Cna Servizi in liquidazione, prime lettere di licenziamento

Cna Servizi in liquidazione, prime lettere di licenziamento

Sono già partite le prime lettere di licenziamento per i dipendenti di Cna Rimini. La situazione di incertezza si è trasformata in qualcosa di peggio.

Sono già partite le prime lettere di licenziamento per i dipendenti di Cna Rimini. La situazione di incertezza si è trasformata in qualcosa di peggio. I sindacati sono sul piede di guerra e fanno sapere che “la procedura di licenziamento collettivo aperto dalla Cna Servizi in liquidazione per tutti i dipendenti, si è conclusa lunedì 24 novembre presso gli uffici della provincia di Rimini con un mancato accordo frutto dell’impossibilità per le organizzazione sindacali e i lavoratori di confrontarsi su percorsi di riorganizzazione concreti, di prospettiva e di tutela del patrimonio associativo e dell’occupazione”.
Oggi una delegazione di dipendenti di Cna ha partecipato a Mirandola alla manifestazione regionale promossa dai sindacati “per protestare contro le scelte unilaterali della CNA Emilia Romagna Reggio Emilia e Parma di disconoscere il CCNL applicato, nonché la contrattazione di 2° livello, senza cercare un confronto preventivo”, scrivono Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs della provincia di Rimini. “L’atteggiamento di tutti i vertici dell’associazione è ancora più incomprensibile nella provincia di Rimini ed è per questo che i lavoratori dipendenti di CNA Rimini hanno inteso, con la loro presenza in solidarietà ai colleghi coinvolti dai recessi contrattuali, altresì denunciare la condizione di estremo disagio che da troppo tempo stanno vivendo”. E aggiungono: “L’attuale situazione di estrema difficoltà economica/finanziaria nella quale versa CNA Rimini, determinata anche dalla crisi economica generale in atto, è altresì la conseguenza di una gestione che, in tale contesto, non ha previsto e attivato per tempo percorsi riorganizzativi strutturali, funzionali ad una prospettiva di rilancio ed efficientamento dell’associazione e delle società ad essa collegate”.
Dopo mesi passati a chiedere il piano industriale e di riorganizzazione alla direzione aziendale – spiegano i sindacati – “solo il 7 agosto scorso ci è stato illustrato un piano, che seppur da approfondire in alcuni aspetti delicati, poteva però rappresentare perlomeno l’avvio di una discussione tesa a garantire un futuro all’associazione e conseguentemente alla salvaguardia dell’occupazione, ma dopo 3 mesi da quella data, con sconcerto abbiamo appreso durante gli incontri intercorsi, e definitivamente nell’ultimo del 29 ottobre, come quel piano sia di fatto naufragato, in quanto non più sostenuto dall’intero sistema CNA”.
Per questo è iniziata la mobilitazione generale, nella speranza di riuscire a garantire la continuità aziendale, ma il futuro di Cna a Rimini è ad oggi un buco nero.
“Da mesi le lavoratrici e i lavoratori, pur continuando ad operare con la stessa serietà di sempre, vivono quotidianamente in uno stato di incertezza, non più tollerabile”, dicono Cgil, Cisl e Uil, “i lavoratori rappresentano il vero patrimonio della CNA, patrimonio che dovrebbe essere valorizzato e tutelato dalla CNA per prima, mentre sono già state inviate le prime lettere di licenziamento, alle quali a breve ne seguiranno altre, e per chi rimarrà nessuna prospettiva, nessuna certezza, resta solo l’assoluta assenza del sistema CNA che non ha saputo, dopo oltre 9 mesi, trovare soluzioni e risposte”.
Come anticipò a settembre Rimini 2.0, la strada dei licenziamenti era già tracciata, così come la nascita di una newco che avrebbe dovuto salvare il salvabile. Eppure Cna figura, almeno sulla carta, negli assetti societari di Airiminum che ha ottenuto la gestione dell’aeroporto di Rimini.

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