Rufo Spina: “Trovare 1 milione 400 mila euro senza tassare i cittadini è facile, ecco come”

Rufo Spina: “Trovare 1 milione 400 mila euro senza tassare i cittadini è facile, ecco come”

E Renzi denuncia: "la pressione tributaria per i riminesi aumenta"

Basta cassare un intervento sull'ex Cinema Astoria e il museo che piace tanto a Pulini per recuperare la somma necessaria senza introdurre la tassa sui passi carrai. Ma l'emendamento proposto dal consigliere di Forza Italia è stato dichiarato inammissibile: se ne riparla il prossimo anno.

“La tassa sui passi carrai è figlia della incompetenza e della incapacità di gestire la spesa pubblica”. Carlo Rufo Spina, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, non fa sconti. “Invece di diminuire la spesa, o tagliare progetti non importanti, la giunta fa quello che riesce meglio alla sinistra: introdurre nuove tasse”. Nel dibattito sul nuovo balzello, riportato in auge da Andrea Gnassi dopo che Ravaioli l’aveva cancellato (anche perché iniquo e penalizzate verso alcune categorie), in consiglio comunale l’opposizione ha fatto a fette la maggioranza. Rufo Spina ha anche sfoderato una tagliente ironia, facendo arrabbiare il sindaco: “Le do un attestato di stima, dal punto di vista della tassazione pubblica lei è un hegeliano a livelli stratosferici e io mi inchino davanti alla sua capacità filosofica di superarsi”.

L’esponente di Forza Italia però non si limita alla critica. Ha presentato due emendamenti al bilancio di previsione che oggi arriva al voto, dopo che nel Pd si sono fatti passare tutti i mal di pancia per lasciare il posto agli “obbedisco”. A parole a nessuno (sia nel Pd che nelle civiche) la tassa piace, ma nei fatti a quanto pare piace eccome e i disallineamenti sono rientrati. L’ex segretario provinciale del Pd, Juri Magrini, non si è presentato nel consiglio comunale dell’altro ieri, proprio lui che aveva bocciato su tutta la linea l’improvvisata decisione di resuscitare un canone che grava ulteriormente sui cittadini, sostenendo che è sbagliato “metter su una nuova tassa dalla sera alla mattina, senza averne discusso” e proponendo di aumentare di un 20% la tassa di soggiorno per chiudere il “buco” (1 milione e 400 mila euro) che, secondo la giunta, ha reso necessaria l’introduzione della tassa.

Rufo Spina invece propone di incamerare addirittura di più (1 milione 650 mila euro) semplicemente tagliando su tre interventi inseriti nel bilancio di previsione 2018 che non hanno di certo una valenza trascendentale e senza mettere le mani nelle tasche dei riminesi, per i quali la pressione tributaria è comunque in aumento, come ha spiegato Gioenzo Renzi in consiglio: “In base alla documentazione allegata al bilancio si passa da 831 euro a 834 euro, senza considerare il canone sui passi carrai”.
In che modo pensa di rimediare Rufo Spina? Cancellando dal piano annuale dei lavori pubblici l’intervento sull’ex cinema Astoria (recupero e riqualificazione dei camminamenti sopraelevati), per una spesa di 350 mila euro, e cassando la “valorizzazione dei Palazzi Podestà e Arengo: museo d’arte moderna e contemporanea” che grava per 1 milione 100 mila euro, un intervento che ha definito “inutile, piace solo a Pulini”, così come quello dell’Astoria “che viene data gratuitamente alle solite associazioni organiche all’amministrazione di sinistra”. Già con questi due tagli salterebbe fuori più del necessario, cioè di quel milione e 400 mila euro della tassa sui passi carrai. Ma Rufo Spina arriva addirittura a 1 milione 650 mila euro, aggiungendo un’altra incisione chirurgica dalle spese: 200 mila euro per “contratti per opere a enti e società esterne”.

Sono esempi concreti, possibilità, tenendo conto che “in un Comune come quello di Rimini, che ha 141 milioni di euro di entrate tributarie e 44 milioni di entrate extratributarie, come si fa a non trovare 1 milione e 400 mila euro per evitare di introdurre questa nuova gabella?”.

Sul tema della tassa sui passi carrai nel dibattito di circa quattro ore in consiglio comunale è emerso un aspetto nuovo, sollevato da Nicola Marcello. Siccome attualmente sono stimati 100 mila metri quadrati lineari di superficie pubblica presidiata da un cartello, e di questi solo il 22% circa sono dotati di un manufatto (dati forniti dall’assessore Brasini) e dunque per costoro il pagamento del canone non sarà opzionale ma obbligatorio, mentre per il restante 78% ci sarà invece la possibilità di restituire il cartello (cosa che dovrà avvenire entro il prossimo 31 maggio) e di non pagare il canone, che succederà se in tanti dovessero decidere di non pagare, rimuovendo il manufatto? “Andrà aperta una pratica edilizia, occorrerà chiamare un tecnico e sobbarcarsi anche tutti i lavori relativi. E se saranno alcune migliaia di cittadini a farlo, non si ingolferanno gli uffici comunali?”

Purtroppo però l’emendamento di Rufo Spina per bloccare la nuova gabella sui passi carrai l’amministrazione l’ha già dichiarato inammissibile in quanto non attinente al bilancio. Motivo? Non si può abrogare con un emendamento al bilancio una delibera appena assunta. “Hanno fatto una furbata, non consentono neanche di trovare soldi alternativi per abrogarla, dato che una proposta in tal senso dovrebbe seguire l’iter ordinario ed ora non c’è più tempo. Si potrà fare il prossimo anno”.
Ed è per questo che non potendo più fare nulla per abrogare la tassa sui passi carrai, Rufo Spina ripiega sull’acquisto delle telecamere di sicurezza, per lo stesso importo di 1 milione e 650 mila euro.

Da segnalare anche la presa di posizione di Gioenzo Renzi sullo stesso tema: “Un Comune che ha una entrata di circa 180 milioni di euro perché deve tirare in ballo l’handicap, che è una risposta ad una esigenza primaria, per giustificare la tassa sui passi carrai? Così come alla luce delle sanzioni del codice della strada (oltre 14 milioni di euro) l’implementazione del corpo della polizia municipale potrebbe avvenire tranquillamente senza la suddetta tassa”.

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