Alla sortita a gamba tesa del sindaco risponde a stretto giro Ariminum Sviluppo Immobiliare: «ci auspichiamo si siano creati i presupposti per una pianificazione congiunta con la Pubblica Amministrazione».
Proprio ieri in consiglio comunale il sindaco non ha avuto parole diplomatiche nei confronti della operazione da 14 milioni e mezzo di euro: chi ha investito quei soldi ha fatto un pessimo affare. Notizia riportata di buonora questa mattina da Rimini 2.0.
Ore 11,26. La società Ariminum Sviluppo Immobiliare che si è aggiudicata l’immobile di via Ugo Bassi, prende finalmente la parola, anche se non spiega molto di quel che intende fare. Ecco la sua nota.
“Con l’acquisizione da parte di Ariminum Sviluppo Immobiliare Srl (A.S.I.) della proprietà dell’area ed il perfezionamento della cessione al Comune di Rimini delle aree per dotazioni pubbliche (qui il nostro articolo, ndr) richieste in base alla parziale attuazione del vecchio Piano integrato, ci auspichiamo si siano creati i presupposti per una pianificazione congiunta con la Pubblica Amministrazione.
Tale confronto confidiamo rappresenti la fase prodromica alla riqualificazione dell’intero comparto, così da restituire alla città una porzione di nuovo tessuto urbano diretto ad elevare gli standard di pregio ambientale e architettonico.
L’obiettivo è operare sul quartiere in modo integrato, per aumentare la qualità della vita degli abitanti, favorire l’inclusione e valorizzarne le risorse, invertendone l’attuale immagine e restituire alla città un patrimonio a servizio della stessa e dei suoi cittadini.
Quello di A.S.I. non è solo un percorso di storytelling. Piuttosto, si intende avviare da subito lo sviluppo di un progetto di assetto e una strategia di attuazione pienamente fattibili e condivisi con l’Amministrazione stessa, che riguardi l’attuazione di opere di rilevante interesse pubblico, riattivando l’intero comparto con una ‘marcata matrice verde’ in cui saranno inserite ed integrate nuove funzioni miste.
Vista la situazione di forte degrado in cui versano i vecchi edifici dell’ex Questura e l’importanza urbanistica dell’area oggetto di trasformazione, considerato anche il momento in cui si definisce e si attua, ci auguriamo che un progetto così concepito possa rappresentare un intervento pilota di rigenerazione urbana, esemplificativo della strategia e delle modalità attuative del nuovo PUG, e come tale affiancarne la formazione, d’intesa con l’Amministrazione, anticipandone in modo concreto e visibile gli esiti più qualificanti.
Oggi si presenta una grande occasione per la città di Rimini.
Confidiamo che l’Amministrazione, quale attore principale, possa valutare l’opportunità di riavvolgere il nastro per favorire un ulteriore nuovo potente contributo alla sua immagine di città sostenibile. A tal proposito è stata comunicata all’Amministrazione la nostra volontà di organizzare un incontro operativo con la struttura tecnica e amministrativa. Sarà un privilegio per A.S.I avere un ruolo nel processo di rinnovamento già avviato. L’obiettivo è eliminare quello che oggi è indiscutibilmente un problema del territorio urbano e trasformarlo in una preziosa opportunità, a vantaggio della comunità e del tessuto economico cittadino”.
Toni molto diversi da quelli del sindaco, che però sembrano poggiare su basi solide. C’è anche un incontro operativo già richiesto con l’amministrazione comunale. Mancano ancora tanti tasselli per comprendere questa partita. E resta difficilissimo, se non impossibile, anche solo immaginare che degli investitori buttino dalla finestra una ventina di milioni solo per perdere tempo.
COMMENTI