Il Campus ha il presidente, per quello di Uni.Rimini non è stata ancora trovata l’intesa

Il Campus ha il presidente, per quello di Uni.Rimini non è stata ancora trovata l’intesa

Nelle elezioni per il rinnovo degli organismi alla guida dei Campus romagnoli, a Rimini è stato riconfermato il prof. Sergio Brasini. Ancora nebbia fitta, invece, per il successore di Leonardo Cagnoli in Uni.Rimini. Ma circolano alcuni nomi.

Alla guida del Campus di Rimini è stato riconfermato il professor Sergio Brasini, che insegna analisi di mercato nel dipartimento di Scienze statistiche. E’ al suo secondo mandato e appena eletto ringrazia “i colleghi e il personale tecnico-amministrativo per il rinnovato sostegno e la fiducia che mi hanno accordato”. Secondo il presidente “nei tre anni appena trascorsi il Campus di Rimini ha consolidato con successo il proprio percorso di caratterizzazione identitaria, grazie al supporto di tutte le strutture che vi operano. L’offerta formativa, a spiccata vocazione internazionale, è stata ulteriormente qualificata, e al tempo stesso le attività di ricerca e terza missione si sono rafforzate. Le tematiche attinenti a benessere e qualità della vita, moda, turismo, sviluppo sostenibile, servizi alle persone, alle imprese e alle istituzioni, hanno rappresentato le principali direttrici di azione di questa strategia. Il dialogo e la collaborazione costanti con Uni.Rimini e i principali stakeholders locali, in primis l’Amministrazione comunale, hanno contribuito positivamente a ridefinire la presenza del Campus sul territorio. Mi auguro che nel corso del triennio 2019-21 le tendenze in atto possano proseguire, coniugando in maniera equilibrata l’autonomia responsabile delle strutture didattiche e scientifiche con la centralità che sempre deve essere assicurata alla figura dello studente”. Il rinnovo ha riguardato anche i Campus di Forlì, Ravenna e Cesena. Una riconferma riguarda anche Ravenna, dove è risultata rieletta la prof.ssa Elena Fabbri, mentre due novità interessano i Campus di Forlì e Cesena, dove si sono insediati rispettivamente il prof. Luca Mazzara e il prof. Massimo Cicognani.

Regna ancora il buio, invece, per la presidenza di Uni.Rimini. Il 30 novembre scorso si è dimesso Leonardo Cagnoli e quando sono trascorsi ormai due mesi da quella data non si profila all’orizzonte il suo successore. Attualmente a capo di Uni.Rimini c’è un facente funzione, il vicepresidente Gianandrea Polazzi. E’ una situazione abbastanza anomala quella che si è venuta a creare, alla cui origine c’è una diversità di vedute fra il socio pubblico Comune di Rimini, che da solo detiene il 25,48% delle azioni, la quota più alta fra tutti i soggetti coinvolti, e il resto dell’azionariato.
Palazzo Garampi aveva tentato di far passare un proprio nominativo, ma la mossa non è piaciuta agli altri compagni di viaggio. Va infatti ricordato che i rapporti di forze vedono Uni.Rimini con il 17,32%, la Fondazione Carim al 13,50%, la Camera di Commercio della Romagna al 12,74% così come Maggioli spa. Con percentuali più basse ci sono Ieg e Confindustria e poi altri con quote dell’uno virgola e dello zero virgola. Pare siano adesso i “privati” ad avere il boccino in mano e ad essere impegnati ad individuare il presidente, che però dovrà avere anche la condivisione dell’amministrazione comunale di Rimini.

Per il dopo Cagnoli, circolano alcuni nomi, a partire da quello dell’ex assessore alla Cultura del Comune di Rimini ed ex rettore dell’università di Urbino, il professor Stefano Pivato. Ma manca ancora l’accordo, mentre continuano le grandi manovre per arrivare alla investitura di una figura autorevole senza lasciare troppi feriti sul campo e tentando di ricucire uno strappo che non fa certo bene all’ente di sostegno del Campus di Rimini, alle prese con l’esigenza di reperire nuovi partner e risorse, dopo che sono usciti dalla compagine societaria i Comuni di Cattolica e Riccione, Confartigianato e Cna, l’Associazione albergatori di Rimini e la Provincia.

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