Santarcangelo al voto, don Turchini chiama tutti a scuola di “bene comune”

Santarcangelo al voto, don Turchini chiama tutti a scuola di “bene comune”

Quattro incontri per "parlare insieme di politica" sul tema "bene comune e pace sociale", nel segno dell’esortazione apostolica Evangelii gaudium. E' l'iniziativa lanciata dal parroco di Santarcangelo in vista del voto. Per un confronto sui grandi temi che coinvolgono il vivere comune, anche se partendo da punti di vista e prospettive diverse.

La parrocchia di san Michele Arcangelo guidata da don Andrea Turchini, ha deciso di non stare a guardare: in vista di un voto che sta già creando un acceso dibattito, propone un percorso di accompagnamento per tutti coloro che, in diverso modo, si impegneranno nelle prossime elezioni amministrative. L’obiettivo è quello di fornire occasioni di confronto costruttivo a partire dagli orizzonti ampi offerti dal Magistero della Chiesa e con l’aiuto di persone impegnate in vari ambiti di responsabilità. “Si tratta di un servizio assolutamente disinteressato che una comunità ecclesiale presente sul territorio di Santarcangelo si sente di offrire a tutti coloro che desiderano accogliere l’invito a ricercare il bene comune e la pace sociale”, spiega don Turchini. Il primo a prendere la parola nei quattro appuntamenti in programma (il calendario si può leggere in fondo) sarà il vescovo di Rimini, mons. Lambiasi. Quella che segue è la lettera di don Turchini che presenta l’iniziativa.

Carissimi amici e amiche di Santarcangelo,
la nostra città si sta preparando a vivere un tempo fecondo che culminerà nelle prossime elezioni amministrative del maggio 2019; sarà un tempo fecondo perché persone in gamba e volenterose scenderanno in campo per mettere in gioco la loro disponibilità, il loro impegno e le loro competenze a favore dell’amministrazione della città e del bene comune. Avremo la possibilità di vedere ancora una volta che ci sono tra noi donne e uomini che, generosamente, si fanno carico di avanzare proposte e soluzioni perché la vita comune della nostra città possa sempre più migliorare nell’attenzione alle esigenze di ognuno.

Non posso nascondere la mia preoccupazione di cittadino, di cristiano e di parroco per il clima avvelenato che ha caratterizzato gli ultimi confronti politici nel nostro Paese e, purtroppo, anche nella nostra città. Il confronto politico che da sempre – in democrazia – dovrebbe portare a cercare insieme le soluzioni migliori per il bene comune, è divenuto scontro permanente, aspro, volgare, privo di regole e di scrupoli, farcito di menzogne e, apparentemente, orientato unicamente alla conquista del potere.
In questo tipo di “confronto” non c’è e non ci sarà alcuna fecondità.

Con grande umiltà e senso di inadeguatezza, sento il dovere di proporre a tutte e a tutti la scelta di uno stile diverso; mi rivolgo sia a coloro che si candideranno nei vari ruoli, sia a coloro che, in modo diverso, supporteranno liste e coalizioni: non è necessario scendere a certi livelli; non è dignitoso mostrare questo volto corrotto della politica; non giova a nessuno vedersi come nemici anziché semplicemente come avversari.
Dipende da noi, prima di tutto, dalle scelte che compiamo, non solo dagli altri.
Possiamo scegliere!

La parrocchia in quanto tale – mi sembra opportuno e giusto dirlo – non scende in campo con nessuno e non parteggia per nessuno… ma non per questo rimane a guardare in modo passivo. Il nostro impegno ordinario e quotidiano nell’educazione, nella solidarietà, nell’accoglienza, nell’integrazione e nell’assistenza, secondo lo spirito del Vangelo e nella prospettiva della dottrina sociale della Chiesa, ci rende soggetti attivi e interlocutori disponibili a collaborare con chiunque si impegni per il bene delle persone, per la giustizia e per una città solidale e amichevole.

Oltre a questo impegno ordinario, desideriamo proporci come soggetto attivo anche in questi tempi di confronto, proponendo una serie di incontri che recuperino l’attenzione su un testo fondamentale del magistero di papa Francesco: mi riferisco alla parte dell’esortazione apostolica Evangelii gaudium che parla di “Bene comune e pace sociale” (nn. 222-237).

La speranza che anima il nostro vivere nel mondo ci rende capaci di sperare che, anche in questi frangenti, non sarà tempo sprecato quello che dedicheremo ad incontrarci, a guardarci in faccia con rispetto, a confrontarci con sincerità e trasparenza sui grandi temi che coinvolgono il vivere comune, riconoscendoci impegnati a costruire un mondo migliore, anche se partendo da punti di vista e prospettive diverse.

Con questo spirito vi invito a questi incontri che si terranno nel teatrino della Collegiata secondo il calendario riportato nel volantino. Potete a vostra volta invitare altre persone che ritenete interessate al confronto.

Con amicizia

don Andrea Turchini

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