierebbe la mortificazione e forse anche lo sbeffeggio, incrinando forse definitivamente la propria popolarità costruita sull’immagine del successo e dell’infallibilità politica alle varie competizioni elettorali. Invece il proporzionale (che assegna il maggior numero dei seggi) è un sistema blindato dove non si vede il contributo del capolista ma quello dei partiti.
Se con questa premessa si leggono non solo la candidatura di Gnassi ma anche le dichiarazioni dei vari gregari e segnaposto… inevitabilmente scatta il sorrisetto. Filippo Sacchetti, segretario provinciale del Pd, ha affermato che dopo cinque anni si avrà un deputato del Pd Riminese avendo individuato “una candidatura forte, credibile e competente” in Andrea Gnassi, ex sindaco di Rimini. Ma Gnassi sarà candidato sia nell’uninominale che capolista nel proporzionale. Se, come dice Sacchetti, con Gnassi si ha una candidatura forte, perché dotarlo di salvagente incorporato infilandolo in entrambe le situazioni? Forse perché non ha tutti quei consensi sbandierati e quindi non è così forte da combattere un corpo a corpo con altri contendenti? E quindi gli si vuole (o deve?) garantire una poltrona nell’anonimato del generale consenso in termini di percentuale che il partito può raccogliere?
Non me ne voglia il futuro candidato al parlamento (ultimo anello della catena politica che gli mancava di infilare dopo Comune, Provincia e Regione) Andrea Gnassi, ma dopo aver letto una tra le sue tante dichiarazioni rilasciate alla stampa verrebbe voglia … Prima i fatti.
Cos’ha dichiarato Gnassi? «Mi tremano un po’ i polsi. Quando mi hanno chiamato, la mia testa era da un’altra parte, ai lavori che sto facendo, da un anno in qua». Ma cosa tremano, è una elezione sicura la sua, roba da essere già al lavoro per cercarsi un appartamento nella capitale. E lascia leggermente increduli che uno della sua esperienza se la sia giocata così. Certi passaggi politici hanno un percorso istituzionale programmato e chi mastica la vita dei partiti queste cose sa come funzionano. Chissà quanti contatti, telefonate intercorse triangolando tra Rimini, Bologna e Roma per mettere in saccoccia il traguardo del Parlamento.
Naturalmente questa è un’analisi soggettiva, che i risultati del 25 settembre potranno smentire o confermare, e con essi i destini di chi ama lanciarsi col paracadute o affrontare il mare aperto col salvagente.
Per finire, eravamo rimasti al verrebbe voglia di… Ecco sì, di far partire il felliniano prrrrrr…
Giulio Grillo
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