Picconate da commedia

Picconate da commedia

Jamil col casco in testa e quell'arnese in mano che gli è poco familiare, rischia il ridicolo. Per completare la scenetta sarebbero stati necessari gli occhiali, ma il regista deve essersene dimenticato. Abbattere i muri è un affare serio e il nostro muretto cade anche fuori tempo massimo. Ma sull'area stazione si spera di poter assistere ad un nuovo film rispetto a quello che si è visto fino ad oggi.

Che dire della fotografia diffusa oggi da palazzo Garampi (qui) che ritrae il “nuovo” sindaco cittadino armato di piccone mentre simula l’inizio della demolizione del muro retrostante la stazione ferroviaria lato mare?
Piccone nuovo casco idem, nonostante non ce ne fosse la necessità, peraltro intonsi, semmai sarebbe stato meglio l’utilizzo di occhiali protettivi, ma come d’uso della nostra amministrazione da qui al cessato mentore, vorrebbe costituire un messaggio propagandistico più o meno subliminale, che poteva esserci risparmiato. Ne abbiamo sciroppati fin troppi, quasi un’overdose, ultimo dei quali in periodo elettorale, quello del cessato sindaco che principiava i lavori di una rotatoria sulla circonvallazione, apparentemente immediati, ma iniziati solo di recente (!).
Forse si voleva evocare il 1989, quando il famigerato muro di Berlino fu preso a picconate, e da quel momento in poi si aprì una nuova era.
Ma non siamo a tal punto, anche perché il collegamento della stazione verso mare è argomento ormai stracotto e non c’è tanto da vantarsene data la tardività con cui gli attori della vicenda si sono attivati per risolverla. Soggetti peraltro appartenenti alla regnante dinastia politica da tempi ormai immemori. Anche se poi il tutto è infarcito di altre mirabolanti qualificazioni di cui si vedranno gli effetti concreti in un prossimo futuro.
Sempre restando nell’ambito di quella zona, segnatamente dinnanzi la stazione, sempre oggi leggiamo che dopo i recenti fatti delittuosi durante le scorse settimane si è proceduto ad aumentare la sicurezza di piazzale Cesare Battisti. Si è proseguito con due interventi: implementazione dell’illuminazione pubblica e nuove telecamere per la videosorveglianza. E così, secondo le buone intenzioni, diventerà un parco a misura di persone e sicuro.
Quanto attuato, telecamere in primis, è la certificazione dell’ennesima sconfitta delle istituzioni quando perdono il controllo del territorio, e non comprendono quali siano le iniziative adatte e far sì che si possa parlare di una città normale. Un’altra zona perduta da lungo tempo, al pari del Borgo Marina, ormai irrecuperabile nonostante gli interventi palliativi spacciati per cure efficaci.
Facciamola finita con questi mezzucci; chi delinque non ha nulla da perdere, figuriamoci se si intimorisce con questi “pannicelli caldi”. L’esempio dei tanti continui fatti di degrado che ruotano intorno alla stazione ferroviaria parlano da sé, ed anche la chiusura delle attività commerciali che erano state aperte al suo interno, lo confermano.
Dubito poi che in quell’auspicato “parco” si vedranno stazionare famigliole felici con bimbi al seguito o anziani, specie in ore serali qualora non costretti per motivi di utilizzo ferroviario.
E così si prosegue tra spot reclamistici e belle intenzioni non supportate da fattivi e concreti progetti, frutto di una fervida improvvisazione con la quale molte criticità riminesi vengono malamente affrontate. Per esempio: perché non un presidio fisso della forza pubblica, con il precipuo scopo di controllo nell’arco dell’intera giornata come in tanti da tempo hanno richiesto?
In ogni caso, anche se tardivo, il collegamento a mare è cosa buona. Ma occorrerà saperlo gestire perché, per contro, potrà provocare un aumento del degrado e i presupposti per evitare ciò non hanno molto fondamento, e non si attuano con spot o con proclami in libertà, ma con precise pianificazioni per riappropriarsi di parti della città ormai perse.
Personalmente sono ormai abituato a non giudicare la natura degli interventi, ma l’efficacia degli stessi nel tempo successivo; ed è questo che conta veramente, data la pressoché assenza totale di questi fulgidi esempi.

COMMENTI

DISQUS: 0