Sul Corriere di Rimini di ieri l'assessore al bilancio del Comune di Rimini, Gian Luca Brasini, ha risposto alle accuse che "Parte Civile" ha esternat
Sul Corriere di Rimini di ieri l’assessore al bilancio del Comune di Rimini, Gian Luca Brasini, ha risposto alle accuse che “Parte Civile” ha esternato nella conferenza stampa nella quale ha illustrato l’esposto presentato alla Corte dei conti da cinque firmatari.
Tutto in regola, risponde Brasini, e nulla di clandestino visto che la lettera di patronage non è carbonara ma è transitata formalmente in consiglio comunale nel 2010. Inoltre il Comune di Rimini possiede azioni di Rimini Fiera per parecchie decine di milioni e questo rappresenta una garanzia solidissima. Spiega anche che solo negli ultimi 4 anni il debito del Comune è stato ridotto di 25 milioni e l’indicatore relativo è pari al 2,22%, mentre il limite attualmente è del 10. Per concludere che “se anche dovessimo conteggiare gli interessi relativi al mutuo correlato alla lettera di patronage staremmo dentro il limite previsto dalla legge”.
Sta di fatto che Parte Civile e l’esposto dicono qualcosa d’altro, come ha riportato la stampa, e cioè che “nel prospetto della valutazione sulla entità del ricorso al credito, allegato al bilancio, non è indicata la conseguenza contabile della lettera di patronage”. Mentre su questo, che è il reale contenuto dell’esposto, Brasini non smentisce e non pronuncia nemmeno una parola.
“L’assessore Brasini non fa che confermare il contenuto del nostro esposto”, replica Mario Ferri. “Il prospetto, che è un allegato al bilancio, non indica gli interessi inerenti la lettera di patronage, che ha il valore di una fideiussione. Brasini si affretta a precisare che anche considerando quegli interessi il Comune non supera il livello di indebitamento, e noi non abbiamo mai sostenuto il contrario, però il livello di indebitamento si riduce notevolmente e, fra l’altro, questo aspetto non proprio secondario i consiglieri comunali devono essere messi nelle condizioni di conoscerlo. Se si considerano gli interessi passivi derivanti dalla fideiussione, infatti, la capacità di indebitamento del Comune, pur rimanendo nella soglia prevista dalla legge, si contrae non poco”.
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