Turismo, politica locale e “idee regalo”

Turismo, politica locale e “idee regalo”

"E’ mai possibile che un libero cittadino non possa esprimere un parere senza che questo diventi banalmente di destra, sinistra, pro o contro qualcuno?" Roberto Vecchi replica alle reazioni seguite al suo primo intervento, sulla crisi del turismo in Riviera, che conteneva anche l'accorato appello a cambiare strada, prima che sia troppo tardi.

In relazione alla mia lettera pubblicata sul portale Rimini 2.0 del 21 ottobre scorso, mi permetto di replicare, vista la lettura “politica” dei miei pensieri da parte di alcuni commentatori sui social.
Mi sorge spontanea una domanda che desidero fare a chi legge.
E’ mai possibile che un libero cittadino non possa esprimere un parere senza che questo diventi banalmente di destra, sinistra, pro o contro qualcuno?
Il mio personalissimo giudizio sulla situazione turistica in questa zona prende spunto dalla mia sensibilità e visione del mondo, non certo da simpatie o antipatie verso chi amministra questa città, questione della quale sinceramente mi interessa men che poco.
Ma visto che la vogliamo mettere su questo piano allora mi sposto sul pianerottolo delle chiacchiere da bar ed espongo un personale parere in questo senso.
La mia visione della politica locale non è critica verso l’attuale Giunta o quella precedente (che peraltro è la praticamente la stessa) ma lo è verso l’intero sistema a cui essa appartiene; quella che ha governato costantemente nei decenni questa città.
Immagino sappiano tutti benissimo di cosa parlo, quali sono le logiche che muovono questo meccanismo, quali sono le priorità a cui deve fare riferimento e cosa e quanto occorra per tenere in piedi la macchina politica e clientelare più elefantiaca, radicata e faziosa che esista in questo paese.
La mia lettera non era certo rivolta a questa Giunta, che peraltro riconosco essersi prodigata per fare tante fra le cose che i loro predecessori avrebbero dovuto fare, che non hanno fatto e che per questo, secondo me, dovrebbero profondamente vergognarsi; tutta la responsabilità sul degrado turistico di questo luogo è per forza la loro, perché sempre e solo loro hanno governato in questo luogo e preso tutte le decisioni. Se c’è qualcuno a cui tirare le orecchie bisogna andare dritti da loro.
Anzi, ne approfitto per suggerire ai membri di questa Giunta di considerare seriamente – e fin che sono in tempo – di mettere in discussione la loro visione politica, perché l’appartenenza a questo sistema, ormai in via di disintegrazione, li vedrà sempre “complici” del “peccato originale” dei loro predecessori, di tutto ciò che ancora non funziona, che non è ancora stato fatto e che la gente chiede a gran voce.
Se talento hanno, comprendano che il talento serve anche a capire quando è ora di cambiare la visione delle cose.
Tornando alla mia replica, qualcuno ha giustamente sottolineato che non basta sparare sentenze, ma bisogna anche proporre idee e darsi da fare.
Per quanto riguarda le idee, ritengo sia ingenuo pensare che chi le ha le debba sbandierare ai quattro venti. Il mondo è pieno di gente pagata per avere idee, che di idee non ne ha e non vede l’ora di trovarsele pronte e scritte da qualche parte per farsele sue.
Le idee non si regalano; si tirano fuori al momento opportuno e nei giusti contesti, perché sono il valore assoluto di qualsiasi iniziativa, gli strumenti del consenso e l’unico motore che fa evolvere il mondo.
Infine, riguardo al darsi da fare, credo che l’unica cosa che conta siano i fatti. 
Per quanto mi riguarda, oltre al piacere di stare qui a raccontare le mie opinioni, mi piacerebbe molto mettere la mia disponibilità e le mie idee su qualsiasi tavolo di confronto per dare una mano alla collettività, ma da solo non vado da nessuna parte. Confrontiamoci! Dove? Quando? Io ci sono e voi?

Roberto Vecchi

Fotografia: ©Gianluca Moretti

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