Questa ci mancava: cabine da spiaggia nella rocca malatestiana

Questa ci mancava: cabine da spiaggia nella rocca malatestiana

Il mare con i suoi archetipi è un elemento che non manca di certo nell'immaginario collettivo legato a Rimini. C'era bisogno di portarlo anche a Castel Sismondo e in piazzetta San Martino col museo Fellini?

A spizzichi e bocconi qualcosa del museo Fellini ogni tanto viene alla luce. Non perché l’amministrazione comunale abbia cambiato passo, decidendo una volta per tutte di condividere con la città la trasformazione del centro storico che ha pianificato alla luce del museo Fellini (Fulgor, piazzetta San Martino, piazza Malatesta e Castello) e quindi mostrando il risultato finale anche solo con delle immagini. No. Ogni tanto si vede costretta a svelare qualcosa perché devono essere pubblicati sull’albo pretorio gli atti amministrativi che accompagnano tutto l’ambaradan felliniano. Facciamo il caso ultimo. Ieri è andata online la perizia di variante suppletiva che riguarda il primo stralcio del museo Fellini, la spesa aumenta per poco meno di 100 mila euro (non è l’unico incremento se si prende in considerazione tutto il progetto Fellini e i diversi ambiti interessati, ma qui non interessa questo aspetto), all’interno ci sono anche 15mila euro legati alla sicurezza dal punto di vista della pandemia (santificazioni, mascherine, guanti, tute, occhiali, ecc.). E così dalla relazione che accompagna la perizia di variante si apprendono alcune interessanti novità.
Eccone una: «Per occultare alcuni dispositivi elettronici e multimediali presenti nella sala 02 (il mare a Rimini) si propone di inserire al confine tra la sala 0 e la sala 02 delle cabine scenografiche che ricordano le cabine del mare degli stabilimenti di Rimini. Tali cabine che mostrano le due facce una alla sala 02 e l’altra alla sala 0 (di spalle) saranno colorate e trattate diversamente. La faccia che dà sulla sala 02 verrà colorata con i colori propri delle cabine balneari; in questo caso si propone l’utilizzo dei colori bianco e celeste. La faccia della cabina che dà sulla sala 0 verrà invece colorata con unico colore neutro». Il risultato finale è quello che si può vedere nella fotografia di apertura di questo articolo.
Le cabine nella rocca Malatestiana dal punto di vista visivo sono un allestimento non proprio a impatto zero sul bene monumentale che le ospita. Chissà cosa direbbero, se potessero parlare, Sigismondo Pandolfo Malatesta, Filippo Brunelleschi e lo stesso Fellini.

Lo sceicco bianco. La scena del film che ebbe per protagonista Alberto Sordi ricreata nel Castello. Ma Fellini la girò a Fregene e l’altalena fu costruita tra due palme.

Ma non è tutto. C’è anche la «sala delle altalene» e qui non passa inosservato l’allestimento che ricrea la scena in cui Alberto Sordi (Lo sceicco bianco) dondola sull’altalena volante appesa a due alberi. Nel Museo Fellini tutto questo viene portato all’interno del Castello.
Insieme a questi ritocchi, la variante elenca anche il ripristino dell’impianto anti intrusione, interventi sulla scala antincendio esterna, sulla muratura della scala monumentale (immagine qui sotto) e altro.

Il cantiere del Fulgor, che i più ritenevano concluso con l’inaugurazione del cinema, continua invece anch’esso a regalare emozioni. Qui la variante elenca la «eliminazione dello Spazio allestitivo e multimediale “Tonino Guerra” al piano 2° del Fulgor a seguito dell’introduzione in corso d’opera dell’opportunità di ospitare l’accademia “Tonino Guerra” al 1° piano del Museo» e la «eliminazione di alcuni arredi interni al 1° piano del Fulgor e modifica di altri per ospitare l’accademia “Tonino Guerra”».

Piazzeta San Martino. «Le attività di scavo estensivo eseguite sotto la sorveglianza della Soprintendenza, tra i mesi di gennaio e maggio 2020, nell’ambito dei lavori per l’esecuzione dei sottoservizi a cura di HERA Spa, hanno permesso di riportare in luce i resti del complesso ecclesiale di San Martino ad Carceres. Conseguentemente a tale importante rinvenimento, la volontà dell’Amministrazione e della Soprintendenza è stata quella di rivedere il progetto originale elaborando un progetto che permettesse di interpretare e valorizzare correttamente quanto emerso da piazzetta San Martino e quanto si potrà trovare anche negli scavi ad oggi in corso in piazza Malatesta, che vedranno il coinvolgimento di punti nevralgici della storia della città, tra i quali la cattedrale di Santa Colomba e il Castello Malatestiano». Scavi di piazza Malatesta sui quali non è stato ancora comunicato nulla di ufficiale come esito di quanto venuto alla luce. Anche le ripetute richieste di Rimini 2.0 rivolte alla Soprintendenza di Ravenna non hanno sortito nessun effetto.
Sta di fatto che in questo caso (e nell’area di piazza Malatesta?) «la tutela e valorizzazione delle presenze archeologiche» ha fatto propendere per l’eliminazione della lama d’acqua inizialmente prevista nella parte centrale della piazzetta eliminando la «soletta in cemento armato con quote incompatibili con quelle delle emergenze archeologiche». Però da cosa sarà sostituita la lama d’acqua? Dal «mare di San Martino», una pavimentazione in cemento policroma e onde di ottone su tre fasce colorate (immagine qui sotto). Ma «sarà realizzato attraverso un sottofondo stabilizzato ricoperto da una soletta armata».

«Il “mare a San Martino” diventa lo specchio d’acqua immaginario che tiene insieme l’installazione felliniana del Rinoceronte sulla barca (E la nave va) e l’entrata del Museo Fellini presso Palazzo Valloni caratterizzata dall’installazione urbana del “Protiro e Led- Wall”».

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