Tante persone questa mattina in piazza Cavour: «Il nostro flash mob di oggi è slegato da qualsiasi ideologia politica. L’unico nostro scopo è quello di ottenere attenzione e rispetto per i ragazzi che stanno sacrificando molto in preparazione, socialità, emozioni e relazioni», ha detto Annalisa Calvano. Una nota della giunta comunale che sorvola sul fatto che il rinvio sia stato deciso dalla Regione Emilia Romagna.
Nonostante i responsabili politici, tecnici, medici e in generale il mondo dell’informazione facciano di tutto per convincere che la pandemia si possa risolvere solo seguendo rigide regole di tutela e isolamento monacale nonché riponendo totale fiducia nel vaccino, in verità se a tutte le disposizioni di chiusura e alla estesa vaccinazione della popolazione non segue una particolare attenzione all’educazione dei giovani, la pandemia forse potrà essere vinta ma alla fine avrà pure ridotto lo spazio della libertà personale e aperto la strada alla possibilità di nuove drammatiche emergenze. Come dimostrano i recenti casi di cronaca delle risse organizzate da giovanissimi attraverso i social, senza particolari motivazioni riferite a lotte ideologiche come accadde negli anni ‘60 e ’70. Recentemente queste risse sono accadute anche nella nostra Regione a Parma e a Santarcangelo. Infine al tragico bilancio della pandemia, come il conteggio dei morti nella “guerra” contro il Covid 19, la crisi sociale e ancor più quella economica, bisognerà aggiungere il grave danno inflitto agli studenti con la didattica a distanza, come la distesa di zaini in terra sulla piazza Cavour questa mattina stavano a simboleggiare. Per questo è stata organizzato un flash mob di protesta contro la “pandemia educativa e il ritorno immediato degli studenti a scuola”.

L’iniziativa organizzata questa mattina in piazza Cavour.
Sul tappeto rosso delle feste natalizie e sotto le farfalle luminose di Tonino Guerra dal primo mattino sono stati depositati 150 zaini che riportavano nomi e scuola dei loro possessori. Li attorno un nutrito gruppo di genitori e qualche insegnante che hanno così voluto alzare la voce contro il rinvio del ritorno in classe degli studenti delle superiori che nella nostra Regione dovranno seguire le lezioni, davanti al computer magari ancora in pigiama, da casa loro fino al 25 gennaio, anziché dal 7 come sarebbe dovuto avvenire almeno per il 50 per cento di loro. L’insegnamento a distanza (DAD) costituisce infatti una grave penalizzazione in primis per gli studenti e anche per i prof che vedono svanire per intere mesate uno degli elementi essenziali della didattica che è il confronto e il dialogo diretto e di persona fra loro.
La “maratona del pensiero”, come è stata chiamata, è stata introdotta dall’organizzatrice, Annalisa Calvano, avvocato e mamma che ha spiegato al microfono: «Vogliamo esprimere anzitutto stima e solidarietà agli insegnanti che stanno svolgendo egregiamente il loro lavoro. Sono però convinta che la DAD svilisca profondamente anche la loro professionalità e il loro ruolo in primo luogo di educatori. Anche i docenti meritano altro. Il nostro flash mob di oggi è slegato da qualsiasi ideologia politica. L’unico nostro scopo è quello di ottenere attenzione e rispetto per i ragazzi che stanno sacrificando molto in preparazione, socialità, emozioni e relazioni. Vorremmo anche evitare sterili polemiche politiche. Il nostro unico obiettivo politico è la tutela dei figli per fare in modo che possano davvero costruire un mondo migliore. Senza scuola questo è impossibile. Perché questo obiettivo non si trasformi in una utopia vorremmo che gli studenti tornassero subito in classe».
In piazza Cavour si sono visti ad un certo punto anche alcuni assessori, Mattia Morolli, Giampiero Piscaglia e Roberta Frisoni. Per l’amministrazione ha portato un saluto di solidarietà e sostegno agli obiettivi del flash mob Mattia Morolli.
Gli organizzatori non intendono mollare e stanno ipotizzando di dare continuità alla protesta con modalità ancora da individuare. Una di queste potrebbe essere quella di portare periodicamente in piazza gli zaini vuoti degli studenti.
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