Ponte di Verucchio: pur di riaprirlo prima del 26 gennaio da domenica si viaggerà con limitazioni

Ponte di Verucchio: pur di riaprirlo prima del 26 gennaio da domenica si viaggerà con limitazioni

Transito a senso unico alternato e solo ai veicoli fino alle 3,5 tonnellate: dopo circa un mese di totale chiusura e con disagi inenarrabili per tanti, il ponte di Verucchio esce dall'isolamento, ma per la piena risoluzione dei problemi ci vorrà ancora parecchio.

“Alle ore 7 di domenica 19 gennaio 2020, dopo soli 29 giorni dalla sua chiusura, il ponte di Verucchio riapre al transito delle auto dopo che sono stati eseguiti gli interventi di messa in sicurezza in somma urgenza“. Lo annuncia il presidente della Provincia Riziero Santi, che sottolinea lo sforzo fatto lavorando nei giorni feriali e festivi. Un tour de force che ha sicuramente risentito della imminente scadenza elettorale del 26 gennaio, tanto che la decisione presa da Provincia e Regione è quella di riaprire “il ponte al transito a senso unico alternato” e solo “ai veicoli fino alle 3,5 tonnellate”, mantenendo il cantiere in piena attività perché il lavoro da fare resta tanto. Praticamente si torna alla situazione del 4 dicembre scorso, quando però le tonnellate consentite erano 40.

“Il team di tecnici incaricati e le ditte specializzate hanno lavorato incessantemente nonostante il periodo festivo, sia per la realizzazione della ‘soglia’ utile a rallentare il corso del fiume e scongiurare così il suo ulteriore approfondimento, favorendo per contro il ripascimento, ovvero l’apporto di materiale, sia per eliminare lo scalzamento verificatosi sulla pila n° 2 lato Poggio-Torriana, mediante la deposizione dei massi e l’inglobamento dei pali di fondazione in un getto di calcestruzzo”, fa sapere la Provincia. Che però spiega come il malato grave (non solo il ponte ma un intero tratto del fiume Marecchia) non sia affatto guarito: “Anche con la riapertura al transito, continueranno le attività necessarie sia a definire lo stato di sollecitazione che deriva al ponte dal movimento reciproco dei due versanti e quindi utili per progettare gli interventi conseguenti, sia i lavori funzionali a contenere il fenomeno erosivo del letto del fiume”.

Sulla riapertura totale Santi si mantiene sul vago: “Stante la centralità dell’infrastruttura nel contesto della viabilità dell’intera vallata, queste azioni necessarie a ripristinare la normale transitabilità sul ponte per tutti i veicoli in entrambi i sensi di marcia proseguiranno senza soluzione di continuità nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. A tal proposito è già in corso da parte di una ditta specializzata la predisposizione in officina delle varie parti metalliche che verranno poi applicate, sempre in presenza di traffico, sulle travi che appoggiano sulla pila n° 2 e che serviranno per il sollevamento dell’intero impalcato del ponte”. Lavori che comporteranno “durante quest’ultima operazione, alquanto delicata”, una nuova chiusura del ponte “per un tempo stimato di 2 giorni”.

“Con il sollevamento dell’impalcato, unitamente alle altre indagini che si stanno svolgendo, e alle letture della rete di sensori da tempo installati, si avranno disponibili tutti gli elementi di riferimento necessari per la progettazione dell’intervento utile a ‘neutralizzare’ l’azione sul ponte del movimento reciproco dei due versanti”. Un quadro chiaro delle reali problematiche, anche a seguito della riapertura, si avrà quindi strada facendo. “Con la progettazione sarà possibile accedere ai canali di finanziamento, per i quali si è già attivato un rapporto con il Ministero delle infrastrutture. L’altro intervento che è già stato pianificato e per il quale sono in corso le procedure amministrative di approvazione, propedeutiche all’affidamento dei lavori, è la realizzazione della briglia posizionata subito a valle del ponte, che vede incaricato per la realizzazione il Consorzio di Bonifica, con l’inizio dei lavori programmato comunque nella stagione primaverile, dovendosi realizzare opere che richiedono un livello di magra continuativo del fiume. Il ponte rimane monitorato e gestito in ragione degli sviluppi delle condizioni oggettive strutturali e idrogeologiche verificate in tempo reale.”

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