Una politica superficiale non difende la storia identitaria di Rimini. Gioenzo Renzi riapre il dibattito su Castel Sismondo

Una politica superficiale non difende la storia identitaria di Rimini. Gioenzo Renzi riapre il dibattito su Castel Sismondo

Ennesima opportunità storica persa dalla città. Il consiglio comunale respinge la mozione di Gioenzo Renzi (FdI) intitolata: “No alla riduzione di Castel Sismondo a contenitore del Museo Fellini”. Il Consigliere rincara la dose: “Solita superficialità contro la storia della città”.

L’amministrazione comunale di Rimini prevede un uso “univoco” di Castel Sismondo. Le sale rinascimentali si trasformeranno in botteghe allestite per la ricostruzione dei set felliniani. Il Museo di Felini si espanderà dalla Casa del Cinema Fulgor fin dentro il Castello e sulle arene per spettacoli di Piazza Malatesta con Circ-Amarcord. Per questo progetto l’amministrazione comunale spende 9 milioni di euro, ricevuti dal Ministero dei Beni Culturali.

Gioenzo Renzi non ci sta e presenta in consiglio comunale la mozione “No alla riduzione di Castel Sismondo a contenitore del Museo Fellini”. Risultato? Bocciata. Ma il consigliere comunale di Fratelli d’Italia non si arrende e rincara la dose: “È la solita superficialità contro la storia della città. Per il Sindaco Gnassi sono più importanti il Museo Fellini con il Circ-Amarcord e le arene spettacoli che Sigismondo Malatesta con il suo Castello e il Rinascimento italiano”. Renzi, inoltre, ci tiene a precisare: “Tutto questo avviene proprio nel seicentenario della nascita di Sigismondo, quando Castel Sismondo, a maggior ragione, doveva essere valorizzato come il Museo naturale del Signore di Rimini che lo realizzò, di Filippo Brunelleschi, il grande architetto che lo progettò, dei protagonisti del Rinascimento italiano, Leon Battista Alberti, Piero della Francesca, Agostino di Duccio, Matteo de’ Pasti che collaborarono con il Malatesta per realizzare il capolavoro del Tempio Malatestiano”.

Renzi ne ha anche per la riqualificazione di Piazza Malatesta: “La stessa riqualificazione privilegia la realizzazione delle arene per spettacoli, più che la valorizzazione di Castel Sismondo. Non per niente insistono sulla Piazza Malatesta il vincolo di inedificabilità assoluta del 1915, per assicurare la prospettiva di Castel Sismondo e il vincolo archeologico del 1991 a tutela delle aree sovrastanti le mura tardo imperiali e l’antico fossato del Castello”. Poi ricorda le proposte rimaste inascoltate dalla Giunta Gnassi: “Ho sempre sostenuto in Consiglio Comunale la necessità di spostare il mercato ambulante e di liberare Piazza Malatesta dalle auto per riportare alla luce il fossato attorno al Castello, liberarlo dagli interramenti per fare riemergere il Castello di 5-6 metri e restituirlo imponente, anche nel confronto con il Teatro ricostruito: un’opera di importanza storica per la città che avrebbe fatto del Castello e di Piazza Malatesta un luogo di forte attrazione culturale e turistica e cambiato la percezione della città”. Infine il consigliere di Fratelli d’Italia chiosa: “Nonostante le previsioni dei PRG, del Piano Strategico e la contrarietà degli studiosi, Gnassi ha realizzato davanti al Castello, un giardinetto delimitato da un (poco compatibile) muretto di cemento armato di 50 cm rivestito di pietra “lessinia” che evoca malamente la “falsa braga” interrata. La politica superficiale dell’amministrazione comunale continua a prevalere sulla storia identitaria della città”.

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